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Torino, l'addio di Moretti: "Cairo-Petrachi mi hanno dato una nuova vita"
Visibilmente emozionato, il difensore del Torino Emiliano Moretti ha parlato stamattina in conferenza stampa (accompagnato dal tecnico Mazzarri, dal presidente Cairo, dalla famiglia e da tutta la squadra) annunciando il suo addio al calcio giocato. "Ho provato a prepararmi un discorso, ma non ci sono riuscito. Domenica prossima sarà l'ultima volta che mi vestirò da calciatore. Sono contento perché chiudo una parentesi importante e bellissima della mia vita. La chiudo cosciente di stare ancora bene e ringrazio Presidente e mister per aver tentato di convincermi a non smettere".
I ringraziamenti - "In primo luogo voglio dire grazie ai miei genitori, a mio fratello e mia sorella. Nella mia lunga carriera ho conosciuto tante persone che mi hanno dato ognuna qualcosa. Poi sei anni fa è iniziata una nuova vita e una nuova carriera. Questo grazie al presidente Cairo e al direttore Petrachi che mi hanno prelevato dal Genoa in un momento in cui non mi stavo esprimendo al meglio. In questi sei anni ho avuto la fortuna di conoscere tante persone, dentro e fuori il mondo del calcio, che sono diventate importanti nella mia vita. Voglio ringraziare anche i tifosi, che fin dal primo giorno mi hanno sostenuto e incitato. Devo quasi scusarmi con la mia famiglia perché il mio lavoro lo vivo al 100% e loro sono le persone più importanti per me".
Ipotesi sul futuro - "Con il presidente si è parlato di rimanere in società. Io credo che un calciatore, per quanto possa aver avuto una carriera più o meno importante, non è automatico che poi sia bravo anche in altri ruoli. Per me avere questa opportunità e partire da zero è stupendo. Per me imparare è un piacere. Il mio compito sarà quello di mettermi a disposizione in un'altra veste, ma sempre con la voglia di crescere."
I ringraziamenti - "In primo luogo voglio dire grazie ai miei genitori, a mio fratello e mia sorella. Nella mia lunga carriera ho conosciuto tante persone che mi hanno dato ognuna qualcosa. Poi sei anni fa è iniziata una nuova vita e una nuova carriera. Questo grazie al presidente Cairo e al direttore Petrachi che mi hanno prelevato dal Genoa in un momento in cui non mi stavo esprimendo al meglio. In questi sei anni ho avuto la fortuna di conoscere tante persone, dentro e fuori il mondo del calcio, che sono diventate importanti nella mia vita. Voglio ringraziare anche i tifosi, che fin dal primo giorno mi hanno sostenuto e incitato. Devo quasi scusarmi con la mia famiglia perché il mio lavoro lo vivo al 100% e loro sono le persone più importanti per me".
Ipotesi sul futuro - "Con il presidente si è parlato di rimanere in società. Io credo che un calciatore, per quanto possa aver avuto una carriera più o meno importante, non è automatico che poi sia bravo anche in altri ruoli. Per me avere questa opportunità e partire da zero è stupendo. Per me imparare è un piacere. Il mio compito sarà quello di mettermi a disposizione in un'altra veste, ma sempre con la voglia di crescere."
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