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L'Italia è agli Europei
Più sei sulla Finlandia, più nove sull'Armenia, quattro partite da giocare di cui una con il Liechtenstein. Manca solo l'ufficialità, ma la scaramanzia è da lasciare nell'armadio: l'Italia è ritornata sul campo di una grande competizione ufficiale, da protagonista. Sei vittorie di fila in gare ufficiali, sette con l'amichevole contro gli Stati Uniti, otto vittorie nelle ultime nove partite, dieci risultati utili consecutivi. Numeri che potrebbero far pensare alla pochezza degli avversari, ma di mezzo c'era pure il Portogallo e la Polonia, oltre alla Bosnia e alla Grecia. E questa Finlandia.
NESSUNA SPECULAZIONE - La cosa migliore della Nazionale di Mancini è che non c'è l'idea di speculare sul risultato, chiudendosi dietro con l'assalto tipo Fort Knox come successo in decenni di storia azzurra. L'idea è quella di giocare e cercare la rete, il palleggio, concedendo anche qualcosa. Come, per esempio, nell'azione del rigore di Pukki, con Sensi che perde palla davanti alla difesa e poi, ingenuamente, gli mette una mano sulla spalla. In Europa rigori così vengono fischiati. È però un sintomo buono, quello di voler fraseggiare e provare a giocare sempre e comunque.
ROMA PER ROMA - L'appuntamento ora è per ottobre, quando di fronte ci sarà la Grecia, all'Olimpico. Gli ellenici hanno pareggiato con il Liechtenstein, toccando forse il punto più basso della loro storia, pareggiando la sconfitta con Far Oer di mister Claudio Ranieri. Non un avversario irreprensibile e in crisi totale. A Roma potrebbe esserci già festa, se l'Armenia non dovesse arrivare ai tre punti. In ogni caso i sei punti tra mercoledì e sabato danno già un verdetto ufficioso: l'Italia è agli Europei.
NESSUNA SPECULAZIONE - La cosa migliore della Nazionale di Mancini è che non c'è l'idea di speculare sul risultato, chiudendosi dietro con l'assalto tipo Fort Knox come successo in decenni di storia azzurra. L'idea è quella di giocare e cercare la rete, il palleggio, concedendo anche qualcosa. Come, per esempio, nell'azione del rigore di Pukki, con Sensi che perde palla davanti alla difesa e poi, ingenuamente, gli mette una mano sulla spalla. In Europa rigori così vengono fischiati. È però un sintomo buono, quello di voler fraseggiare e provare a giocare sempre e comunque.
ROMA PER ROMA - L'appuntamento ora è per ottobre, quando di fronte ci sarà la Grecia, all'Olimpico. Gli ellenici hanno pareggiato con il Liechtenstein, toccando forse il punto più basso della loro storia, pareggiando la sconfitta con Far Oer di mister Claudio Ranieri. Non un avversario irreprensibile e in crisi totale. A Roma potrebbe esserci già festa, se l'Armenia non dovesse arrivare ai tre punti. In ogni caso i sei punti tra mercoledì e sabato danno già un verdetto ufficioso: l'Italia è agli Europei.
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