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ESCLUSIVA TMW - L'intervista a Mirko Barisic, presidente della Dinamo ZagabriaTUTTO mercato WEB
martedì 17 settembre 2019, 11:15Serie A
di Andrea Losapio
esclusiva

L'intervista a Mirko Barisic, presidente della Dinamo Zagabria

"Possiamo giocarci il secondo posto nel girone". Parla così Mirko Barisic, presidente della Dinamo Zagabria che mercoledì affronterà l'Atalanta al Maksimir, in una replica della sfida della Coppa UEFA di inizi anni novanta. "Vogliamo presentarci nella migliore forma possibile. Abbiamo esperienza in Champions League e siamo consapevoli di che competizione si tratta, ma abbiamo abbastanza fiducia. La squadra, nella scorsa annata, ha dimostrato di potere gestire e mostrare il meglio di sé, sono convinto che i nostri tifosi saranno felici al termine di questa campagna".

Chi si qualificherà?
"Il City sarebbe stato il favorito in qualunque girone, mentre Shakhtar e Atalanta sono avversari forti e credo che gli episodi decideranno la lotta per il secondo posto. Ma credo fermamente che la Dinamo possa essere coinvolta".

Cosa pensa dell'Atalanta?
"Un club che raggiungere la Champions League dalla Serie A è ovviamente da non sottovalutare. Conosciamo molto bene il sistema di gioco dell'Atalanta, il tecnico Gasperini e la forza che l'Atalanta ha mostrato nella scorsa annata. Sarà un ostacolo complicato per noi, ma se vogliamo lasciare un marchio su questa Champions League dobbiamo confrontarci con certi avversari".

Ogni anno vincete il campionato, qual è il segreto?
"Non ce ne sono molti, abbiamo un grande settore giovanile, ottimi tecnici e la visione di far diventare la Dinamo uno dei migliori club in questa parte d'Europa. Penso che grazie al nostro lavoro sistematico, portato avanti anno dopo anno, siamo arrivati a giocarci il nostro campionato come i favoriti. Ma il nostro desiderio è quello di continuare e giocare un ruolo significante in Europa".

Il vostro sistema giovanile è conosciuto ovunque, nel mondo: come funziona?
"Abbiamo ragazzi con talento, ottimi scout nella regione e grandi allenatori. È consapevole che la GNK Dinamo detiene il record mondiale per il numero di calciatori che hanno giocato in una finale di Coppa del Mondo e che sono cresciuti nel nostro settore giovanile? Ce n'erano 14, in Russia. I nostri calciatori giocano nei migliori club del mondo, questo fa capire il successo del nostro progetto".


La Croazia è una nazione piccola, eppure ha grandi risultati anche negli altri sport.
"È una nazione talentuosa che è costruita su un grande orgoglio nazionale. È una formula vincente. Semplicemente, i croati adorano lo sport perché rappresentano una potenza mondiale. Se paragonate la popolazione alle medaglie olimpiche, oppure al fatto che siamo arrivati secondi e terzi in due differenti Coppe del Mondo in vent'anni, potete facilmente capire come la mia visione sia quella giusta".

Può darsi che le guerre abbiano giocato un ruolo chiave in questa voglia di rivincita?
"Non è stata una guerra civile, ma per l'Indipendenza. Certo, i Mondiali 1998 e 2018 sono intrecciati insieme perché la seconda generazione, quella di Russia, è cresciuta nella storia della Francia, vent'anni fa. C'era una certa fame di ripetere certi risultati. Credo che il secondo posto, un anno fa, avrà un grande impatto sulla nuova generazione che arriverà".

Luka Modric ha vinto il Pallone d'Oro, l'anno scorso...
"Ci sentiamo con quasi tutti i nostri calciatori e spesso si congratulano con noi per i nostri successi tramite i social network. Nonostante lui non sia stato molto tempo con noi, Luka rimane un grande calciatore della Dinamo. Ci ha reso orgogliosi".
Crede di poter essere una sorpresa in Champions?
"Mi piacerebbe esserla, ma non dipende solamente da noi. Spero che, alla fine del girone, tutti saremo felici del nostro percorso".

Ultima: Dani Olmo ha espresso il desiderio di andare via, eppure è rimasto. Può essere comunque un fattore?
"Dani è solo un esempio di quello che abbiamo detto sulla nostra scuola calcio. Ha lasciato il grande Barcellona ed è venuto a Zagabria perché ha capito che qui poteva trovare la sua via. Ha avuto ragione. Ci sono state tantissime richieste quest'estate, ma abbiamo deciso di tenerlo alla Dinamo per il desiderio di raggiungere buoni risultati in Champions. Penso sia stata una buona decisione per entrambi, sia per Dani Olmo che per noi".