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Belotti è più grande del Torino. Salto di qualità o bandiera, ma Pulici lottava per lo Scudetto
Meglio di Andrea Belotti, c’è solo Paolino Pulici. Con la rete siglata ieri all’Udinese, il Gallo è andato in doppia cifra per il quinto campionato consecutivo: nella storia dei granata, solo Puliciclone, per sette Serie A di fila, è riuscito a fare meglio. Un paragone che riaffiora, di tanto in tanto. E che, vista la differenza tra il capitano e il resto della squadra, letteralmente trascinata dal suo 9, porta con sé un’interrogativo: Belotti è destinato a rimanere una bandiera del Toro, o farà il salto di qualità?
Pulici lottava per lo Scudetto. Belotti no. Dopo i 26 gol del 2017, è rimasto anche con l’idea che i granata potessero costruirgli attorno una squadra ambiziosa. Non da tricolore, ma quantomeno da parte sinistra della classifica. Risultato: due noni posti, il settimo del campionato scorso che poteva far ben sperare. E oggi il Torino è una squadra che, al netto del mercato più ambizioso e costoso dell’era Cairo, lotta per non retrocedere. Appoggiandosi soprattutto al suo bomber.
Belotti è più grande del Toro. Ora come ora. Non varrà i 100 milioni di cui si discuteva qualche anno fa, ma il Gallo c’è sempre stato, in queste stagioni. E uno con la sua continuità è invidiabile e invidiato: se qui nessuno vuole smontare il futuro dei piemontesi, già la Fiorentina di Commisso, per fare un esempio non da primissime posizione, potrebbe mettergli sul piatto un progetto comunque diverso. Per non parlare di Inter e Napoli, che ci pensano in modo molto concreto. A 26 anni, e con un Torino che fin qui non è riuscito ad assecondare la crescita del suo miglior giocatore, è il momento di riflettere se il salto di qualità può davvero attendere ancora a lungo.
Pulici lottava per lo Scudetto. Belotti no. Dopo i 26 gol del 2017, è rimasto anche con l’idea che i granata potessero costruirgli attorno una squadra ambiziosa. Non da tricolore, ma quantomeno da parte sinistra della classifica. Risultato: due noni posti, il settimo del campionato scorso che poteva far ben sperare. E oggi il Torino è una squadra che, al netto del mercato più ambizioso e costoso dell’era Cairo, lotta per non retrocedere. Appoggiandosi soprattutto al suo bomber.
Belotti è più grande del Toro. Ora come ora. Non varrà i 100 milioni di cui si discuteva qualche anno fa, ma il Gallo c’è sempre stato, in queste stagioni. E uno con la sua continuità è invidiabile e invidiato: se qui nessuno vuole smontare il futuro dei piemontesi, già la Fiorentina di Commisso, per fare un esempio non da primissime posizione, potrebbe mettergli sul piatto un progetto comunque diverso. Per non parlare di Inter e Napoli, che ci pensano in modo molto concreto. A 26 anni, e con un Torino che fin qui non è riuscito ad assecondare la crescita del suo miglior giocatore, è il momento di riflettere se il salto di qualità può davvero attendere ancora a lungo.
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