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...con Pietro Lo MonacoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 10 settembre 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Pietro Lo Monaco

“Papu, offerta importante: difficile rifiutare. Se fossi un dirigente dell’Atalanta lo cederei subito. Boga ottima soluzione. Juve, perché Pirlo? Una multinazionale non sceglie i neofiti”
Sono le ore del Papu Gomez, che riflette sull’offerta ricevuta dall’Al Nassr. Un ricco biennale con opzione, una scelta di vita oltreché professionale che il Papu vuole ponderare bene prima di prendere una decisione. “Se dovesse andare penso al Catania che avrebbe una plusvalenza importante perché incasserebbe il 30% della vendita”, dice a TuttoMercatoWeb.com l’ex amministratore delegato rossoazzurro, Pietro Lo Monaco.

Alla fine Papu andrà in Arabia Saudita?
“Leggo di un’offerta importante, mi sembra difficile rifiutare. È un 88, ha trentadue anni. Mi piace pensare che possa rifiutare per il legame con la sua attuale squadra. All’Atalanta ha un contratto importante, anche se 7,5 milioni all’anno sono tanta roba. Potrebbe fare ancora anni importanti con la Dea. Ma l’offerta araba è ricca”

Se fosse un dirigente dell’Atalanta che farebbe?
“Lo darei subito. Sono un fautore del vendi, guadagna e pentiti”.

La Dea pensa a Boga.
“Un’ottima soluzione”.


Che mercato stiamo vivendo, direttore?
“Faccio fatica a somatizzare quello che sta capitando. Che calcio è questo? Il calcio è tale se vai allo stadio e c’è la gente a tifare. Il calcio è fatto di passione, entusiasmo. A porte chiuse è tutta un’altra cosa, le ho vissute. E poi giocare senza pubblico causa anche delle perdite. Forse può farcela solo la Serie A. Oggi si fa fatica ad investire”.

La Juve intanto pensa seriamente a Suarez.
“Suarez sta pensando a come risolvere il contratto con il Barcellona, il movimento tra società è difficile da ottenere: più facile che ci siano gestioni tra calciatori. Il Milan ha fatto un’ottima operazione con Tonali, aver riconfermato Ibrahimovic a trentotto anni trasmette comunque una carica vincente. L’Inter è una protagonista, insieme alla Juve: come al solito si contenderanno la vittoria finale anche se non ho ben capito l’operazione Pirlo”.

Non è convinto da Pirlo?
“Non mi convince il concetto. La Juve è un’azienda leader nel mondo e pensare che affidi la gestione tecnica ad un neofita lascia quantomeno dei dubbi notevoli e fa perdere il credo in questo mondo. Un allenatore deve fare esperienza, non basta aver giocato a livelli importanti per guidare una multinazionale. Così cade tutto. Ma abbiamo accettato per tanti anni le multiproprietà come Bari o Salernitana e quindi vale anche questo...”.

E lei?
“Ho la necessità di stare un po’, dopo tanti anni di battaglia, alla finestra. È giusto dedicarsi alla cura della persona. Ci resettiamo. E poi partiamo”.