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TMW RADIO - Fantini: "Cairo presidente-padrone, i tifosi del Torino non hanno più fiducia"TUTTO mercato WEB
venerdì 2 aprile 2021, 18:33Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Fantini: "Cairo presidente-padrone, i tifosi del Torino non hanno più fiducia"

Enrico Fantini intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex attaccante Enrico Fantini è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dal derby di Torino domani: "Avendo il cuore granata spero in un risultato positivo, ma ultimamente non si è visto un grandissimo gioco. Vero che la Juve viene dalla sconfitta col Benevento e avrà tante assenze, ma secondo me saranno comunque favoriti".

Il progetto Cairo è arrivato all'impasse?
"Dall'esterno dico che la fiducia verso il presidente ormai non c'è più. L'unico a riuscire ad arrivare nelle zone europee è stato Ventura, e ultimamente i tifosi si sono davvero stufati".

Quanto rischiano di retrocedere?
"L'effetto Covid ha infierito molto, ma per tutte e non solo per il Torino. Nicola ha dato una svolta a livello emotivo, cercando di trasmettere passione e senso d'appartenenza. All'inizio c'è pure riuscito, ma a volte non basta: in campo ci vuole la qualità, e non può essere solo Belotti quello che risolve i problemi. Sarà difficile ma non impossibile, mi auguro di cuore che si salvino".

Quanto pesa per la Fiorentina avere pochi giocatori che sanno cosa significhi la lotta salvezza?
"Gli obiettivi iniziali sicuramente non erano questi, o si sarebbero presi giocatori diversi. Ora hanno una rosa importante, che si ritrova in una situazione non congeniale, e su tutti mi viene in mente Ribery. Mentalmente diventa difficile, bisogna voler lottare fino all'ultimo secondo del campionato. Qualche punto di vantaggio c'è, e mi auguro che l'ennesimo cambio in panchina possa portare qualcosa di nuovo o almeno un po' d'entusiasmo. Mi dispiace però che Prandelli abbia abbandonato, per me è allenatore eccezionale e uomo straordinario, avrei voluto vederlo salvare la Fiorentina".

Perché non riescono a ricollocarsi in alto?
"Vorrei rigirare la domanda, e chiedere: sarà mica sempre colpa dell'allenatore? In una società ci sono tutti, dai magazzinieri fino a chi costruisce le squadre. Mi metto le mani in testa per decisioni senza logica, a volte, e vedo che però il capro espiatorio è sempre l'allenatore. Darei colpa a chi ha costruito la rosa".

Quanto sta pesando in Italia l'assenza di uomini di calcio nei loro ruoli?
"Io ho avuto la fortuna di crescere in posti con ruoli ben distinti. Poi ho incontrato un presidente su tutti, nella mia modestissima carriera, come Cairo che invece ha voluto fare il capo-padrone, quello che deve pensare anche a costruire e gestire la squadra. In una società invece servono ruoli ben distinti. Poi vedo le squadre tappezzate di stranieri, e così è difficile far crescere ed emergere i nostri talenti giovani. Mancini invece sta facendo un lavoro strabiliante, quando sarà ora di giocare le partite che contano, vedremo".


Un ricordo di Mondonico?
"Mi porto sempre dietro tre lettere, F, B e L. In dialetto bergamasco è "fa balla l'oeucc", fai ballare l'occhio. Una grandissima persona oltre che allenatore, mi ha insegnato tanto e mi porto dietro questo".

Il Bologna farà il salto di qualità?
"Ricordo che Mihajlovic dissero che tutti questi ragazzi dovevano crescere, e che sarebbero diventati importanti. Così è, e se guardate l'età media ancora sono molto giovani".

Le piace Orsolini?
"Sì, ora sta migliorando anche nell'andare sul destro. Fisicamente e tatticamente ancora può crescere".

Che ne sarà della Serie C?
"Ci sarà un ridimensionamento totale, sia economico che di qualità in campo. Col Covid gli sponsor praticamente non esistono più, sarà una cosa veramente complicata: in certe situazioni per fare calcio ci vuole gente che abbia anche competenze tecniche e capacità, oltre che passione. Al Cuneo, per esempio, c'era tanta passione ma competenze ridicole ed è successo quello che è successo".

Quanto inciderà quest'anno di fermo al calcio di base?
"Tantissimo, i nostri ragazzi stanno perdendo anni fondamentali per la crescita umana e calcistica. Senza questi momenti di svago, stiamo togliendo l'80% della loro vita. Avendo un figlio piccolo, mi piange il cuore: spero di poter tornare a frequentare i campi e vedere i ragazzi che si divertono".