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tmw / torino / Che fine ha fatto?
ESCLUSIVA TMW - Jonathan Rossini e il passaggio dal calcio al futsal: "Tutto per amore della Samp"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 18 maggio 2022, 12:19Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro
esclusiva

Jonathan Rossini e il passaggio dal calcio al futsal: "Tutto per amore della Samp"

Dal calcio al futsal, Jonathan Rossini a 33 anni ha deciso di mettersi in gioco in una nuova disciplina. Tutto questo per amore della Sampdoria. È il difensore svizzero a raccontarci la sua storia, ai microfoni di Tuttomercatoweb:

Jonathan, dal calcio al futsal. Come mai questa scelta?
"È capitato tutto all'improvviso. Ero a casa mia, avevo finito la stagione in Serie D con la Lavagnese e mi è arrivata la chiamata del direttore generale Mino Paoletti e mi ha informato che il CDM Futsal stava facendo una partnership con la Sampdoria e se avessi voluto avrei potuto difendere i colori blucerchiati. Immagina la gioia, per me la Samp è tutto: ne ho difeso i colori, mia moglie è genovese e ho due bambini nati a Genova. Indossare di nuovo questa maglia è un sogno. E per questo ringrazio il presidente Matteo Fortuna, che da sampdoriano tifosissimo mi conosceva e ha voluto puntare su di me".

A 33 anni avevi davanti a te ancora alcuni anni da calciatore di calcio a 11
"Per necessità mie personali ho avuto l'esigenza di stare in Liguria, a Genova e ho cominciato per questo a scendere di categoria, pur di avvicinarmi a casa. In Liguria però ci sono poche realtà, poche società professionistiche. Negli ultimi anni ho giocato in Serie D e a un certo punto ho sentito la necessità di nuovi stimoli, perché ammetto che ne avevo persi un po' e la chiamata della Samp Futsal è giunta nel momento opportuno.".

Come ti stai trovando in nuova disciplina?
"Guarda, è completamente diverso, un altro sport. Uno può pensare che un calciatore a 11 professionista possa fare facilmente il salto nel futsal, ma non è così, tutt'altro. Certo, ci sono determinate basi che sono affini, i giocatori brasiliani partono proprio dal futsal ma passare da 11 a 5 invece è faticoso, specie se hai determinate caratteristiche fisiche. Personalmente ho fatto un po' di fatica all'inizio, ma sono un competitivo e mi sono buttato con tutta la passione possibile in questa nuova avventura. E pian piano mi sono ritagliato il mio spazio. Ora ci stiamo giocando i playoff e speriamo di andare in Serie A".


Uno sport, il futsal, che negli anni sta acquisendo popolarità
"Spero possa sfondare definitivamente, non dico che arrivi ai livelli del calcio a 11 ma che abbia maggiori opportunità è un mio auspicio. Sarebbe bello se diventasse uno sport olimpico, del resto ci sono tantissimi tesserati, anche più del basket".

Dove ti vedi in futuro, sempre nel futsal?
"La mia necessità è stare in Liguria, il presidente mi ha dato un'opportunità e sono innamorato del futsal. Mi piacerebbe continuare questa esperienza".

Jonathan Rossini, italiano d'adozione ma svizzero di nascita. Con i rossocrociati hai vinto un Europeo Under 21 insieme a giocatori come Sommer e Shaqiri, oggi pilastri della selezione che si è qualificata ai Mondiali, a differenza dell'Italia. In cosa il movimento svizzero è stato migliore di quello italiano?
"In Svizzera c'è un grande lavoro nei settori giovanili. Si punta molto ad affinare la tecnica, ad allenarsi con la palla. Le società lanciano i giocatori giovanissimi in prima squadra, direi nemmeno maggiorenni. Questo li aiuta a misurarsi subito con gli adulti, a scontrarsi con realtà più difficili rispetto ai pari età. E li aiuta a crescere. E poi anche per questioni logistiche, la Svizzera ha delle connessioni importanti con la Germania, pertanto i giocatori hanno mercato in Bundesliga. E il campionato tedesco è un altro che prepara molto bene i giovani, oltre ad essere estremamente competitivo".

Intanto in Italia il campionato volge al termine con Milan e Inter a contendersi il titolo. Che effetto ti fa vedere Stefano Pioli, che ti ha lanciato in B al Sassuolo, grande protagonista?
"Con Pioli ho sempre avuto un grande rapporto. Lo stimo come persona e allenatore, mi ha aiutato tantissimo e non avevo dubbi che riuscusse a raggiungere grandi traguardi. È un allenatore preparato e straordinario e gli auguro di vincere il campionato".