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Sarri si vuole "levare dai coglioni velocemente" (ipse dixit) oramai da qualche anno. Eppure se guadagna milioni è perché lo spettacolo deve andare avantiTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 12 novembre 2022, 09:50Editoriale
di Andrea Losapio

Sarri si vuole "levare dai coglioni velocemente" (ipse dixit) oramai da qualche anno. Eppure se guadagna milioni è perché lo spettacolo deve andare avanti

"Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". Ecce Sarri, che con la Lazio seconda in classifica e probabilmente nel momento migliore della sua esperienza a Roma - scabrosa eliminazione in Europa League a parte - decide di esplodere per l'ennesima volta dietro a chi compila i calendari, con una forza tutta sua. "Questo calcio non mi piace, mi voglio levare dai cog***ni molto velocemente. La sosta? La vedo come un insulto al calcio. Se qualcuno mi spiega cosa il movimento qatariota possa dare al calcio, esclusi i soldi al Manchester City e PSG, posso cambiare idea". Detto che probabilmente i soldi di City e Paris Saint Germain non sono pochi, soprattutto considerando che le società chiedono continuamente aiuti ai governi perché non hanno fatto niente per il calcio, e che il Mondiale in Qatar è una stortura, dall'altra parte Maurizio Sarri sta continuando nella sua solita litania contro i calendari, perché si gioca troppo, ogni tre giorni.

La realtà è che se Sarri viene pagato così tanto, oltre all'indiscutibile merito che ha avuto nello scalare tutte le categorie, è solo grazie ai diritti televisivi di un calcio forsennato. È evidente che sarebbe meglio, per la qualità e per vivere più l'evento, giocare molto meno. Fare 34 di campionato, 6-7 di Coppa Italia (magari con un format diverso grazie), una decina nelle Coppe Europee invece che quindici. Poi c'è di mezzo il Mondiale e quindi tutto quanto peggiora e si acuisce, dopo un anno di Covid, uno di campionati slittati con l'Euro2020, un altro appunto partito ad agosto e con partite ogni tre giorni. Sarri nel merito non ha nemmeno tutti i torti, però poi accetta supinamente (e gradevolmente) l'accredito, peraltro giustissimo, che gli finisce sul conto corrente mese dopo mese. Sarri vuole levarsi molto velocemente, ma meno velocemente di quanto riceve il bonifico.


Lo ha detto dopo il Monza. Ne aveva parlato dopo l'Udinese e dopo lo Sturm Graz, contro l'Inter ad agosto. Lo aveva detto a inizio 2022, prima della sfida contro l'Atalanta. Tutte le big giocano ogni tre giorni e spesso gli allenatori dicono "meglio avere questo problema che non averlo", anche perché altrimenti al Chelsea non avrebbe vinto un'Europa League (a Baku). Sarri definiva come il top la Premier League, dove si gioca anche il Boxing Day o a Capodanno. La realtà è che se uno si è davvero stancato di questo calcio, poi prende e saluta tutti, anche perché oramai il tecnico toscano ha messo a posto le prossime x generazioni con i soldi guadagnati. D'altronde la scelta Chelsea era stata proprio quella per guadagnare il più possibile, perché nella sua carriera non aveva fatto abbastanza. È tutto legittimo, ma predicare bene e razzolare male può capitare una tantum, per le altre volte meglio non venire per niente.

Poi nel particolare è chiaro che il Qatar sia stata una scelta folle e miope, ma le polemiche erano già arrivate dodici anni fa, ben sapendo che la FIFA è un organismo con zone d'ombra (anche in tempi non moderni) e ogni scelta è più rivolta alla conservazione della propria egemonia, anche economica, che non allo sviluppo vero e proprio di un mondo con pari opportunità calcistiche. Così come giocare ogni tre giorni ha sì poco senso, ma i calciatori sono tirati al massimo e non tutti possono arrivare a giocare 60-65 partite l'anno. Forse è peggio trovarsi l'altro ieri gli ultimi incontri della giornata precedente e poi, terminata da poco, Empoli-Cremonese. Questo ha davvero poco senso perché, alla fine, ma chi l'avrà guardata a parte chi paga fior di quattrini alla Lazio per pagare (anche) Sarri?