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Nassi: "Le partite più difficili sono quelle che fanno dormire la notte precedente"TUTTO mercato WEB
sabato 21 gennaio 2023, 08:20Altre Notizie
di Redazione TMW

Nassi: "Le partite più difficili sono quelle che fanno dormire la notte precedente"

Un amico telefona all'allenatore della Salernitana, Nicola, dopo aver letto che a Bergamo schiererà due punte e un trequartista. Lo invita a non farlo, anche se l'Atalanta ha raccolto in casa 3 vittorie e 11 punti su 24. Rimane una trasferta tra le più difficili. Ma il tecnico ha preparato la partita in settimana ed è certo di fare la gara. Finisce 8-2 e la panchina traballa. Perché non prendere in esame il consiglio di chi, disinteressato, predica prudenza? Se il Torino compie un exploit e batte il Milan in 10 a San Siro in Coppa Italia, perché non va in ritiro per preparare la partita con lo Spezia, sapendo che sarà la più difficile dopo simile impresa? Anche stavolta si commette l'errore di non pensare, quasi l'intelligenza fosse un optional e la psicologia non una scienza esatta, quasi come era per un mio maestro la superstizione.

D'accordo, escono pensieri in libertà, ma se dal 10 giugno 2012, con Stazione di sosta, ho superato le 1.000 puntate, credo sia concesso illuminarsi d'immenso. Per esempio, se affronto la Roma all'Olimpico e trovo Dybala che, oltre ad essere il cannoniere principe, con 7 gol, è decisivo, che cosa dirò nel preparare la partita? Si può vincere, pareggiare o perdere, ma Dybala non deve fare gol. Puntuale Roma - Fiorentina 2-0, con doppietta dell'argentino. La stessa cosa se ci sarà da incontrare l'Inter, con Lautaro Martinez sempre determinante. Mi accorgo che si sottovaluta il gol, anche se metterla dentro è l'unico modo per vincere.


Ultima considerazione, ma non meno importante, Napoli - Cremonese, ottavo di Coppa Italia. Titolano "Sorpresona" la beffa subita da Spalletti contro un avversario in 10, ma se si osserva con attenzione si tratta di sorpresina. Le difficoltà trovate dall'Inter per superare il Parma e la sconfitta del Milan col Torino non erano campanelli d'allarme? Vabbene, al Maradona la capolista, con 47 punti, 44 gol fatti e 14 subiti, affrontava la Cremonese, ultima con 7 punti, 13 reti all'attivo e 32 al passivo.
Sulla carta non c'era gara.
Ma se si schiera una formazione inedita, con Meret e dieci che non hanno mai giocato insieme, e dall'altra parte arriva un nuovo allenatore, Ballardini, con tutti a sputar sangue per mettersi in mostra, le differenze andranno a sparire. Né la partita si corregge in campo. Perché dimenticare che le gare più difficili sono quelle che fanno dormire la notte precedente?