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La Fiorentina non è in vendita, e Commisso spara a zero. Le parole del patron violaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023
martedì 7 febbraio 2023, 00:49I fatti del giorno
di Lorenzo Di Benedetto

La Fiorentina non è in vendita, e Commisso spara a zero. Le parole del patron viola

Ancora caos, da parte del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, dopo le parole pronunciate nel post gara della sfida di Coppa Italia contro il Torino. Il patron viola ha sparato a zero contro giornalisti e tifosi, definendo "porcherie" le critiche nei confronti della squadra di Italiano. Di seguito le parole del numero uno del club gigliato.

Come giudica la situazione ambientale intorno alla squadra?
"C'è chi mi critica dicendo che parlo solo quando le cose vanno bene ma non è vero. Ora tocca a me difendere squadra, mister e dirigenti, ogni giorno vengono infamati e non è giusto. Sono qui per prendere le difese della società che rappresento, facciamo cose per far avanzare la Fiorentina. Se quella rovesciata di Saponara fosse entrata e la partita fosse finita 2-2, oggi avremmo visto altre pagelle. Invece ho letto e sentito molte critiche, ma le pagelle le faccio io adesso. Darò 2 a tanti giornalisti...".

Si può dire che gli attaccanti che avete non vanno bene?
"Però dovremmo considerare anche Conference e Coppa Italia per contare i gol. Credo sia vero che se me fanno pochi in campionato, ma ci sono pure le altre situazioni. Non c'è nessuno amareggiato come me per il risultato di ieri sera, però non si può dire che i ragazzi sono eroi un giorno e scarsi l'altro. Ci sono certi giocatori presi di mira anche prima che inizino le partite. E poi i cori non sono giusti. Non ho molta esperienza in Italia, ma in America questo non succede. E neanche in altre città d'Italia vedo le porcherie che si fanno a Firenze. Non accetto che i ragazzi, l'allenatore e i dirigenti vengano criticati quando a qualcuno fa comodo che succeda. Io so quanto cuore e sangue mettiamo nella Fiorentina. Sapete che oltre 800 persone ci lavorano? Una palla non entra e via di pagelle, ma non è giusto, i ragazzi hanno giocato 90 minuti e bisogna incoraggiarli. Invece di difenderli, all'ultimo se la prendono tutti con loro. Non è giusto".

Ma lei da tifoso non fischierebbe?
"No. Con la Columbia University ho un rapporto e lì ci sono squadre maschili e femminili: i maschi hanno fatto due stagioni bruttissime, ma non sono andato a fare critiche".

Perché ha rinnovato il contratto di Italiano al raddoppio quando aveva già un accordo vigente?
"Non voglio dire cosa è successo o cosa no, ma questo è il calcio. Non sono io che faccio le regole. L'altro giorno ho detto che il calcio è malato: avete ragione, ma è andata così e ci siamo messi d'accordo".

La rosa della Fiorentina vale più del 12° posto?
"Sì, ma bisogna dire anche che sia il Napoli che il Milan sono stati buttati fuori dalla Coppa Italia. La semifinale di coppa per due anni consecutivi non vale niente? Napoli e Milan pagano molto di più i giocatori rispetto a noi. La squadra non sta rendendo come dovrebbe, lo ridico: sono amareggiato. Ma non vuol dire che si possa lasciare spazio a certi imbecilli. Hanno chiamato mafioso me, io posso dare loro di imbecilli. Non è possibile che l'Ordine dei Giornalisti faccia comunicati che non valgono nulla. In America queste cose non succedono, solo a Firenze o in Italia".

Ha dei dubbi sui motivi per cui Italiano non riesce a risolvere i problemi?
"Le colpe dei giornalisti sono nell'incitare i tifosi a fare le cose che fanno".

Lei aveva proposto dieci punti per migliorare il calcio italiano. Ma l'hanno ignorata, vero?
"Sì. La FIFA li sta prendendo in considerazione, però... Ne ho parlato con Infantino che è un buon amico, gli ho detto di vedere cosa abbiamo scritto e se si può fare qualcosa con i procuratori. Ai dirigenti del calcio italiano ho detto che ciascuno deve presentare le proprie liquidità, ma io non le ho mai viste. Chi è sempre in regola come noi viene danneggiato dalle scorciatoie che qualcun altro prende. Ci devono essere più controlli sulle squadre e i loro proprietari. Alcune società sono state aiutate con i bilanci".

Si arriverà mai a qualcosa?
"Spero di sì, oggi ci sono molti proprietari americani in Italia, non credo che loro ci stiano in tutto questo. Non esiste che alcune squadre siano avvantaggiate".

Come risponde alle voci che dicono che cederà la società dopo la realizzazione del Viola Park?
"Come mai i fiorentini non si sono messi in fila per acquistare la Fiorentina? Ho detto anche che avrei fatto un finanziamento tipo Cardinale (attuale proprietario del Milan, ndr). La Fiorentina non è in vendita, quando lo sarà lo saprete. Voglio che opinionisti e giornalisti la facciano finita, perché neanche dicono che se ne va Rocco, ma che lo manderanno via. In questo periodo non ci sono tante società in regola come noi, che hanno investito 400 milioni in quattro anni. Di sicuro nella storia di Firenze non lo ha fatto nessuno. E giù critiche ingiuste. Perché? Ogni tanto si vince e si perde, ma il vero tifo è proprio quando si perde. Così la vedo io. Ognuno ha un cuore e dei sentimenti, dobbiamo stare vicini alla squadra".

Non vede responsabilità negli uomini cui si è affidato?
"Non ci sto. Se i soldi sono stati spesi, la responsabilità è mia. Quindi prendetevela con me e non con chi lavora per me. Le decisioni finali passano tutte da me. Ognuno sbaglia, ma nessuno merita le mancanze di rispetto che ho visto in questi giorni a Firenze. Ognuno può fare ciò che vuole ma poi si prende le conseguenze".


Cosa direbbe a chi non è contento?
"Se prendi 200-300mila tifosi, ognuno ha la sua idea. Come faccio ad accontentare tutti? Che vogliono, che la Fiorentina torni al 1969 (anno dell'ultimo Scudetto, ndr)? La gente sa cosa ho trovato quando ho comprato la Fiorentina?".

Si è fatto carico di 40 milioni di debiti al momento dell'acquisto della società?
"Ai Della Valle sono andati 130 milioni, poi 35 di debiti e 5 per le spese legali".

Che risultati si immaginava di raggiungere con 200 milioni spesi sul mercato, quando è arrivato?
"Di riuscire a risalire prima possibile in classifica. Nel primo anno siamo arrivati decimi, è l'unica squadra ad aver fatto un salto di sei posti rispetto al sedicesimo dell'anno prima. Il secondo neanche è andato bene, mentre il terzo al 7° posto, che dovrebbe essere il punto in cui arrivare. Tutti ci paragonano all'Atalanta, ma qualcuno sa che a Percassi sono serviti 5-6 anni prima di arrivare più su del decimo posto?".

Quanto varrà il Viola Park?
"Non so, però so che mi è costato molto! Più di 100 milioni, ma posso dire che non ho cercato soldi da nessuna parte a Firenze. Ormai lo faremo, qualsiasi cifra sarà. Aiuterà la Fiorentina ad avere qualche trofeo in futuro, tramite il settore giovanile".

Che rapporti avete con il Comune per lo stadio?
"Domani dovrei vedere Nardella a Palazzo Vecchio, parlerò agli studenti americani. Sono fiducioso, nonostante ci sia stato un cambiamento nella politica italiana, i soldi arriveranno. Quando finirà, dove andremo a giocare e quanto devo pagare al Comune, ancora non lo so".

Metterà mai in discussione Joe Barone?
"I giornalisti incitano i tifosi. Io sono stato molto fortunato nella mia vita di aver avuto dirigenti che sono stati con me in Mediacom per 20-25 anni. Hanno sbagliato, ma non ricevono le critiche come la mia dirigenza alla Fiorentina. Più li criticate e più starò loro vicino, questa è l'essenza di Rocco".

Felice per i risultati della Primavera di Aquilani?
"Sì, quando posso vado a vedermi ogni partita. Mi hanno preso in giro perché sono andato a Monza alla Supercoppa Primavera, ma faceva freddo e l'Inter non ha mandato nessuno. Quando posso sto vicino ai ragazzi, alle donne e ai mister".

Come coniugare il risultato sportivo con il rispetto dei parametri?
"Sono convinto che il Viola Park sarà un grande segno più per la Fiorentina, non solo per i giovani e donne. Il club non ha mai avuto una sede di sua proprietà e ora invece staremo tutti assieme lì, sette giorni su sette. Nessuno avrà un centro sportivo come quello della Fiorentina, cercheremo i migliori italiani sia in Toscana che fuori".

Quanto aiuta la sua presenza con la squadra? Sente di aver scavato un solco rispetto ai Della Valle?
"Del passato non so, posso dire che mi sono affezionato ai ragazzi, alla squadra e alla città. Voglio che i tifosi rimangano sempre vicini, non si può criticare la propria squadra. Questi ragazzi poi se lo ricordano e ci sono problemi. Aiutateci su questo, per favore".

Lei però conosceva l'attaccamento di Firenze.
"Firenze la conosco dal 1973, mia moglie e io ci siamo legati. Dateci rispetto, perché i ragazzi hanno bisogno dei tifosi, giocano per loro. Speriamo di poter andare meglio nel prossimo futuro".

Le dispiacerà non ritrovare Nedved domenica allo Stadium?
"(ride, ndr) Mi ha detto di andare a prendere una camomilla... Nella mia vita chi credeva di essere più forte o ricco, alla fine è rimasto in seconda o terza linea".