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Orgoglio, passione e supremazia: la Turris salva il presente e rilancia il suo futuro...
domenica 20 maggio 2018, 21:36Primo piano
di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

Orgoglio, passione e supremazia: la Turris salva il presente e rilancia il suo futuro...

Nella domenica più delicata degli ultimi anni, la Turris evita quello che sarebbe stato un vero e proprio dramma sportivo e strappa la salvezza al termine di una stagione piena di ostacoli ed ingenti difficoltà. I corallini danno finalmente un calcio alla malasorte ed annientano l'Aversa nello spareggio play-out, il primo da quando la Turris è in Interregionale, davanti ad una cornice di pubblico degna del professionismo.

DALL'INCUBO ALLA GIOIA - Oggi la Turris non ha ottenuto semplicemente la permanenza in D, ma al di là della categoria ha mantenuto viva la speranza di un popolo, la speranza di poter vedere presto la squadra del cuore lottare per obiettivi più ambiziosi e, chissà, di poter riassaporare in un giorno non troppo lontano la serie C, categoria che da troppo tempo manca nella città del corallo. Una speranza alimentata dalla risposta incredibile del pubblico, che anche questa volta c'è stata nel momento del bisogno, imponente e provvidenziale con quasi 4 mila unità. Oggi presidiare il Liguori era una sorta di obbligo morale per il cittadino e lo sportivo torrese, consapevole che la prima realtà calcistica cittadina può fungere da traino per la rinascita totale della città.

PLEBISCITO MERITATO PER IL PRESIDENTE - Una risposta importante, se pensiamo che si trattava di una finale per evitare addirittura la retrocessione in Eccellenza, che equivale ad un grande attestato di stima nei confronti del presidente Colantonio, il quale quest'anno ha avuto un battesimo di fuoco con il calcio dei grandi. Il coro finale intonato dal Liguori ("Un presidente, c'è solo un presidente...") è il segnale che la piazza ha apprezzato i sacrifici dell'imprenditore torrese, sinonimo di un'unione tra piazza e società che ora deve rappresentare la base per costruire un futuro degno del nome Turris. Dalla società all'ambiente, i presupposti per costruire qualcosa di importante ci sono, ovviamente con pazienza e con la consapevolezza che si può e si deve sognare, ma non pretendere. Ora dovrà essere compito della società fare buon profitto del ritrovato entusiasmo, gestendolo con equilibrio ma sfruttandolo per poter programmare traguardi importanti.

LA PARTITA - Si temeva una Turris impaurita, dopo essere finita in maniera rocambolesca nei playout. Ed invece la compagine corallina è scesa in campo concentrata, ben messa atleticamente e con la consapevolezza di essere più forte dell'avversario. Infatti la Turris fin dalle prime battute ha evidenziato una certa supremazia nei confronti della generosa ma limitata Aversa, priva anche del suo uomo più rappresentativo, il fantasista Giacobbe. Prestazione intelligente e caparbia dei corallini, che sin dai primi minuti hanno cercato di sfruttare i punti deboli degli avversari, emersi soprattutto sugli esterni, anziché gestire e speculare sul doppio risultato a favore. Il vantaggio arriva al 25esimo con un Roghi rinato, ma già in precedenza la Turris si era affacciata con una certa pericolosità in avanti. Dell'Aversa neanche l'ombra in zona offensiva, nemmeno nel secondo tempo, quando i granata gioco forza si espongono maggiormente in avanti alla ricerca dell'episodio vincente. Ma è proprio in quel momento che si aprono spazi importanti per la Turris, che al secondo contropiede trova il raddoppio con Guarracino. E' il gol che certifica la salvezza dei biancorossi, la pietra che salva il presente e rilancia il futuro della Turris...