Colantonio stufo: "Se il Comune non adegua il Liguori, a fine anno lascio la Turris!"

E’ un Colantonio visibilmente provato al termine della gara con il Marsala. A minare la serenità del patron corallino non tanto il calcio giocato ma gli innumerevoli intoppi sulla questione stadio. A tal proposito il presidente lancia un ultimatum alle istituzioni: “Non si può inibire un’intera tribuna per ridurre la capienza di alcune unità. C’è stato un tavolo con le istituzioni dove ci sono state dette le solite parole di circostanza come ‘cercheremo’, ‘faremo’, secondo tempi nei quali sicuramente non rientreremo per le scadenze che incombono, dato che si parla di aprile solo per fare il bilancio e per stanziare i fondi per gli interventi che necessita il Liguori. Dopodiché forse si dovrebbe fare anche una gara d’appalto. Tempi che andrebbero bene per un ripescaggio nel 2020, ma non sicuramente per quest’anno…”.

Rallentamenti anche sul discorso sintetico: “L’Aru ancora non ha inoltrato la documentazione necessaria per attestare che il sintetico che si vuole installare sia compatibile con i requisiti della Lega Pro. Su questo il Comune non ha colpe dirette, ma anche in questo caso non si riescono ad avere informazioni. Se non si riesce nemmeno a interloquire con la Regione e con l’Aru per una semplice richiesta, ho i miei dubbi che si possa organizzare una gara d’appalto per realizzare in tempi celeri i lavori che mancano”.

Infine il presidente Colantonio minaccia anche di lasciare la Turris: “Non mi preoccuperei di giocare i playoff altrove per l’installazione del sintetico. Se questi sono i presupposti, l’anno prossimo non ci sarò più al timone della Turris. Sulla gara di oggi nulla da dire, i ragazzi hanno dato il massimo al netto delle assenze, ma sono stufo che ogni domenica emerga sempre qualche novità negativa in ottica stadio. Queste cose distolgono l’attenzione. Io sarò a disposizione fino all’ultimo momento possibile, dopodiché agirò di conseguenza…”.