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Governucci: "Torre meritava una grande festa, ma con la C tornerà nel suo habitat naturale. Il calcio colga l'occasione per allontanare i presidenti banditi..."
mercoledì 6 maggio 2020, 12:20Primo piano
di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

Governucci: "Torre meritava una grande festa, ma con la C tornerà nel suo habitat naturale. Il calcio colga l'occasione per allontanare i presidenti banditi..."

Seppur a distanza, l’ex ds della Turris Antonio Governucci resta sempre legato alle sorti della sua ex squadra ed in generale di tutto il calcio campano. L’attuale direttore sportivo dell’Hamrun Spartans FC, compagine della serie A maltese, si sofferma sul destino degli attuali campionati: “Credo che il calcio, a tutti i livelli, in questo momento debba fermarsi. Sia per una questione etica ed umana, sia perché in questo modo ci sarebbe margine per studiare a tavolino una ripartenza in tutta sicurezza a settembre, senza rischiare di compromettere anche la prossima stagione”.

Sull’impatto economico che l’emergenza sanitaria avrà sulle squadre di calcio e di conseguenza sulle future iscrizioni ai campionati: Credo che in C e D spariranno tante società, che però non erano all’altezza di poter garantire la propria sopravvivenza già prima dell’avvento del virus. Spero, a tal proposito, che venga colta l’occasione per fare una pulizia generale di tutti quei presidenti banditi che non fanno altro che contaminare il nostro calcio. Per esempio in Campania, tolti i vari Colantonio, Mazzamauro, Niutta, Pipola, so per certo che molti presidenti hanno approfittato di questa situazione per non pagare i propri calciatori, congelando anche arretrati precedenti. Vero è che l’emergenza ha messo in difficoltà molti imprenditori, ma quando si decide di fare calcio bisogna mettere in conto anche degli imprevisti, cercando di risolverli di comune accordo con i propri tesserati. In questo modo invece è un vero disastro per i calciatori, che solo sulla carta potremmo definire Dilettanti, dato che sia in D che in Eccellenza a loro è chiesto un impegno quotidiano che non permette di svolgere altre attività lavorative. Pertanto, così come prevedo molti fallimenti, dall’altra credo che ci saranno vari ripescaggi, nella speranza che, al di là del blasone, si cerchi di premiare le società veramente solide”.

Tornando alle cose di casa Turris, Governucci rivela: “Questo stop è stato un vero peccato per Torre del Greco, che avrebbe meritato di poter festeggiare alla grande il ritorno nei Professionisti dopo tanti anni. Tuttavia nessuno sottrarrà la C alla Turris, che in questo modo tornerà nel suo habitat naturale. Sono tuttora in ottimi rapporti con il club corallino e dalle ultime parole scambiate con Colantonio credo che, seppur non preferisca sbilanciarsi senza conoscere i costi ufficiali della prossima serie C, alla fine porterà comunque avanti il suo progetto, seppur molto probabilmente con previsioni diverse rispetto a quelle pre-emergenza sanitaria. Credo che il primo sarà un anno di assestamento e dalle spese contenute, volto a mantenere la categoria. Il presidente ha sempre mantenuto promesse ed obiettivi. Quest’anno già sarebbe stato in C se nella stagione precedente non avessero fatto la ‘porcata’ di mettere il Bari nel girone siciliano…”.

Sul valore dell’attuale rosa biancorossa Governucci non ha dubbi: “Premesso che Colantonio e Primicile non hanno bisogno di consigli, perché hanno dimostrato grande competenza dall’avvento della loro gestione, credo che la qualità dell’organico della Turris sia tale da potersi ben misurare anche in serie C, categoria ovviamente con grandi piazze e piena di insidie, ma non credo a livello tecnico così distante dagli attuali valori della D. Per quanto fatto dimostrato in questi due anni, la squadra per me meriterebbe la conferma in blocco, ma ovviamente accanto al discorso tecnico bisognerà affrontare quello economico. La serie C ha infatti una tassazione molto più alta e garantire lo stesso stipendio netto che un giocatore percepisce nei Dilettanti significa pagarlo il doppio, se non di più… Non è un caso infatti che alcuni giocatori preferiscono rimanere in D. Quindi bisogna venirsi incontro, ma se fossi un giocatore in questo momento storico preferirei sempre rimanere con Colantonio, che rappresenta una garanzia in termini di serietà e puntualità, anche a costo di percepire di meno, piuttosto che andare a rischiare altrove…”.

In chiusura l’ex ds biancorosso rivela: “Sono rimasto sempre legatissimo a Torre del Greco, piazza stupenda e ambita da tutti gli addetti ai lavori per la passione di calcio che si respira in città. Io ho avuto l’onore di poterci lavorare e spero, nel mio piccolo, di aver dato anche io un contributo ad una cavalcata trionfale iniziata due anni fa e non ancora giunta a compimento, perché credo che il ciclo della gestione Colantonio ha ancora tante soddisfazioni da poter riservare ai suoi tifosi!”.