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Le indicazioni post Avellino – La progressione di Da Dalt, Giannone tra le linee, il recupero dell’attacco: così può nascere la Turris 2.0!
giovedì 29 ottobre 2020, 11:16Primo piano
di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

Le indicazioni post Avellino – La progressione di Da Dalt, Giannone tra le linee, il recupero dell’attacco: così può nascere la Turris 2.0!

La super rimonta del Partenio, confezionata negli ultimi 10 minuti di un match che sembrava ormai compromesso per la Turris, ha da un lato evidenziato come questa squadra abbia un’anima forte, trasmessa inevitabilmente dal suo vulcanico allenatore, pronta a non mollare mai contro qualsiasi avversario e in qualsiasi situazione, dall’altra ha confermato i suoi tratti caratteristici in questo inizio di campionato, sia per quanto concerne virtù che difetti.

VIRTU’ E LIMITI - La gara con l’Avellino può essere considerata, infatti, l’emblema della Turris 1.0 targata Franco Fabiano. Di una squadra che, indipendentemente dal valore dell’avversario, non perde mai la bussola né viene messa sotto in maniera fragorosa, ma che finora ha adottato una soluzione di gioco ben precisa, molto pragmatica, costretta anche da un reparto avanzato ridotto ai minimi termini in questo avvio di stagione. Detto in altre parole, la Turris si è confermata squadra “infame” quando non ha l’onere di dover fare la partita, cedendo volentieri l’iniziativa agli avversari, pronta a castigare il loro minimo errore, optando per la verticalizzazione rapida e l’aggressione coordinata sulle seconde palle. Tra i suoi punti di forza non si può non menzionare un’organizzazione difensiva invidiabile, che alla lunga finisce per sfiancare le compagini avversarie, spesso cadute nella trappola di un possesso palla prolungato ma sterile. Non è un caso che la Turris, paradossalmente, sia piaciuta maggiormente contro squadre considerate sulla carta più quotate o più forti, come ad esempio la Virtus Francavilla o lo stesso Avellino, o il primo tempo col Monopoli.

I MARGINI DI MIGLIORAMENTO - Il discorso cambia, invece, quando la Turris giocoforza è obbligata ad essere meno opportunista, vuoi perché è in svantaggio, vuoi perché l’avversario di fronte è tecnicamente simile o addirittura inferiore. E’ in questo tipo di situazioni che i corallini fin qui hanno evidenziato fin qui qualche limite strutturale, ma allo stesso tempo il match del Partenio ha dato degli spunti interessanti su quella che potrebbe essere la Turris 2.0, di una squadra con maggiori soluzioni offensive. Imprescindibile, in questo senso, è il recupero completo degli attaccanti a disposizione, su tutti Longo e Persano, ma lo stesso Alma. Ma non va trascurato nemmeno il cambio tattico azzeccato da mister Fabiano e che ha dato il là alla rimonta, vale a dire il passaggio al 3-4-1-2, con Giannone tra le linee e Da Dalt sull’esterno destro, con Longo e Persano davanti. Nell’ottica di una squadra sempre più trasformista, le note positive sono arrivate proprio da questa soluzione: Da Dalt è apparso uno dei pochi giocatori, insieme a Franco e Giannone, ad avere il cambio di passo, quello decisivo per creare superiorità numerica, a patto che venga sfruttato sul piede forte e gli venga data profondità, partendo quindi leggermente più indietro. Ma anche lo stesso fantasista ex Catanzaro è sembrato più ispirato quando ha potuto agire per vie centrali. Un mix dal quale potrebbero nascere le basi per una nuova Turris, pronta ancora una volta a cambiare volto e a restare camaleontica nella sua indole, come voluto dal suo condottiero. Fermo restando che gli 11 punti conquistati finora, nell’ottica dell’obiettivo salvezza, vanno considerati un autentico capolavoro. Tuttavia, la Lega Pro si sta confermando un campionato che cambia rapidamente equilibri: quello che vale oggi non vale domani. E la Turris deve essere pronta ad adeguarsi a questo contesto in rapida evoluzione e a perfezionarsi ulteriormente per continuare a sorprendere…