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Ghirelli: "Stop campionati? Per il momento situazione sotto controllo. Sulla riforma..."TUTTO mercato WEB
martedì 9 marzo 2021, 06:54News
di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

Ghirelli: "Stop campionati? Per il momento situazione sotto controllo. Sulla riforma..."

La terza ondata che spaventa anche il calcio, ma anche la riforma sempre attesa e la speranza di rivedere i tifosi allo stadio. Raggiunto da TMW e TuttoC, il presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha analizzato il momento che vive il pallone italiano. 

Attualità: la terza ondata preoccupa. Teme uno stop dei campionati? “Noi monitoriamo dal pre-campionato i dati, ora lo facciamo anche in Primavera 3, sotto la regia del professor Braconaro. Ragion per cui mi affido alle sue parole dell’altro giorno: al momento attuale, se si esclude il cluster della Cavese e del Cesena, la situazione sembra tenere. Certo, se c’è un’ondata dall’esterno, allora bisogna valutare: a oggi, la situazione è sotto controllo. Però, certo, qualche nube pesante all’orizzonte si vede. Mi auguro si possa superare. Il calcio rappresenta anche un problema di svago e di gioia, pur nella particolarità di una stagione diversa e difficile: sarebbe un colpo pesante bloccarlo, credo anche di più rispetto all’anno scorso. Sarebbe un segnale non positivo. Dobbiamo andare avanti con saggezza”.

Nell’eventualità, c’è un piano B? “Certo che esiste. Anzi, parlo al plurale. Esiste il piano B, C, D, E. Li abbiamo previsti mesi fa. Poi, come dissi allora, bisogna adattare il piano da seguire al momento particolare nel momento in cui dovesse scattare. Esistono i piani alternativi, spero non ci sia bisogno di farvi ricorso”.

A proposito di apparire. I tifosi li rivedremo allo stadio in questa stagione o è un miraggio? “C’è un dato generale: l’Italia di oggi è un Paese che ha necessità di mettere in campo fiducia e speranza. Siamo logorati da questo periodo lunghissimo. Dobbiamo rivedere la gente allo stadio, o comunque dare questo obiettivo: non possiamo togliere la speranza, la fiducia, uno spiraglio per poter attraversare la frontiera. Vedere la gente allo stadio vorrebbe dire che questo Paese sta meglio”.

Si è celebrato il primo consiglio federale del Gravina-bis. In passato lei ha detto che per la riforma bisognerebbe chiudervi in una stanza e buttare la chiave fino alla fumata bianca. "Non dobbiamo ragionare sui numeri: aumentiamo/diminuiamo. Quello viene dopo. Noi dobbiamo chiederci se è sostenibile questo calcio, dalla Serie A alla Serie D. Al termine, si può ragionare anche sul numero. Io, essendo uno che è passato da 90 a 60 club, di tutti quelli che si siederanno al tavolo, non ho problemi o timori sui numeri. Ma so anche un’altra cosa: quando siamo passati da 90 a 60 non abbiamo risolto granché. Era un’autoriforma, fatta tutta da noi perché altri non hanno voluta farla: questo era il problema. Dobbiamo ragionare a sistema, altrimenti il rischio è ragionare ancora e solo sui numeri: 90 e 60 ce li potevamo giocare alla tombola. Io non voglio giocare a tombola, ma affrontare il problema che ci pongono i giovani”.