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tmw / udinese / Editoriale
Il bicchiere è vuoto
domenica 20 agosto 2017, 22:59Editoriale
di Giacomo Treppo
per Tuttoudinese.it

Il bicchiere è vuoto

L'Udinese perde una partita che peggio non poteva fare. Regala due gol ai clivensi che altrimenti non avrebbero mai tirato in porta. Non ricordo una parata di Scuffet in tutta la partita. Lo avevo scritto dopo la bella partita contro il Frosinone: la difesa dell'Udinese non esce sull'uomo. Era un campanello d'allarme importante.

Delneri aveva detto trattarsi di errori individuali, li aveva commessi quasi tutti Danilo, nel primo tempo e Pezzella nel secondo. Oggi non solo abbiamo ripetuto la prestazione negativa in difesa, ma addirittura abbiamo regalato il centrocampo al Chievo pur essendo in superiorità numerica.

L'Udinese, ancora una volta, per l'ennesima, pare sia un codice genetico nel DNA, gioca solo un tempo. Nella prima frazione di gioco prendiamo un gol evitabile, su errore di Wague, ma per il resto tante sbavature ma nessun tiro in porta dei veronesi. Anzi, giochiamo bene sulle fasce, buone ripartenze e arriviamo al giusto, sacrosanto pareggio. Bene Thereau e Lasagna, che sa allungare la squadra avversaria, che sa tagliare e farsi trovare pronto. Bene la nostra coppia centrale di difesa, gli unici che salvo stasera.

Poi, come ormai accade da anni, il black out. Nel secondo tempo entriamo blandi in campo, ben prima del gol subito. Birsa avrà avuto quattro o cinque secondi per mettersi a posto la palla e tirare. Giochiamo a zona, lì dovevano esserci Jankto o Hallfredsson, entrambi molto negativi questa sera. Invece non c'è nessuno. In serie A cose del genere non si possono vedere e non si possono perdonare. Così come non si può perdonare un portiere che in quei quattro o cinque secondi non capisce che deve arretrare. Birsa centra un pallonetto da scapoli contro ammogliati e gli viene. Guarda caso poco dopo ci riprova, una accusa più che un segnale.

Dopo il 2-1 per il Chievo c'è tanta confusione e basta. Concediamo ancora il centrocampo finché non passiamo, dopo vari, troppi esperimenti, a un 352. Ma non credo che sia la diversa disposizione a cambiare le cose, bensì il fatto che i gialloblu erano fisicamente esauriti e non riuscivano più a tenere il passo.

Si sono affrontate due squadre che, per età media e mezzi, non hanno nulla a che vedere. L'Udinese doveva vincere facile proprio sulla corsa, sulla velocità, invece ha lasciato corsa, gambe e gioco al Chievo. Quello che scandalizza, di questa sconfitta, è che il nostro è un centrocampo di qualità e il loro di quantità. A guardare i 93 minuti pareva il contrario. Pezzella ha perso un'infinità di palloni, Jankto non prendeva l'uomo, Fofana e De Paul giocavano a tratti e senza cattiveria agonistica. Cambiare modulo non serviva a nulla se la squadra era lunga settanta metri in campo, se Hallfredsson in evidente difficoltà è rimasto in campo fino alla fine.

Lo avevo detto, il bicchiere era mezzo vuoto perché gli errori difensivi contro il Frosinone non possono essere riproposti contro il Chievo. Abbiamo perso perché abbiamo lasciato libero Birsa di operare fra le linee, ed invece di accorciarle e chiuderle, le abbiamo allungate ed allargate.

Male, malissimo. Non ci sono scuse.