Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / udinese / Editoriale
Il minuto 31TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 17 settembre 2017, 17:44Editoriale
di Giacomo Treppo
per Tuttoudinese.it

Il minuto 31

Minuto 31, l'Udinese prende il secondo gol e io mi immagino già come andrà a finire. Dopo che un ragazzino viziato olandese, il secondo ragazzino viziato nel giro di pochi anni, toglie molto probabilmente il mondiale alla Ferrari di Vettel (il primo fu l'inutile Grosjean su Alonso), anche l'Udinese prenderà un'ecatombe di gol. Del resto la difesa sta facendo acqua proprio dove non dovrebbe. La tattica di Delneri è portare il gioco verso il centro dove c'è più densità e i tiri sono più prevedibili. Invece il Milan comanda proprio le fasce. Danilo e Samir non intervengono come dovrebbero fare due difensori di serie A su Kalinic. Scuffet non esce bene sul primo gol (colpa sua). Barak non va più sul portatore di palla come invece aveva degnamente fatto contro il Genoa.

Invece, al minuto 31 succede qualcosa di inaspettato. La squadra subisce il contraccolpo ma mentre nelle altre partite rimaneva nello spogliatoio alla fine della prima frazione, questa volta fa vedere le cose migliori proprio nella ripresa. Il centrocampo gira a meraviglia anche senza un positivo Behrami, ed anzi Fofana mostra a tutti che è recuperato per giocare almeno mezzora. Le cose peggiorano quando esce Jankto perché il pur sempre volenteroso Matos (sempre apprezzabile per l'impegno) purtroppo non è un giocatore da serie A. Samir torna a non perdere più un duello, Danilo torna a fare quello che fece per 30 partite buone l'anno scorso e Scuffet para anche tiri difficili, esce bene, manovra con i piedi.

Buono l'esordio di Bajic che porta quasi il pareggio. Male De Paul questa volta. Ma non sono i singoli che mi interessano. Quando Delneri, nella conferenza stampa pre partita aveva detto che la squadra ora ha un'altra mentalità, non gli ho creduto. La mentalità si coltiva e ci mette tempo per nascere, come le piante nell'orto. Ed invece, senza il rallentatore Thereau (chissà cosa pensa di lui il compagno di reparto fiorentino Simeone), la squadra sboccia come un fiore tenuto lontano dalla luce per troppo tempo. Evidentemente qualcosa si muoveva sotto la cenere, ed ora sta emergendo. La squadra c'è e questa sconfitta mi lascia intravedere un passo avanti da questo lato.

Quello che non va, un evidente passo indietro rispetto a Genoa, è la prestazione di difesa. Non la fase difensiva: Delneri se l'è giocata e quindi lasciava spesso il predominio delle fasce al Milan per poi colpire in contropiede con due ali facili all'offesa. E' il posizionamento dei centrali. Sul primo gol Kalinic passa dietro Danilo e poi lo “frega” così come successo a Molla Wague contro il Chievo. Sono errori che non si possono perdonare in serie A. L'attaccante lo devi sempre sentire con il corpo, se lo perdi la colpa è tua. Scuffet esce male per il solo fatto di calcolare male la traiettoria della palla, visto che non poteva arrivarci. Sul secondo gol, anche se a prima vista pare colpa del portiere, è Samir che commette una leggerezza anche peggiore di quella del compagno connazionale Danilo. Kalinic gli è sempre davanti e non lo ferma, come si fa d'esperienza già nei Giovanissimi, con il corpo. Quando un portiere sbaglia le cose semplici e riesce in quelle difficili significa due cose: che il portiere ha mezzi ma deve allenarsi molto, davvero molto. E qua potremmo parlare del ritardo con il quale è stato utilizzato il ragazzo. L'anno scorso doveva giocare in prestito, se si puntava su Karnezis (a ragione, visto le prestazioni del greco). Perdere un anno a quell'età così giovane porta a ragnatele e insicurezze. La seconda ragione del paradosso tra facile e difficile è che la difesa non aiuta.

Veniamo alla resa dei conti, al nostro peccato originale: in quattro partite di campionato abbiamo preso sette gol, quattro dei quali per colpa di interventi leggeri o uomini persi in area di rigore, spesso nella piccola (che rende la colpa ancora più evidente). L'Udinese deve smettere di stare a guardare quando l'avversario crossa dal limite dell'area di rigore, deve aggredire e chiudere gli spazi al portatore di palla, sempre! E chi sta dentro deve fare il suo mestiere senza fronzoli, lasciandosi alle spalle queste marcature da calcio a 5. L'Udinese anche brutta delle prime partite, senza quegli errori pacchiani, avrebbe tre punti in più, perché le tre sconfitte sarebbero state pareggi, quantomeno.

Martedì arriva il Torino che attacca principalmente per via centrali. Crossa poco, vedremo cosa sapranno fare i nostri, rendendosi conto in settimana, quando si lavora per la domenica, che gli uomini di difesa stanno facendo errori imperdonabili. Perché la fase d'attacco va, le azioni ci sono, Maxi Lopez ha fatto un assist magnifico a Lasagna partito in fuorigioco di pochi centimetri, Bajic si è espresso subito bene e Lasagna, autore di una prova tutta polmoni e corsa contro il Genoa, ha ritrovato lucidità in questa dove gli sono state condonate mansioni di difesa. E' la dietro che bisogna lavorare, sporcando le linee al portatore di palla e facendo lavoro di difesa sullo stretto, sul posizionamento.