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tmw / udinese / Editoriale
Oddo continua, l'Udinese no
domenica 21 gennaio 2018, 17:27Editoriale
di Giacomo Treppo
per Tuttoudinese.it

Oddo continua, l'Udinese no

L'Udinese esce dallo stadio Friuli con un punto che pesa come una sconfitta. Gennaio, a queste latitudini, fa vittime illustri. Ne ha pagato le spese Colantuono tempo fa e ci si sta sbattendo contro anche Oddo.

La partita era preparata bene, il problema sono gli infortunati e la vanità. Senza Behrami l'Udinese vale molto meno e non pare che la società si sia data da fare, in questi ventuno giorni di mercato, per trovare un valido sostituto. Uno potrebbe essere Viviani, che già all'andata giocò una buonissima partita e si è ripetuto anche quest'oggi. Se la nostra rosa è nettamente superiore a quella della Spal, oggi la partita di centrocampo è stata vinta dallo spallino (in prestito dal Verona, pazzie del calcio) sul croato Balic. Quest'anno Balic sta deludendo e molto, ma non perché gli manchino i mezzi, bensì per un egoismo che poco si conia con lo spirito di sacrificio richiesto a chi indossa una maglia e gioca con altri dieci compagni. Non è possibile che un mediano sia più egoista di un attaccante. Se Lasagna o De Paul si ostinassero a tirare, lo capirei. Se invece sono Barak e Balic ad affrontare i contropiedi come se si fosse all'oratorio, allora ci sono problemi che non dipendono dalla panchina, ma dalla maturità di questi giocatori. Sotto tono Jankto, molto sotto tono Barak, Oddo ha dovuto cambiare il primo perché ci serviva un frangiflutti davanti alla difesa per poter giocare con tre punte e l'unico che abbiamo al momento, Hallfredsson, è un mancino puro. Non si poteva passare a un 3412 con due centrali di centrocampo mancini.

I problemi di oggi sono stati di formazione, non di disposizione. Non si poteva fare altro. La disposizione iniziale era giusta, l'atteggiamento dei primi venti minuti era lodevole; ma dopo il gol, quando la Spal sembrava tramortita, invece di dare il colpo del KO i nostri si sono messi a fare a gara di egoismo, come contro il Benevento. Solo che non stavamo vincendo 3.0 e non avevamo davanti il Benevento (con tutto il rispetto, si intenda).

Ancora una volta sono i giocatori deludere. Se a Verona sponda Chievo potevo ascrivere anche ad Oddo una disposizione iniziale della squadra un po' troppo lunga, oggi c'erano le distanze giuste e il modo giusto di affrontare l'avversario. Buonissimo anche il pressing alto iniziale. Peccato che poi, per quasi tutto il primo tempo, non siano arrivati palloni a De Paul e Lasagna. Così nel secondo tempo l'argentino è sceso di quale metro e ha preso da solo (da solo! E gli altri?) per mano la squadra. Lasagna si è sbattuto (termine tecnico) come al solito e peccato che nel secondo tempo abbia sbagliato l'asisst finale quando eravamo in superiorità numerica.

Il risultato è giusto? Direi di sì. La Spal ha tirato di più in porta, e Bizzarri oggi è stato davvero fenomenale, ma se andiamo a vedere le azioni fatte allora è l'Udinese che ha giocato molto meglio, con l'unica pecca di avere dei giocatori che non capiscono ancora bene cosa significa sacrificarsi e giocare per una maglia, e invece continuano a volersi mettere in mostra sempre e comunque. Parlo di chi ha mercato (Jankto, Barak) e di chi gioca poco. Oltre a Balic, esprimo un giudizio anche su Pezzella. In nazionale Under 21 è sempre uno dei migliori, a Udine sbaglia spesso perché vuole strafare. L'esuberanza fa parte dell'età, come per il virtuoso mediano croato, ma così facendo si rovinano con le loro mani. Le cose migliori le fanno quando vanno sul sicuro. La velocità da serie A ancora non c'è tutta, e quindi bisogna crescere con calma. Sempre meglio che fallire le partite.

Possiamo accontentarci di un pareggio? Dopotutto sono sette partite utili consecutive... NO! La risposta è un grande e fortissimo NO! Se mi può andare bene un pareggio in quel di Chievo, in casa contro una squadra nettamente inferiore non si può pareggiare. Equivale a una sconfitta, e non è una sconfitta dell'Udinese, ne di Oddo che oggi ha mostrato di capire molto di calcio e di saper leggere bene le partite anche nei momenti più difficili delle partite. E' una sconfitta dei giocatori, uno per uno, che non si sono impegnati, che iniziano a tirare indietro la gamba (Doveri ha fischiato un eternità di falli in una partita fin troppo corretta), che evitano di passare la palla al compagno. L'Udinese è quella che un tempo il vecchio toscanaccio Ulivieri definiva cooperativa del gol. Se in una cooperativa c'è chi pensa di essere una star senza esserlo ancora, le cose vanno a scatafascio.

Mercoledì affronteremo una Lazio che, se presa con questo piglio immaturo ed anzi infantile, può farci molto male. Tornate indietro per un momento ai primi venti minuti: abbiamo una squadra forte, con tante potenzialità. Se tutti remano dalla stessa parte e se tutti si sacrificano per il gruppo, l'Udinese può lottare per l'Europa, magari non raggiungerla, ma di sicuro combattere fino alla fine. Se quelli con più mezzi si elevano al di sopra del gruppo, torneremo presto nell'anonimato.