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...con Fabio Borini
“Karagumruk, convinto dal progetto: gol ed Europa League, voglio dare il massimo. Addio al Verona? Sono ambizioso, l’Hellas merita di stare in alto. Milan, puoi farcela”
Due gol nelle ultime due partite, nessun problema di ambientamento perché Fabio Borini è uno che si adatta facilmente. Da giovane ha fatto la valigia da Bologna a Londra, una valigia carica di sogni e ambizioni in direzione Chelsea. Poi l’Italia, con la chiamata del Parma. La Roma. Il Liverpool, il Sunderland, di nuovo il Liverpool e ancora il Sunderland. La chiamata del Milan, il Verona e adesso la Turchia, il Karagumruk “Sono arrivato ad inizio dicembre, ho lavorato per trovare il prima possibile la condizione e ora sto raccogliendo i frutti del lavoro”, dice l’attaccante a TuttoMercatoWeb.
Borini, gioca in Turchia ma ha tanti compagni italiani o che conoscono bene l’Italia. Tra Viviano, Bertolacci, Biglia e Castro in che lingua si parla nello spogliatoio?
“Italiano e spagnolo su tutte, poi c’è l’inglese che fa da padrone. Io sono il meno italiano di tutti, ormai non lo parlo neanche a casa. É tutto cosmopolita, va bene cosi”.
Perché ha scelto il Karagumruk?
“Eravamo a dicembre, le ambizioni del club mi hanno convinto. Qui c’è un obiettivo importante, andare in Europa League. Ho scelto questa opportunità piuttosto che altre perché non volevo lottare per la salvezza”.
A lei ha pensato il Crotone...
“Nessuna offerta. Hanno parlato con il mio agente”.
Perché non è rimasto al Verona?
“Parlando con il mister e la società prima della fine della stagione le ambizioni sembravano altre. Anche Juric aveva accennato alla necessità di avere rinforzi. Quando vuoi raggiungere grandi cose e sei ambizioso, in certe situazioni ti senti stretto”.
Il Verona però sta facendo molto bene...
“L’allenatore è molto bravo, un martello. Però... parliamo di sorpresa. Il Verona meriterebbe di consolidarsi per quello che è e fare come l’Atalanta”.
Torniamo al presente. Ha avuto qualche difficoltà iniziale?
“Nessuna. Mi adatto facilmente. Una difficoltà non è inerente alla Turchia ma alle restrizioni legate al Covid. Sono stato quarantacinque giorni senza la mia famiglia”.
Il suo ex Milan lotta per lo Scudetto. Se l’aspettava?
“No, davvero. Con le rose che hanno altre squadre non pensavo che il Milan lottasse per questo obiettivo. Però sono contento che si parli di riportare il Milan dove merita non solo a parole ma anche con i fatti”.
In Turchia potrebbe raggiungerla Jacopo Sala, avete condiviso l’esperienza al Chelsea, nelle giovanili.
“Ci conosciamo da molto tempo. Ma non ci vediamo da tanto. Siamo stati insieme da sedici a vent’anni. Ma a vent’anni sei un giocatore, a trenta un altro”.
L’obiettivo del Karagumruk?
“L’Europa League senza nessuna esitazione. A livello fisico sto iniziando ad ingranare, voglio fare gol. E poi i conti li faremo alla fine. Un obiettivo ce l’ho, ma lo tengo per me”.
Perché la società guarda così tanto al campionato italiano?
“Parlando con il presidente so che guardano molto all’Italia con grande ammirazione. C’è dedizione al lavoro, siamo un popolo passionale come loro. Non è un mercato come quello spagnolo dove si parla di cifre esorbitanti, in un momento cosi tutti fanno i conti in tasca”.
Ci pensa al ritorno in Italia?
“No. Penso al presente, sono concentrato su questa esperienza. E voglio fare bene. Ma se capiterà, vedremo”.
Borini, gioca in Turchia ma ha tanti compagni italiani o che conoscono bene l’Italia. Tra Viviano, Bertolacci, Biglia e Castro in che lingua si parla nello spogliatoio?
“Italiano e spagnolo su tutte, poi c’è l’inglese che fa da padrone. Io sono il meno italiano di tutti, ormai non lo parlo neanche a casa. É tutto cosmopolita, va bene cosi”.
Perché ha scelto il Karagumruk?
“Eravamo a dicembre, le ambizioni del club mi hanno convinto. Qui c’è un obiettivo importante, andare in Europa League. Ho scelto questa opportunità piuttosto che altre perché non volevo lottare per la salvezza”.
A lei ha pensato il Crotone...
“Nessuna offerta. Hanno parlato con il mio agente”.
Perché non è rimasto al Verona?
“Parlando con il mister e la società prima della fine della stagione le ambizioni sembravano altre. Anche Juric aveva accennato alla necessità di avere rinforzi. Quando vuoi raggiungere grandi cose e sei ambizioso, in certe situazioni ti senti stretto”.
Il Verona però sta facendo molto bene...
“L’allenatore è molto bravo, un martello. Però... parliamo di sorpresa. Il Verona meriterebbe di consolidarsi per quello che è e fare come l’Atalanta”.
Torniamo al presente. Ha avuto qualche difficoltà iniziale?
“Nessuna. Mi adatto facilmente. Una difficoltà non è inerente alla Turchia ma alle restrizioni legate al Covid. Sono stato quarantacinque giorni senza la mia famiglia”.
Il suo ex Milan lotta per lo Scudetto. Se l’aspettava?
“No, davvero. Con le rose che hanno altre squadre non pensavo che il Milan lottasse per questo obiettivo. Però sono contento che si parli di riportare il Milan dove merita non solo a parole ma anche con i fatti”.
In Turchia potrebbe raggiungerla Jacopo Sala, avete condiviso l’esperienza al Chelsea, nelle giovanili.
“Ci conosciamo da molto tempo. Ma non ci vediamo da tanto. Siamo stati insieme da sedici a vent’anni. Ma a vent’anni sei un giocatore, a trenta un altro”.
L’obiettivo del Karagumruk?
“L’Europa League senza nessuna esitazione. A livello fisico sto iniziando ad ingranare, voglio fare gol. E poi i conti li faremo alla fine. Un obiettivo ce l’ho, ma lo tengo per me”.
Perché la società guarda così tanto al campionato italiano?
“Parlando con il presidente so che guardano molto all’Italia con grande ammirazione. C’è dedizione al lavoro, siamo un popolo passionale come loro. Non è un mercato come quello spagnolo dove si parla di cifre esorbitanti, in un momento cosi tutti fanno i conti in tasca”.
Ci pensa al ritorno in Italia?
“No. Penso al presente, sono concentrato su questa esperienza. E voglio fare bene. Ma se capiterà, vedremo”.
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