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L'editoriale sulla C - Entella e Juve Stabia, prestazioni da B
Sette giorni fa ci chiedevamo se le tre prime in classifica nei gironi di Serie C avessero davvero voglia di centrare il traguardo della Serie B. Virtus Entella, Pordenone e Juve Stabia, infatti, nelle ultime settimane avevano palesato qualche problema di troppo. Magari figlio della stanchezza oppure di una pericolosa convinzione di aver già portato a casa il bottino. Un mood quelle delle tre capoclassifica che aveva riacceso gli entusiasmi delle inseguitrici, tanto da vederle riavvicinare in maniera pericolosa.
DIAVOLI, VESPE E RAMARRI - Poi, però, qualcosa scatta. Una scintilla è quanto basta per rimettere le cose al loro posto e riportare la nave sulla giusta rotta. Scintille come quelle che l’Entella ha sfoderato per far suo il derby contro l’Albissola: un 4-0 finale e un dominio per tutti i 90’ di gioco che, oltre ad aver evidenziato in maniera netta le differenze fra i due organici, hanno dato prova di come i Diavoli Neri siano ancora con i piedi ben piantati nel terreno. Una dimostrazione di forza. Pura e semplice. Scintille simili, così come la dimostrazione di forza, sono arrivate da Castellammare di Stabia in una gara ben più complicata fra le Vespe di Fabio Caserta e il Trapani secondo in classifica. In palio nel match non c’erano solo i tre punti, ma anche il primato e una buona fetta di stagione, dato che una sconfitta per i campani avrebbe voluto dire l’inizio di un vero psicodramma. L’uno-due andato in scena fra il 65’ e il 75’ del match ha invece dato un segnale forte a tutto il Girone C. Ok i tanti pareggi e il calo di tenuta atletica, ma la Juve Stabia è ancora padrona del proprio destino.
Poi c’è il Pordenone. Nelle ultime dieci i Ramarri ne hanno vinte solo tre, ma hanno la grande qualità di non averne persa neanche una nello stesso intervallo di gare. Un fattore non di poco conto per tenere a bada le inseguitrici (Triestina che si è fatta harakiri con la sconfitta contro l’Imolese e il pari col Gubbio).
E TUTTE LE ALTRE? - Il campionato, però, non si ferma alle tre di testa e ai rispettivi sogni di gloria. Ci sono altre 54 squadre che continuano a lottare per playoff e salvezza. Nel Girone A, ad esempio, spicca come tutte le ultime otto della graduatoria (dalla Juventus U23 oggi 12^ alla Lucchese 19^) abbiano portato a casa nel weekend solo sconfitte in un turno di campionato che le abbinava solo a formazioni d’alta classifica. Nel Girone B, invece, salta all’occhio come fra l’ultima squadra qualificata ai playoff (la Sambenedettese a 41 punti) e la prima in zona playout (il Renate a 35) ci siano appena sei punti, con sette squadre nel mezzo che nelle ultime quattro giornate di campionato potrebbero clamorosamente veder cambiare i loro orizzonti.
Infine il Girone C e la Paganese. Dopo i pareggi contro Casertana e Vibonese gli azzurrostellati hanno ceduto il passo al Rieti e questo ha mantenuto le lunghezze di distanza dal Bisceglie penultimo a 12. Troppe per evitare la retrocessione diretta senza passare dai playout. Per riuscirci la distanza deve scendere ad almeno otto punti nelle ultime quattro giornate.
DIAVOLI, VESPE E RAMARRI - Poi, però, qualcosa scatta. Una scintilla è quanto basta per rimettere le cose al loro posto e riportare la nave sulla giusta rotta. Scintille come quelle che l’Entella ha sfoderato per far suo il derby contro l’Albissola: un 4-0 finale e un dominio per tutti i 90’ di gioco che, oltre ad aver evidenziato in maniera netta le differenze fra i due organici, hanno dato prova di come i Diavoli Neri siano ancora con i piedi ben piantati nel terreno. Una dimostrazione di forza. Pura e semplice. Scintille simili, così come la dimostrazione di forza, sono arrivate da Castellammare di Stabia in una gara ben più complicata fra le Vespe di Fabio Caserta e il Trapani secondo in classifica. In palio nel match non c’erano solo i tre punti, ma anche il primato e una buona fetta di stagione, dato che una sconfitta per i campani avrebbe voluto dire l’inizio di un vero psicodramma. L’uno-due andato in scena fra il 65’ e il 75’ del match ha invece dato un segnale forte a tutto il Girone C. Ok i tanti pareggi e il calo di tenuta atletica, ma la Juve Stabia è ancora padrona del proprio destino.
Poi c’è il Pordenone. Nelle ultime dieci i Ramarri ne hanno vinte solo tre, ma hanno la grande qualità di non averne persa neanche una nello stesso intervallo di gare. Un fattore non di poco conto per tenere a bada le inseguitrici (Triestina che si è fatta harakiri con la sconfitta contro l’Imolese e il pari col Gubbio).
E TUTTE LE ALTRE? - Il campionato, però, non si ferma alle tre di testa e ai rispettivi sogni di gloria. Ci sono altre 54 squadre che continuano a lottare per playoff e salvezza. Nel Girone A, ad esempio, spicca come tutte le ultime otto della graduatoria (dalla Juventus U23 oggi 12^ alla Lucchese 19^) abbiano portato a casa nel weekend solo sconfitte in un turno di campionato che le abbinava solo a formazioni d’alta classifica. Nel Girone B, invece, salta all’occhio come fra l’ultima squadra qualificata ai playoff (la Sambenedettese a 41 punti) e la prima in zona playout (il Renate a 35) ci siano appena sei punti, con sette squadre nel mezzo che nelle ultime quattro giornate di campionato potrebbero clamorosamente veder cambiare i loro orizzonti.
Infine il Girone C e la Paganese. Dopo i pareggi contro Casertana e Vibonese gli azzurrostellati hanno ceduto il passo al Rieti e questo ha mantenuto le lunghezze di distanza dal Bisceglie penultimo a 12. Troppe per evitare la retrocessione diretta senza passare dai playout. Per riuscirci la distanza deve scendere ad almeno otto punti nelle ultime quattro giornate.
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