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...con Nwankwo Simy
“Crotone, voglio salvarmi. Mercato? Non penso al futuro. Kanu il mio idolo: ha vinto tutto, è un esempio. Insulti social? Brutto quando toccano la famiglia, noi calciatori esempio per i giovani”
L’oro di Crotone è Nwankwo Simy. L’attaccante è giunto alla sua consacrazione in Serie A, lo dicono i numeri. Il suo arrivo a Crotone nasce da una segnalazione in società, l’ex scout del club calabrese Graziano Ursino (oggi alla Juventus) lo visiona, prende appunti sul talento e poi l’ultima parola come sempre al padre, il Direttore Giuseppe Ursino, deus ex machina del Crotone da numerosi anni. Oggi Simy è diventato grande. Pronto per il salto di qualità. “Non mi piace parlare a livello personale ma solo di squadra”, dice l’attaccante a Tuttomercatoweb.
Per leí però è un anno importante. Quanto è maturato?
“Non lo vedo come un anno importante o meno importante, l’unica cosa che davvero conta per me è che siamo riusciti a tornare a giocare in Serie A e adesso il lavoro più importante è solo quello di cercare di mantenere la categoria perché ci teniamo tanto”.
A quale attaccante si ispira?
“Kanu, il mio idolo di sempre. Ha vinto ovunque abbia giocato. Ajax, Arsenal, Inter, Portsmouth. Per me Kanu è tutto: è il mio punto di riferimento, la mia ispirazione. Dopo la malattia che ha avuto - quando era all’Inter – e che ha superato è tornato a vincere con l’Arsenal ed è una cosa speciale”.
Salvo miracoli la classifica dice che la permanenza in A è assai complicata. Com’è giocare così?
“Sappiamo che siamo in una posizione di classifica difficile, anzi difficilissima, in questi momenti la palla pesa di più. Non è facile avere la testa libera, ma forse questa può essere una delle mie qualità perché credo di riuscire a controllare il mio livello emotivo in tutte le situazioni. Nella mia testa sono molto concentrato, so quanto è difficile ciò che stiamo facendo e ce la metteremo tutta per uscirne fuori”.
Qualche settimana fa ha ricevuto degli insulti via social. Era capitato anche al suo compagno di squadra Ounas ed è successo anche ad altri calciatori. Lei ha mostrato il suo hater pubblicamente...
“Credo che tocchi a noi educare i più giovani. E io dovevo far capire la pesantezza del gesto. Non è la prima volta che capita questa cosa, di solito do poca importanza, ma se una persona si nasconde dietro a un telefono vuol dire che sta facendo una cosa sbagliata e deve metterci la faccia. Quando si toccano i figli e la famiglia, però, diventa una cosa veramente brutta. Ho cercato con il mio modo, sempre con tranquillità, di mandare un messaggio non solo a lui che ha fatto questo gesto ma anche ad altri giovani perché abbiamo la responsabilità di preparare un mondo migliore per i nostri figli”
Che rapporto ha con i social network?
“I social adesso fanno parte della nostra vita ma non sono un’ossessione per me. Li prendo come una forma positiva e posso approfittarne per educare e imparare”.
Da Stroppa a Cosmi: cosa è cambiato per lei tatticamente?
“Continuiamo a giocare con lo stesso sistema di gioco, con idee diverse perché è normale che ogni allenatore abbia il suo modo di interpretare il calcio. A noi giocatori tocca soltanto mettersi a disposizione e fare il massimo”.
Al di la di come finirà la stagione per la squadra, il prossimo anno si vede ancora in Serie A?
“Non è una cosa che mi interessa, io sono un giocatore del Crotone e sono molto orgoglioso di ciò. Sono qui da cinque anni, sin dal primo momento mi sono sentito a casa e non posso pensare ad altro. Ho un contratto col Crotone, sono sereno e sono felicissimo di far parte di questa società”.
Per leí però è un anno importante. Quanto è maturato?
“Non lo vedo come un anno importante o meno importante, l’unica cosa che davvero conta per me è che siamo riusciti a tornare a giocare in Serie A e adesso il lavoro più importante è solo quello di cercare di mantenere la categoria perché ci teniamo tanto”.
A quale attaccante si ispira?
“Kanu, il mio idolo di sempre. Ha vinto ovunque abbia giocato. Ajax, Arsenal, Inter, Portsmouth. Per me Kanu è tutto: è il mio punto di riferimento, la mia ispirazione. Dopo la malattia che ha avuto - quando era all’Inter – e che ha superato è tornato a vincere con l’Arsenal ed è una cosa speciale”.
Salvo miracoli la classifica dice che la permanenza in A è assai complicata. Com’è giocare così?
“Sappiamo che siamo in una posizione di classifica difficile, anzi difficilissima, in questi momenti la palla pesa di più. Non è facile avere la testa libera, ma forse questa può essere una delle mie qualità perché credo di riuscire a controllare il mio livello emotivo in tutte le situazioni. Nella mia testa sono molto concentrato, so quanto è difficile ciò che stiamo facendo e ce la metteremo tutta per uscirne fuori”.
Qualche settimana fa ha ricevuto degli insulti via social. Era capitato anche al suo compagno di squadra Ounas ed è successo anche ad altri calciatori. Lei ha mostrato il suo hater pubblicamente...
“Credo che tocchi a noi educare i più giovani. E io dovevo far capire la pesantezza del gesto. Non è la prima volta che capita questa cosa, di solito do poca importanza, ma se una persona si nasconde dietro a un telefono vuol dire che sta facendo una cosa sbagliata e deve metterci la faccia. Quando si toccano i figli e la famiglia, però, diventa una cosa veramente brutta. Ho cercato con il mio modo, sempre con tranquillità, di mandare un messaggio non solo a lui che ha fatto questo gesto ma anche ad altri giovani perché abbiamo la responsabilità di preparare un mondo migliore per i nostri figli”
Che rapporto ha con i social network?
“I social adesso fanno parte della nostra vita ma non sono un’ossessione per me. Li prendo come una forma positiva e posso approfittarne per educare e imparare”.
Da Stroppa a Cosmi: cosa è cambiato per lei tatticamente?
“Continuiamo a giocare con lo stesso sistema di gioco, con idee diverse perché è normale che ogni allenatore abbia il suo modo di interpretare il calcio. A noi giocatori tocca soltanto mettersi a disposizione e fare il massimo”.
Al di la di come finirà la stagione per la squadra, il prossimo anno si vede ancora in Serie A?
“Non è una cosa che mi interessa, io sono un giocatore del Crotone e sono molto orgoglioso di ciò. Sono qui da cinque anni, sin dal primo momento mi sono sentito a casa e non posso pensare ad altro. Ho un contratto col Crotone, sono sereno e sono felicissimo di far parte di questa società”.
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