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Incubo Napoli: il pareggio con il Verona condanna gli azzurri al quinto postoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 23 maggio 2021, 22:44Serie A
di Luca Chiarini

Incubo Napoli: il pareggio con il Verona condanna gli azzurri al quinto posto

Il Napoli non va oltre il pari in casa contro il Verona e dice addio al sogno Champions: la squadra di Gattuso conclude il suo campionato al quinto posto, condannata a disputare l'Europa League dalla vittoria della Juventus a Bologna.

Le scelte. Quelle di Gattuso corrispondono pedissequamente a quelle annunciate alla vigilia: Rrahmani è il sostituto designato di Koulibaly, Hysaj chiude la cerniera difensiva sulla sinistra, Lozano vince il ballottaggio con Politano e appoggia Osimhen insieme a Zielinski e Insigne. Dall'altra parte una sorpresa c'è: la coperta corta in mediana induce Juric ad inventarsi Dawidowicz mediano (soluzione già proposta col Milan), con Kalinic confermato nel ruolo di terminale offensivo.

Napoli nervoso. Il primo tempo del Napoli è un manifesto di paura e preoccupazione. La squadra di Gattuso è irriconoscibile, gioca sotto ritmo, presta il fianco alle fiammate di un Verona che ha una gran voglia di concludere il proprio campionato con l'ennesimo scippo ad una big. I gialloblù affondano con una certa facilità e giungono spesso sul punto di sferrare il colpo mortale, mancando sempre sul più bello. L'occasione più ghiotta della prima metà, però, capita sui piedi di Insigne, che dopo un dribbling secco su Ilic sfiora il palo alla destra di Pandur. Prima dell'intervallo si fa male Dawidowicz, messo k.o. da un risentimento alla coscia: al suo posto entra Udogie, e di lì a poco le squadre rientrano negli spogliatoi sul parziale di zero a zero.


Il gol dell'ex. L'approccio adottato tra primo e secondo tempo da Gattuso è un mistero, ma di certo non sortisce gli effetti desiderati. In avvio di ripresa il canovaccio è il medesimo, e l'Hellas accarezza il vantaggio con un sinistro ravvicinato di Dimarco rimpallato in tuffo da Meret. L'impressione è che ai campani occorra un episodio favorevole, un'iniezione di fortuna e fiducia. È esattamente ciò che accade al sessantesimo, quando sugli sviluppi di un corner Rrahmani timbra il più classico dei gol dell'ex dopo una sponda involontaria di Osimhen. L'Hellas reclama un fallo del nigeriano su Gunter, non ravvisato né da Chiffi né dal VAR. Dall'episodio scaturisce un battibecco acceso tra Gattuso e Juric, sedato dall'intervento del direttore di gara.

L'illusione dura poco. Il gol libera i campani da un macigno gravoso, che però ripiomba con ancor più vigore poco prima del settantesimo: Hysaj copre malissimo sul taglio di Faraoni, che gli scappa alle spalle e fa uno a uno con il destro. Doccia gelata per il Napoli, che inizia a fare i conti con un cronometro che impone un'urgenza crescente e asfissiante. Gattuso mette mano alla panchina: dentro Politano e Mertens, rivoluzione in attacco per l'assalto finale. Che è disperato, caotico, in linea con il film della serata. E soprattutto conduce all'epilogo più amaro per gli azzurri, che vedono sfumare all'ultima curva la qualificazione in Champions dopo l'ultima occasione fallita dal subentrato Petagna, che di testa coglie il supporto della rete gialloblù.