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Il ChievoVerona e il Covid piegano Paluani. Chiesto il concordato preventivoTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 27 ottobre 2021, 10:19Altre Notizie
di Claudia Marrone

Il ChievoVerona e il Covid piegano Paluani. Chiesto il concordato preventivo

"Chievo e Covid piegano la Paluani, che chiede il concordato preventivo. Dopo il caso di Melegatti, salvata tre anni dal baratro e rilanciata dalla famiglia vicentina Spezzapria, c’è ora a Verona un altro big del pandoro in difficoltà. Si tratta di Paluani, l’azienda dolciaria fondata nel 1921 e lanciata come realtà industriale a fine anni Sessanta dalle famiglie Campedelli e Cordioli, legata a quel Chievo scomparso quest’estate dal calcio professionistico, che ha presentato due giorni fa il ricorso per il concordato preventivo con riserva": questa la notizia shock che viene riportata dal Corriere di Verona, che spiega poi di come la richiesta sia subito stata accolta dai giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Verona, "che hanno concesso all’azienda fino al 22 febbraio 2022 per presentare la proposta di concordato".

Un'azienda, la Paluani, presente in 40 paesi e con 150 dipendenti all'attivo (con anche picchi di 490 in stagione), che nove giorni fa ha appunto dovuto ricorrere a questa misura, con il rapporto tra la stessa e lo scomparso ChievoVerona - del quale deteneva l'82% - ad aver aperto il ricorso in tribunale. Con il quotidiano che spiega di come "Paluani ricorda di vantare nei confronti del Chievo crediti per 3,5 milioni a titolo di finanziamento soci e di «aver prestato fideiussioni per circa 11,7 milioni», al Chievo, «su un’esposizione debitoria che al 19 ottobre 2021 risulta pari a 6,9 milioni»", ma di quanto anche la pandemia abbia influito, con il bilancio chiuso al 30 giugno 2020 che "parla di ricavi per 53,7 milioni contro i 58 dell’anno prima, con una perdita di 1,7 milioni contro un utile di 105 mila euro nel 2019".


La stessa Paluani sta comunque cercando di "salvare il Natale e anche la prossima Pasqua", anche per il "mantenimento della forza lavoro nonché del miglior soddisfacimento dei creditori".