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E' un VeneziaMestre che fa infuriare
domenica 1 maggio 2022, 17:52Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

E' un VeneziaMestre che fa infuriare

Si naviga a vista in un mare di amarezza. Mi sento esausto, depresso, disilluso. Cerco di ricordarmi che quei ragazzi in maglia oronera sono il mio VeneziaMestre, la mia passione, ma sembra tutto diverso. E’ Juventus-Unione, una partita che attendevo da una vita, eppure è come se mi fossi appena destato da un lungo sonno, dopo una sbornia leggendaria. Eppure la squadra è la stessa, comprese le espressioni apatiche e per nulla convinte dei soliti noti, la curva colorata ed orgogliosa che insegna ad uno stadio intero cosa significhi appartenenza ed amore per la propria terra proprio lì, nella patria dei rinnegati. Ma è tutto diverso, persino la mia classica tensione pre partita, l’ansia che cresce con i minuti sembra essersene andata. Guardo i ragazzi, e provo solamente rabbia. E più passa il tempo e più la rabbia si fa reale, solida, tangibile. Perché allora non siamo morti, evidentemente non era così imbarazzante e ridicolo il livello di questa squadra, qualcosa era rimasto del positivo girone d’andata. E se mister Soncin non è un mago, allora è acclarato come questo manipolo di  sparse nazionalità non abbia dato il massimo possibile negli ultimi quattro mesi, nemmeno lontanamente. Quindi sembrerebbe proprio che qualcuno non si sentisse esattamente a proprio agio con San Paolo a guidarlo dalla panchina; sembrerebbe quasi che l’avvicendamento alla guida degli arancioneroverdi sia stato tardivo in effetti, ma poi rifletto, e dalla rabbia passo rapidamente all’enorme delusione. Si è scelto di sacrificare colui che ci stava mettendo l’anima, il condottiero che ci aveva regalato un sogno, l’uomo al quale erano state fatte promesse di tutt’altro valore tecnico, anziché punire chi per mesi ha lavorato al piccolo trotto, senza fame ne sentimento, calpestando la dignità dei propri tifosi, oltre alla propria. Questo probabilmente accade quando la proprietà non è presente, e quando lo è combina solamente pasticci. Allora qualcuno ci spieghi perché oggi abbiamo visto una squadra giocare a pallone, una squadra scolpita e smussata da Paolo Zanetti e che questo pomeriggio ha ritrovato quel briciolo di onorabilità capace di fargli superare, o quantomeno minimizzare, la pochezza tecnica e caratteriale di cui è portatrice. Non è chiaramente bastato perché non sarebbe una stagione maledetta senza la puntualissima punizione domenicale, personificata in questa occasione dal sempre simpaticissimo Bonucci e da un Maenpaa sempre più incubo dei tifosi unionisti. Ma va dato atto al coraggio del nuovo tecnico veneziano nel provare ad invertire la tendenza anche dal punto di vista tattico, con una difesa a tre che è apparsa rinfrancata dall’arretramento di Ampadu, unico esempio di personalità della squadra lagunare. Le fasce hanno così trovato maggiori sbocchi offensivi e le distanze sono finalmente tornate ad essere gestibili. L’ottima fase di possesso dopo lo svantaggio ha aumentato l’autostima degli ospiti che con il passare dei minuti hanno iniziato a comprendere la pochezza della giornata bianconera, ed alzato il baricentro con continuità. Nemmeno l’uscita dello sfortunato Vacca ha tolto sicurezza al palleggio veneziano, grazie all’ingresso convinto di Fiordilino ed alla prestazione di sostanza di Crngoj; ancora troppo lenta ed incerta la gara di Cuisance, ormai ufficialmente bollato come ennesimo, e carissimo, pacco di stagione. Certo è stato paradossale ammirare la solita Juventus attendista persino in questa sfida con il fanalino di coda, ma la sensazione è stata che da quei ritmi fossero proprio gli arancioneroverdi a guadagnarne di più. Così nemmeno l’intervallo ha scosso i padroni di casa, probabilmente già convinti di aver chiuso la pratica, e dopo un paio di errori di troppo si è riaccesa la luce del diez, che con un gran sinistro da fuori ha riacceso le speranze di un popolo anestetizzato da una moltitudine di dimenticabili weekend. Speranze riposte ancora una volta malissimo perché poco dopo si è scritta un’altra pagina del libro degli orrori stagionale, ed addio al punticino consolatorio.

Se ci sia ancora vita o meno sarà tutto da scoprire, certamente quest’oggi possiamo dire di aver visto un VeneziaMestre dignitoso ed a tratti ritrovato. E sarà forse proprio per questo che mi sento ancor più deluso di una stagione precipitata così malamente o magari perché queste ultime possibilità le avrei volute vivere con Paolo Zanetti sulla nostra panchina, e qualcun altro lontano dalla nostra città.

Avanti Unione.