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VeneziaMestre miracolato al Picco
martedì 22 gennaio 2019, 13:53Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

VeneziaMestre miracolato al Picco

Il VeneziaMestre torna da La Spezia con un punto e parecchi punti di domanda in seguito ad una prestazione a tratti sconcertante dal punto di vista della differenza tecnica vista sul terreno di gioco. E’ un pareggio che porta in ogni caso morale alla truppa arancioneroverde, capace di resistere di fronte alla mareggiata bianconera grazie a caparbietà ma anche proverbiale fortuna. Ma c’è ben poco di cui esser felici ed ottimisti quando una squadra viene presa a pallonate per novanta minuti più recupero, quando la povertà di idee e principi, come ama definirli il tecnico milanese, è evidente e quando i nuovi acquisti appaiono indietro di condizione e naturalmente feeling.

Non funziona praticamente nulla per la formazione lagunare, costretta fin dalle prime battute a chiudersi nei propri venti metri, schiacciata da uno Spezia in gran serata, capace di attaccare gli smarriti ospiti con sette o otto giocatori alla volta, concedendo poco o nulla alle ripartenze arancioneroverdi.

Zenga prepara (?) la partita con un 4-3-3 che fin dall’avvio si palesa come sbilanciato ed incoerente, in particolare osservando come gli spezzini abbiano gioco facile sulle fasce, costantemente in superiorità numerica e costringendo i due esterni d’attacco Di Mariano e Vrioni a giocare essenzialmente da terzini aggiunti. E’ evidente a tutti l’incongruenza tattica, tranne all’ex uomo ragno che decide di dar fiducia ai suoi ragazzi, sacrificando così qualsiasi intenzione offensiva della propria squadra. Il centrocampo è in affanno come non mai, e l’utilizzo del talentuoso Zennaro per un compito puramente di contenimento palesa come il ragazzo dovrebbe poter giocare più a ridosso delle punte considerata la sua qualità tecnica. Suciu e Bentivoglio arretrano persistentemente sulla linea dei difensori e le ribattute della retroguardia veneziana regalano occasioni su occasioni ai padroni di casa. Il VeneziaMestre è alle corde, i due terzini sembrano quasi nauseati dalle continue sollecitazioni bianconere; Carbone suggerisce il passaggio alla difesa a tre, o almeno l’inserimento di un mediano a bilanciare, ma la strategia non cambia e si chiude miracolosamente il primo tempo sullo 0 a 0.

Ci si aspetterebbe una rivoluzione tattica almeno negli spogliatoi, ma l’unica modifica è l’uscita dell’infortunato e confuso Bruscagin. Ricomincia così il monologo spezzino, con gli ospiti incapaci di produrre qualsivoglia idea di calcio. L’unica alternativa infatti alla pressione ligure è la palla lunga verso Rossi, ma sono lanci che colgono la nuova punta veneta sempre spalle alla porta e costantemente raddoppiato, di conseguenza hanno l’unico risultato di riconsegnare palla ai padroni di casa. La nota positiva è come sempre la coppia centrale, con Modolo e Domizzi a comandare la resistenza.

Come spesso accade quando si spreca l’inimmaginabile, sono gli ospiti a trovare un grottesco gol del vantaggio, facendo esplodere l’oltre centinaio di meravigliosi unionisti giunti al seguito, che francamente avrebbero meritato ben altro spettacolo. Ma nemmeno il lampo di Domizzi riesce a destare gli arancioneroverdi che poco dopo subiscono il meritatissimo punto dell’uno ad uno. Zenga è costretto a sostituire Garofalo e Rossi, apparsi in enorme difficoltà, e di conseguenza nulla si modifica dal punto di vista tattico. Lo Spezia colpirà una traversa, sfiorerà in almeno altre tre circostanze il vantaggio, ma il forzino lagunare resiste.

Il fischio finale è una vera liberazione ma ci si domanda dove sia finito il VeneziaMestre di un mese fa, capace di battere il lanciatissimo Brescia in inferiorità numerica.  Inquietante la pochezza dimostrata in campo, in particolare sulla mediana, zona che probabilmente deciderà la stagione lagunare. Dopo Cosenza e Pescara quella del Picco è la terza sfida in poche settimane in cui la differenza tra gli arancioneroverdi e gli avversari è lampante e ci si domanda a questo punto quante e quali siano le squadre che possano finirci dietro in classifica. Augurandoci che sia stato l’ennesimo passo falso di stagione, magari amplificato da una preparazione fisica a più ampio spettro, entriamo nella settimana più calda dell’anno, quella del derby.

Sfida storica che arriva nel momento migliore o peggiore, perché se da un lato si affronta un Padova rigenerato dal sontuoso mercato invernale, dall’altro riempire il Penzo di entusiasmo potrebbe svegliare un gruppo di ragazzi a cui è chiesto di gettare il cuore oltre l’ostacolo, per il futuro del VeneziaMestre e per l’orgoglio delle nostre città. Avanti Unione!