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Livorno, scusate le spalle: Tramezzani unico legame tra club e piazza
Alzi la mano chi, in un cruciale momento della partita come la battuta di un rigore, non si è girato di spalle al campo da gioco.
La tensione, l'adrenalina, la scaramanzia, la passione. Perché il calcio è molto più di un gioco.
E chi si siede sui gradoni dello stadio lo sa bene.
Probabilmente lo sa bene anche chi è in campo, e quello che si è visto a Livorno sabato pomeriggio è stato quanto di più poetico si potesse vedere, al netto della drammatica situazione sportiva che stanno vivendo gli amaranto: era il 42' del primo tempo, e Rocca andava sul dischetto per battere il rigore che sarebbe valso il momentaneo 3-0 sull'Entella. Mister Paolo Tramezzani, allora, ha compiuto un gesto... umano: si è voltato, spalle al campo, sguardo vitreo verso la tribuna, e pacata esultanza quando ha sentito il boato del "Picchi".
Ma l'ampio vantaggio a niente è servito, l'Entella è riuscita ad acciuffare il 3-3, agguantando in immediato anche il 4-4 dopo che Marras aveva illuso i tifosi.
Che hanno contestato - e quello già per tutta la gara - la presidenza, con Aldo Spinelli festeggiato da chi gli era vicino al momento del 4-3 e rimasto poi solo, impietrito, sul nuovo pari chiavarese, ma anche la squadra. Uscita tra i fischi, perché effettivamente incapace di reggere su ben altri ritmi tutti i 90' della gara.
Rimane quindi quel gesto di Tramezzani. Spontaneo, vero, l'unico che adesso può essere l'anello di congiunzione tra una piazza e un club ormai in rotta. La strada per la salvezza è sempre più in salita, certamente le colpe non saranno di Tramezzani che ha nelle mani una rosa a ora non costruita su suo volere, e che potrà contare sì su degli innesti, che dovranno però arrivare quanto prima; rispondendo il più possibile alle esigenze della squadra. Anche se, nella situazione in cui versa il Livorno, non sarà facile accaparrarsi i pezzi da 90.
La tensione, l'adrenalina, la scaramanzia, la passione. Perché il calcio è molto più di un gioco.
E chi si siede sui gradoni dello stadio lo sa bene.
Probabilmente lo sa bene anche chi è in campo, e quello che si è visto a Livorno sabato pomeriggio è stato quanto di più poetico si potesse vedere, al netto della drammatica situazione sportiva che stanno vivendo gli amaranto: era il 42' del primo tempo, e Rocca andava sul dischetto per battere il rigore che sarebbe valso il momentaneo 3-0 sull'Entella. Mister Paolo Tramezzani, allora, ha compiuto un gesto... umano: si è voltato, spalle al campo, sguardo vitreo verso la tribuna, e pacata esultanza quando ha sentito il boato del "Picchi".
Ma l'ampio vantaggio a niente è servito, l'Entella è riuscita ad acciuffare il 3-3, agguantando in immediato anche il 4-4 dopo che Marras aveva illuso i tifosi.
Che hanno contestato - e quello già per tutta la gara - la presidenza, con Aldo Spinelli festeggiato da chi gli era vicino al momento del 4-3 e rimasto poi solo, impietrito, sul nuovo pari chiavarese, ma anche la squadra. Uscita tra i fischi, perché effettivamente incapace di reggere su ben altri ritmi tutti i 90' della gara.
Rimane quindi quel gesto di Tramezzani. Spontaneo, vero, l'unico che adesso può essere l'anello di congiunzione tra una piazza e un club ormai in rotta. La strada per la salvezza è sempre più in salita, certamente le colpe non saranno di Tramezzani che ha nelle mani una rosa a ora non costruita su suo volere, e che potrà contare sì su degli innesti, che dovranno però arrivare quanto prima; rispondendo il più possibile alle esigenze della squadra. Anche se, nella situazione in cui versa il Livorno, non sarà facile accaparrarsi i pezzi da 90.
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