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Polonia, il vicepres. Kozminski: "Già pazzi di Sousa, Zielinski faccia l’ultimo step"
Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia. Non sarà certo semplice la strada verso le fasi finali per il ct Paulo Sousa, che oggi inizia il suo cammino all'Europeo itinerante del 2021. Per presentare la Nazionale biancorossa e commentare la manifestazione più in generale, TuttoMercatoWeb.com ha intervistato un'icona delle Aquile Bianche quale Marek Kozminski, attuale vice-presidente della Federcalcio polacca ed ex calciatore - tra le altre - di Udinese, Brescia e Ancona.
Kozminski, lo scorso gennaio siete ripartiti in panchina da Paulo Sousa: come si è inserito in questi mesi il nuovo ct?
"Paulo Sousa si è inserito molto bene, nonostante tutte le difficoltà del periodo. Ha portato la sua grande professionalità e le sue conoscenze del calcio internazionale, unite al suo glorioso passato da giocatore e allenatore. Nel gruppo della Nazionale oggi si respirano allegria e serenità, Paulo ha motivato singolarmente tutti i giocatori e in questi giorni prima dell'Europeo ha concesso delle vacanze in famiglia proprio per far loro ricaricare le pile".
Dove può e dove vuole arrivare la Polonia in questo Europeo?
"Semplice, il più lontano possibile... Non siamo certo la favorita per vincere, ma abbiamo una gran bella rosa e siamo quindi molto fiduciosi. Serviranno anche un po' di fortuna e tanta continuità, ma Paulo Sousa ha sicuramente creato l'ambiente e lo spirito di squadra giusti per provare a fare qualcosa di bello. Tutti insieme".
Sarà una Polonia fortemente italiana, con tantissimi rappresentanti della nostra Serie A.
"È vero, la Serie A ha dato tanti calciatori di livello alla nostra Nazionale. Dopo la sua strepitosa stagione col Napoli, per esempio, ci aspettiamo molto da Zielinski. Piotr è sempre stato un ottimo giocatore, ma secondo me ha le potenzialità per essere ancora più decisivo sia a livello di club che di Nazionale. È uno che ti deve far vincere le partite. Proprio in questi giorni gli è nato un figlio e Sousa gli ha dato qualche giorno libero extra per stare vicino a sua moglie, godendosi il momento e presentandosi all'Europeo con ulteriori stimoli".
C'è poi Arek Milik, che a gennaio ha lasciato proprio il Napoli per tornare protagonista al Marsiglia e conquistarsi la chiamata di Sousa, salvo dover poi rinunciare all'Europeo per infortunio.
"Milik ha avuto un passato importante in Italia. Al Napoli è finita com'è finita, ma nella seconda parte di questa stagione ha fatto molto bene in Francia, segnando dieci gol e meritandosi la convocazione. Peccato per il problema al ginocchio che l’ha messo ko all’ultimo, la sua è una perdita pesante per noi visto che in attacco non abbiamo potuto contare neanche sull’altro infortunato Piatek".
La colonia italiana comunque resta solida...
"In porta c'è Szczesny della Juventus, in difesa Bereszynski della Samp, a centrocampo Linetty del Torino... Tutti calciatori notevoli, con grande esperienza internazionale e tante partite nel curriculum".
A proposito, come vede l'Italia di Mancini?
"La Nazionale italiana è una squadra molto interessante. Mancini sta portando avanti un bel progetto, abbiamo avuto modo di appurarlo noi stessi quando ci siamo affrontati recentemente. Per me gli azzurri, almeno sulla carta, vengono subito dopo la Francia. I Bleus sono i grandi favoriti, hanno una rosa straforte e strapotente, ma dietro di loro troviamo il gruppone con Italia, Inghilterra, Germania e Spagna. E occhio anche al Belgio, questo può essere l'anno dei Diavoli Rossi".
Kozminski, lo scorso gennaio siete ripartiti in panchina da Paulo Sousa: come si è inserito in questi mesi il nuovo ct?
"Paulo Sousa si è inserito molto bene, nonostante tutte le difficoltà del periodo. Ha portato la sua grande professionalità e le sue conoscenze del calcio internazionale, unite al suo glorioso passato da giocatore e allenatore. Nel gruppo della Nazionale oggi si respirano allegria e serenità, Paulo ha motivato singolarmente tutti i giocatori e in questi giorni prima dell'Europeo ha concesso delle vacanze in famiglia proprio per far loro ricaricare le pile".
Dove può e dove vuole arrivare la Polonia in questo Europeo?
"Semplice, il più lontano possibile... Non siamo certo la favorita per vincere, ma abbiamo una gran bella rosa e siamo quindi molto fiduciosi. Serviranno anche un po' di fortuna e tanta continuità, ma Paulo Sousa ha sicuramente creato l'ambiente e lo spirito di squadra giusti per provare a fare qualcosa di bello. Tutti insieme".
Sarà una Polonia fortemente italiana, con tantissimi rappresentanti della nostra Serie A.
"È vero, la Serie A ha dato tanti calciatori di livello alla nostra Nazionale. Dopo la sua strepitosa stagione col Napoli, per esempio, ci aspettiamo molto da Zielinski. Piotr è sempre stato un ottimo giocatore, ma secondo me ha le potenzialità per essere ancora più decisivo sia a livello di club che di Nazionale. È uno che ti deve far vincere le partite. Proprio in questi giorni gli è nato un figlio e Sousa gli ha dato qualche giorno libero extra per stare vicino a sua moglie, godendosi il momento e presentandosi all'Europeo con ulteriori stimoli".
C'è poi Arek Milik, che a gennaio ha lasciato proprio il Napoli per tornare protagonista al Marsiglia e conquistarsi la chiamata di Sousa, salvo dover poi rinunciare all'Europeo per infortunio.
"Milik ha avuto un passato importante in Italia. Al Napoli è finita com'è finita, ma nella seconda parte di questa stagione ha fatto molto bene in Francia, segnando dieci gol e meritandosi la convocazione. Peccato per il problema al ginocchio che l’ha messo ko all’ultimo, la sua è una perdita pesante per noi visto che in attacco non abbiamo potuto contare neanche sull’altro infortunato Piatek".
La colonia italiana comunque resta solida...
"In porta c'è Szczesny della Juventus, in difesa Bereszynski della Samp, a centrocampo Linetty del Torino... Tutti calciatori notevoli, con grande esperienza internazionale e tante partite nel curriculum".
A proposito, come vede l'Italia di Mancini?
"La Nazionale italiana è una squadra molto interessante. Mancini sta portando avanti un bel progetto, abbiamo avuto modo di appurarlo noi stessi quando ci siamo affrontati recentemente. Per me gli azzurri, almeno sulla carta, vengono subito dopo la Francia. I Bleus sono i grandi favoriti, hanno una rosa straforte e strapotente, ma dietro di loro troviamo il gruppone con Italia, Inghilterra, Germania e Spagna. E occhio anche al Belgio, questo può essere l'anno dei Diavoli Rossi".
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