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LIVE TMW - Venezia, Busio: "Essere in tanti americani faciliterà l'integrazione. Idolo? Seguivo molto Pirlo"TUTTO mercato WEB
venerdì 3 settembre 2021, 13:23Serie A
di Giuseppe Malaguti

LIVE TMW - Venezia, Busio: "Essere in tanti americani faciliterà l'integrazione. Idolo? Seguivo molto Pirlo"

Diretta scritta su TUTTOmercatoWEB.com. Premi F5 per aggiornare!
12.20 - Conferenza stampa di presentazione tra poco per Gianluca Busio, centrocampista statunitense che il Venezia ha prelevato dallo Sporting Kansas City il 6 agosto con un esborso di circa 6 milioni. L'accordo per il ragazzo è stato trovato a fine luglio battendo una folta concorrenza internazionale, con la firma arrivata qualche giorno dopo poichè il classe 2002 era impegnato nella Gold Cup, vinta proprio dalla nazionale a stelle e strisce. L'esordio in Serie A per il nativo di Greensboro è arrivato venerdì nel match perso per 3-0 contro l'Udinese. Segui la diretta testuale su TuttoMercatoWeb.com.

12:38 -
Tutto pronto per la presentazione di Gianluca Busio, presente il direttore dell'area tecnica Paolo Poggi per l'introduzione di rito.

Prende la parola Paolo Poggi:

"C'è poco da presentare, siamo di fronte ad uno dei ragazzi per il quale c'è stato più lavoro da fare per farlo venire, ma ci siamo riusciti. È un giovane di talento che ha già una notevole esperienza nonostante l'età, gioca già da uomo nonostante abbia ancora tanto da fare per affermarsi in maniera definitiva perché quello che si impara non è mai abbastanza. Va a completare un reparto che ha nelle caratteristiche principali dei componenti tanta duttilità, questo favorisce l'allenatore nelle scelte. Mi auguro naturalmente che si possano vedere al più presto e con grande soddisfazione tutte le sue qualità ma penso sia anche giusto, per l'età che ha, non esercitare troppa pressione perché con un ragazzo della sua età bisogna essere sempre cauti, ma siamo felici che sia qua".

Che cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Venezia?
"La prima impressione che ho avuto del club è stata subito ottima, ho trovato grande supporto e grande attenzione nei miei confronti. Una delle cose che mi ha colpito particolarmente è il senso di famiglia che c'è, oltre alla grande organizzazione che la società ha dimostrato di avere. Poi giocare in Serie A per un giocatore della mia età è un aspetto importante e farlo rappresentando una città così importante è un valore aggiunto. Quello che mi ha colpito di più comunque è l'ideale di famiglia che c'è a Venezia, quello è stato assolutamente decisivo".

Come stai dal punto di vista fisico?
"Mi sento al 100%, ho già giocato ad Udine, quindi mi sento assolutamente bene, mi sto allenando bene e sono sicuro che nella prossima partita mi sentirò ancora meglio, la mia condizione in questo momento è più che buona".

Hai affrontato prima la Gold Cup, poi hai avuto il Covid, com'è stato alla luce di tutto questo l'approccio con la nuova realtà a Venezia?

"Ovviamente l'inizio non è stato dei più semplici, naturalmente in ritiro la squadra aveva già cominciato un po' a conoscersi, poi ho avuto questo problema del Covid che mi ha costretto in hotel, quindi non è stata una situazione semplicissima da affrontare. Poi però mi sono ambientato in fretta, anche perché compagni e staff tecnico mi hanno aiutato molto, poi ho giocato ad Udine e quindi la mia integrazione è sempre più facile, anche grazie ai miei compagni".

Considerando le tue origini italiane la Serie A per te è un sogno che si realizza?
"Mio papà guardava sempre la Serie A, la guardavamo tantissimo, quindi abbiamo sempre seguito molto la A e l'opportunità di giocare in questo campionato è sicuramente un sogno che si realizza. La mia famiglia seguirà la A ancora di più e non solo le mie partite visto che c'è tanta passione nella mia famiglia per il calcio".

Ci racconti qualcosa della tua famiglia e dei primi passi del tuo percorso?
"Mia mamma è di New York, è un'americana purosangue, mio papà è invece nato nella zona di Brescia e poi si è trasferito in North Carolina, ho un fratello e una sorella e tutti amano il calcio. Siamo una famiglia molto unita e ci sosteniamo vicendevolmente, sicuramente seguiranno molto attentamente questa mia avventura con il Venezia".

TMW - Hai esordito da poco in nazionale, ci sono tanti nuovi talenti che stanno facendo bene anche in campionati importanti, cos'è cambiato nel calcio americano per avere questa infornata di giovani prospetti?
"Ci sono molti giocatori che si sono spostati a giocare anche dall'Europa quindi questo porta esperienza e nuove tecniche per la crescita dei giovani giocatori americani. Il movimento poi è cresciuto parecchio, il calcio in America sta prendendo sempre più piede ed è sempre più seguito. Poi in tanti ragazzi sono andati a giocare in Europa e quindi questo ha portato anche a una crescita della nazionale".

TMW - Ti cambia poco il ruolo in mezzo al campo o c'è una posizione che preferisci tra play e mezzala?
"Mi piace sicuramente segnare qualche gol, quindi giocare in posizione più avanzata sicuramente non mi dispiace. Mi ispira però avere il controllo del campo e del gioco, quindi posizionarmi davanti alla difesa mi piace, mi piace toccare tanti palloni, negli ultimi anni ho giocato spesso lì".


Considerando queste prime uscite che impressioni hai tratto dal calcio italiano e che differenze trovi con quello americano?
"La differenza principale l'ho vista nella velocità del gioco, inoltre c'è più qualità, qui non si può sbagliare, in Italia e in particolare in Serie A al primo errore vieni colpito, questa è sicuramente una differenza. Giocare in Italia in queste condizioni mi darà la possibilità di crescere ulteriormente".

Tra calcio, basket e football americano come mai hai scelto proprio il primo?
"Amo tutti e tre gli sport e li ho praticati tutti, però ho scelto il calcio perché mi esprimevo al meglio, praticare sport negli Stati Uniti non è semplice, ho scelto il calcio perché mi sembrava di avere qualità superiori rispetto agli altri due sport. Squadra NBA preferita? Sono del North Carolina, quindi Charlotte Hornets".

Come ti consideri come giocatore? Quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze?
"Probabilmente uno dei miei punti di forza è gestire la manovra e avere il controllo del gioco, mentre posso migliorare e ci sto lavorando sulla fase difensiva. Questo anche perché comunque da sempre ho giocato con una visione offensiva del gioco, mi sono spesso focalizzato sulla fase di possesso palla, mentre ora mi sto concentrando il più possibile nel migliorare la mia fase difensiva".

Domani ci sarà l'amichevole con il Brescia e quindi andrai nelle zone in cui è nato tuo padre, ne avete già parlato? Ci eri mai stato?
"Ho molti parenti ancora nella zona di Brescia, ne ho parlato con loro e con mio papà e siamo tutti molto contenti che io abbia la possibilità di giocare questa partita, magari ci sarà anche l'occasione per incrociarli".

Hai un giocatore a cui ti ispiri? Sei stato soprannominato "il Pirlo americano":
"Io e mio papà siamo cresciuti con la Serie A e ovviamente Pirlo lo abbiamo visto spesso, con la palla tra i piedi faceva quello che voleva, era uno dei giocatori che mi piaceva di più quando seguivo il calcio in tv".

Che effetto ti fa giocare per una società con proprietà americana e che impressione ti hanno fatto Tessmann e De Vries tuoi connazionali?

"Naturalmente essendo io americano il fatto che ci sia una proprietà americana mi fa piacere, ho avuto fin da subito un contatto americano e quindi questo è importante. Ora sta a me dimostrare che hanno fatto la scelta giusta puntando su di me. Ho giocato spesso contro Tessmann quindi ci conoscevamo da un punto di vista tecnico e come avversari, siamo anche compagni di nazionali quindi avevamo già iniziato a costruire una buona relazione tra di noi, lo considero in generale un buon giocatore, avere come compagno di squadra altri giocatori americani non fa che facilitare l'inserimento nel gruppo".

Prende la parola il dt Paolo Poggi per alcune considerazioni finali:
"Quella con Gianluca non è stata una trattativa molto facile, c'è stato un grande impegno sotto tutti i punti di vista della nostra proprietà e un lavoro importante lo ha fatto anche Alex Menta (Director of Analytics del Venezia ndr) con mille telefonate e mail. Il ragazzo era contento di venire qua, ma abbiamo imparato che le trattative con i club di MLS non sono semplici, non eravamo gli unici interessati e mi sembra giusto sottolineare l'impegno che c'è stato da parte di chi aveva contatti più diretti con Gianluca. Siamo stati bravi".

Per Paolo Poggi, come mai Tessmann e Busio non sono stati convocati per le qualificazioni in Qatar?

"Abbiamo fatto una chiacchierata con il ct degli Stati Uniti e ci ha chiesto se fosse più giusto lasciarli allenare a Venezia visto che Busio ha bisogno di allenarsi ancora un po' e Tessmann ha bisogno di giocare il più possibile. Nella pausa per le nazionali si perde sempre un po' il ritmo perché devi fare viaggi e allenamenti più leggeri, abbiamo dunque concordato che rimanessero a Venezia a continuare ad allenarsi".

13.22 - Finisce la conferenza stampa.