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Piccoli, Carboni ed Henry: il mercato del Verona è già in fermento. Ma prima le uscite
Il mercato deve ancora aprire (almeno ufficialmente) i battenti, ma l'opera di cesello di Marroccu per modellare il nuovo Verona a immagine e somiglianza del neo-allenatore Cioffi - che dovrebbe essere presentato la prossima settimana - è già iniziata. Il mercato del Verona, esattamente come quello di molte altre società italiane, è in una fase interlocutoria, composta perlopiù da chiacchierate, ammiccamenti e qualche sondaggio esplorativo. L'unica situazione definita è quella relativa a Piccoli, in procinto di vestirsi di gialloblù: l'accordo per il prestito con l'Atalanta è apparecchiato da tempo, e dunque salvo sorprese il classe 2001 sarà il primo innesto formalizzato in questa sessione.
Per "stappare" i movimenti in entrata occorrerà dare priorità alle uscite. Il terreno, anche quest'anno, è particolarmente fertile: parte del patrimonio tecnico, valorizzato al meglio dal lavoro di Tudor, verrà capitalizzato per mantenere in salute i conti e finanziare i nuovi acquisti. Il primo nome sulla lista è quello di Simeone, fresco di riscatto dal Cagliari per 10,5 milioni e pronto ad essere rivenduto al miglior offerente: il Cholito ha mercato all'estero (in particolare in Spagna), ma anche la Juve si è fatta sotto nelle ultime settimane. L'altro sicuro partente (a meno di ribaltoni imprevisti) è Barak, per il quale il club è ben disposto ad ascoltare offerte (in prima fila, tra le pretendenti, sembra esserci il Napoli), al pari di Casale e Ilic.
Proseguono i colloqui con il Venezia per Thomas Henry, anche se la partita resta complicata: la richiesta iniziale dei lagunari è di 9 milioni, Marroccu non molla la presa e confida in un ammorbidimento delle pretese della controparte. Si lavora anche per completare la batteria degli esterni dopo l'esaurimento dei prestiti di Depaoli e Frabotta: Carboni resta un nome caldo (anche ieri l'altro il suo agente Beppe Riso ha fatto visita alla sede dell'Inter), ma l'affare non è in chiusura anche per via del recente inserimento del Cagliari.
Per "stappare" i movimenti in entrata occorrerà dare priorità alle uscite. Il terreno, anche quest'anno, è particolarmente fertile: parte del patrimonio tecnico, valorizzato al meglio dal lavoro di Tudor, verrà capitalizzato per mantenere in salute i conti e finanziare i nuovi acquisti. Il primo nome sulla lista è quello di Simeone, fresco di riscatto dal Cagliari per 10,5 milioni e pronto ad essere rivenduto al miglior offerente: il Cholito ha mercato all'estero (in particolare in Spagna), ma anche la Juve si è fatta sotto nelle ultime settimane. L'altro sicuro partente (a meno di ribaltoni imprevisti) è Barak, per il quale il club è ben disposto ad ascoltare offerte (in prima fila, tra le pretendenti, sembra esserci il Napoli), al pari di Casale e Ilic.
Proseguono i colloqui con il Venezia per Thomas Henry, anche se la partita resta complicata: la richiesta iniziale dei lagunari è di 9 milioni, Marroccu non molla la presa e confida in un ammorbidimento delle pretese della controparte. Si lavora anche per completare la batteria degli esterni dopo l'esaurimento dei prestiti di Depaoli e Frabotta: Carboni resta un nome caldo (anche ieri l'altro il suo agente Beppe Riso ha fatto visita alla sede dell'Inter), ma l'affare non è in chiusura anche per via del recente inserimento del Cagliari.
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