...Aurelio De Laurentiis, che sia la volta buona?

L'anno scorso, di questi tempi, Napoli era entusiasta. Il varo di una squadra sudamericana e capace di combattere con le grandi riportava in mente quella che, vent'anni fa, annichilì l'Italia calcistica. Era il Napoli di Careca, Alemao, Maradona. Quello dell'anno scorso, invece, erano gli azzurri di Lavezzi, Denis e Gargano: con tutto il rispetto, le cose straordinarie sono durate fino al mese di dicembre, con il Napoli imbattibile in casa e ottimo anche in trasferta, che s'era confermato al vertice della classifica come l'intero stadio San Paolo poteva augurarsi. Poi, il declino: Lavezzi e Hamsik si spengono, e i riflettori di conseguenza, con un record negativo di punti che nemmeno l'Udinese nel periodo nero. Ora, a un anno di distanza, gli azzurri sono pronti a riprovarci. Stavolta il buon De Laurentiis ha deciso di tagliare le spese oltre Oceano (pessimo l'investimento su Datolo, premiato con la convocazione da Maradona - e in molti si chiedono il perché), per acquistare su gente affermata in Italia: Zuniga, ottimo interprete del Siena dello scorso anno, Campagnaro - difensore granitico, con qualche infortunio di troppo -, Quagliarella, De Sanctis.

Siamo solo all'inizio, ma stavolta la dirigenza napoletana, dopo un'annata deludente, sembra muoversi in maniera intelligente. E, forse, fare cassa con Lavezzi potrebbe portare un altro paio di colpi solo per l'attacco. Ci permettiamo di fare due nomi: il primo è quello, ultrasponsorizzato, di Julio Ricardo Cruz. Il secondo è sudamericano, potrebbe arrivare in prestito: Keirrison, del Barça. Ma lì ci vorrebbe un grande Aurelio De Laurentiis.