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Biasin su Linterista.it: "Quante boiate abbiamo letto..."

Biasin su Linterista.it: "Quante boiate abbiamo letto..."TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 6 aprile 2024, 09:26Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Fabrizio Biasin per LINTERISTA.IT

Sta diventando difficile “trattenersi”, diciamo la verità. C’è chi organizza festoni galattici, chi ipotizza tatuaggi bistellati, chi li ha già fatti (!), ci sono i libri e le docuserie in cantiere, gli speciali confezionati per la tv, le location prenotate, c’è l’emozione crescente, l’attesa leopardiana, una consapevolezza sempre più forte che a pensarci mette brividi, figlia di un percorso non ancora completato ma “beh, su, dai… è quasi fatta”.
Che bellezza popolo nerazzurro, che bellezza.
Ed è giusto mantenere i piedi per terra, perché mancano ancora 11 importantissimi punti (alla peggio…), ma come si fa a non lasciarsi prendere dall’ottimismo? Come si fa a non tirar fuori qualche sassolino dalla scarpa? Come si fa a non iniziare a togliersi qualche soddisfazione, quantomeno dialettica, del tipo “per tutta la stagione ci avete messo alla prova, avete detto ‘tocca a voi’, avete ipotizzato un’Inter vecchia e da quinto posto e ora, amici cari, come la mettiamo?”.
Perché è bene ricordarlo, l’Inter che oggi vola e per tutti “è la più forte”, fino a poco tempo fa veniva considerata quella graziata dal calendario, aiutata dagli arbitri, quella allenata da un tizio “bravo negli scontri diretti, ma pochissimo abile lungo le 38 giornate”.
Quante boiate abbiamo letto, ascoltato, scansato e digerito. Anche dal cosiddetto “fuoco amico”! Quello dei tifosi che tendono sempre a vedere l’Apocalisse e non si fidano dei loro occhi, ché l’Inter quest’anno ha semplicemente tritato la concorrenza dal punto di vista del gioco, della comunicazione e della continuità di rendimento.
E, consentitemi, di quante cose ci siamo dimenticati! Una delle frasi più pubblicizzate in queste settimane per giustificare la concorrenza è questa: “Beh, gli altri hanno cambiato una marea di giocatori, è normale che abbiano bisogno di più tempo per ingranare”. E costoro non ricordano (o fingono di non ricordare) quel che è accaduto nei mesi caldi dell’estate 2023 dalle parti di Appiano Gentile.

Elenchiamo:

Onana-Sommer
Skriniar-Pavard
Brozovic-Frattesi
Dzeko-Thuram
Lukaku-Arnautovic
Gosens-Carlos
Bellanova-Cuadrado
D’Ambrosio-Bisseck
Handanovic-Audero
Cordaz-DiGennaro
Gagliardini-Klaassen
Correa-Sanchez

Per un totale di 12 cambi, praticamente una squadra intera.

E il lavoro della dirigenza ha consentito di portare a Milano ragazzi fortissimi, ma altrettanti sono andati via. Non era affatto scontato riuscire a realizzare quel che Inzaghi è il suo staff hanno realizzato.
Per questo ora è giusto rendere merito a lor signori, anche a costo di risultare pedanti, perché chi attendeva l’Inter al varco, chi sperava nel crollo e nel fallimento (uh, non sapete quanti…) in caso di mancato trionfo non avrebbe avuto un briciolo di pietà.
E sul finale è giusto ricordare che il traguardo non è ancora stato raggiunto (l’Udinese è assetata di punti salvezza, guai a sottovalutarla), ma è altrettanto doveroso iniziare a scaldare i motori per una festa che dovrà essere lunga, intensa, appagante. Una festa meritatissima. Perché non c’è niente di più bello di un gruppo di lavoro che a inizio stagione dice “noi quest’anno vogliamo vincere lo scudetto della Seconda Stella” e alla fine, pensa te, forse ci riesce per davvero.

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