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Atalanta, Scamacca e Pasalic re di coppe. Dopo Anfield c'è l'inferno del Velodrome
Doppietta uno, gol pesante come un macigno l'altro. E poi le reti allo Sporting e tanta, tantissima corsa. L'Atalanta avrà bisogno di parecchia gamba, come quella di Mario Pasalic, ma anche del fiuto di Gianluca Scamacca: se è pur vero che la gara di Anfield si è decisa grazie alla partita perfetta fatta dai nerazzurri, al Velodrome servirà un'altra nottata da sogno da parte di chi è abituato a deciderla con gol e giocate decisive. Poco importa se domani ci sarà un inferno sugli spalti: "Non mi aspetto nulla di particolare, siamo abituati a giocare in atmosfere simili, ma ci dà tanti stimoli. Bisogna isolarsi da tutto questo, conta il campo", ha ribadito il centrocampista croato in conferenza stampa.
Fattore croato
Nelle notti europee Mario Pasalic è diventato una garanzia, con quei sigilli pesanti che spesso hanno portato la Dea nell'Olimpo: tre nell'anno della prima Champions (City, Shakhtar e Paris Saint-Germain), ma anche quello siglato a Liverpool che di fatto indirizzato il ritorno al Gewiss. Il croato in mezzo al campo è un fattore determinante e la sua duttilità sta facendo la differenza in una stagione che può diventare ancor più trionfale.
La paura la fa il 90
Scamacca invece ha dato un unico segnale, quella continuità necessaria per poter trascinare la squadra nell'ennesima notte europea. Otto le reti nelle ultime dieci partite giocate (tra campionato e coppa), cinque in otto partite quelle segnate in Europa: ritmi da top player, numeri da chi ha tutta l'intenzione di continuare a ribaltare l'inerzia. Stasera ci sarà un'altra notte della verità, la penultima prima del ritorno a Bergamo. Forse.
Fattore croato
Nelle notti europee Mario Pasalic è diventato una garanzia, con quei sigilli pesanti che spesso hanno portato la Dea nell'Olimpo: tre nell'anno della prima Champions (City, Shakhtar e Paris Saint-Germain), ma anche quello siglato a Liverpool che di fatto indirizzato il ritorno al Gewiss. Il croato in mezzo al campo è un fattore determinante e la sua duttilità sta facendo la differenza in una stagione che può diventare ancor più trionfale.
La paura la fa il 90
Scamacca invece ha dato un unico segnale, quella continuità necessaria per poter trascinare la squadra nell'ennesima notte europea. Otto le reti nelle ultime dieci partite giocate (tra campionato e coppa), cinque in otto partite quelle segnate in Europa: ritmi da top player, numeri da chi ha tutta l'intenzione di continuare a ribaltare l'inerzia. Stasera ci sarà un'altra notte della verità, la penultima prima del ritorno a Bergamo. Forse.
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