Una voglia matta di gol

Una voglia matta, matta da legare. Una voglia di gol, di gonfiare la rete, di regalare una gioia ai tifosi. E' quella che ha Marco Borriello, insaziabile cecchino appartenente alla scuderia di attaccanti del Cagliari.

Perché è complicato non andare a segno, non convivere con il gol. Sbattere sul muro difensivo avversario o imbattersi sulla sfortuna. Quattro partite, un mese e un giorno, dall'ultima marcatura targata MB22: l'Atalanta, una delle tante ex squadre del ragazzo di Napoli, la vittima, punita con una doppietta.

In questo arco di tempo di siccità, a Borriello è mancata la ciliegina sulla torta, ma non le prestazioni. Un lavoro importante, prezioso, di sacrificio in funzione della squadra, caratterizzato dall'arretramento sulla linea dei centrocampisti, a volte nella propria trequarti, capace di far rifiatare i compagni e guadagnare metri, creando situazioni favorevoli. La firma del 34enne, arrivato quest'estate in rossoblu, c'è sempre stata, anche contro l'Inter, quando ha dato il suo apporto nell'ultima mezz'ora di gara. In un aggettivo: indispensabile.

Borriello, al Sant'Elia, ha segnato 7 delle reti 8 reti totali (l'altra a Genova, alla prima di campionato). Proprio nella casa rossoblu, domenica pomeriggio, arriverà la Fiorentina. Alla Viola ha già fatto male: nel 2005, in forza al Treviso, con una volèe; con la Roma, nel 2010, appoggiando la palla nella porta sguarnita.

“Non c'è due senza tre”, recita un illustre proverbio. Ed MB22, per il Cagliari e, chissà, per mandare un altro segnale a Giampiero Ventura, lo vuole rispettare. Tornando, finalmente, a muovere la retina davanti a sé.