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Perché Simone Inzaghi dovrebbe voler restare in un club che per prendere un giocatore deve cederne un altro? Il capolavoro di Marotta e di Ausilio e l'anello debole dell'Inter: Steven Zhang

Perché Simone Inzaghi dovrebbe voler restare in un club che per prendere un giocatore deve cederne un altro? Il capolavoro di Marotta e di Ausilio e l'anello debole dell'Inter: Steven ZhangTUTTO mercato WEB
sabato 9 marzo 2024, 16:02Editoriale
di Marco Conterio
Conduttore su Radio Sportiva, in RAI con 90° Minuto e Calcio Totale, è uomo mercato ed editorialista di Tuttomercatoweb

La domanda è una provocazione, perché la volontà dell'allenatore, la sintonia con la tifoseria, con la città, con la piazza, con la dirigenza, contano tanto. Però ragioniamo in senso assoluto: Simone Inzaghi si sta dimostrando uno dei migliori tecnici d'Europa per visione, per filosofia, per come è capace di crescere i propri calciatori nella stagione all'Inter. Meriterebbe certamente di poter veder crescere ancora il proprio progetto senza dover sottostare a quella che è oramai da troppo tempo la logica della proprietà nerazzurra. Autofinanziamento. Per questo bisogna elogiare ancor di più il lavoro e l'operato dello stesso Inzaghi che per ogni giocatore e rinforzo ottenuto, ne ha dovuto perdere un altro. Anzi. Sulla carta più cassa che investimenti, via le certezze e dentro scommesse diventate poi delle garanzie straordinarie.

Zhang è l'anello debole. Il capolavoro di Inzaghi, di Marotta e di Ausilio
Per questo quello di Inzaghi e chiaramente di Giuseppe Marotta e di Piero Ausilio è ancor più ascrivibile alla parola capolavoro. Saper ovviare a partenze sulla carta dolorosissime come André Onana, come Milan Skriniar, come Marcelo Brozovic, come Edin Dzeko e come Romelu Lukaku e saper fare addirittura meglio. Senza poter investire. Perché l'Inter ha una dirigenza intelligente, capace, lungimirante e una sintonia che difficilmente si trova nel calcio come quella col tecnico, Simone Inzaghi. E per questo rende evidente ancor di più il fatto che Steven Zhang è senza ombra di dubbio l'anello debole della catena. La sua forza? Non essere un Presidente e un proprietario ingombrante ma aver lasciato (è un gran pregio) fiducia e margine a manager scelti con cura e coraggio. Però al netto di questo di Inter non si parla in quanto a investimenti, a spese su giocatori per migliorare il progetto, ma di prestiti, di rifinanziamenti a tassi fuori mercato e via discorrendo. Un peccato, viste le capacità dimostrate da parte di una dirigenza e di un tecnico all'apice della propria maturità.

Quale futuro per Inzaghi
"Dobbiamo ancora spingere nei prossimi mesi. Poi, una volta conclusa la stagione, ci siederemo con la società per valutare insieme questi tre anni. Qui mi sento bene. Mi sento gratificato. Quindi si vedrà", così Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter, ha parlato del proprio futuro in una intervista seguita al successo contro il Genoa. Per questo parlavamo di provocazione. Perché Inzaghi all'Inter, con l'Inter, sta benissimo. E' il centro del mondo nerazzurro e merita ogni elogio ricevuto in questo momento. Però le grandi d'Inghilterra cercano un tecnico di spessore internazionale ed è normale che Simone Inzaghi sia oggetto di discussione all'interno delle riunioni dirigenziali.

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