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Con Nicola l'Empoli è diventata la quarta miglior difesa del campionato
Il primo dato che balza all'occhio nella stagione dell'Empoli è il numero, molto deficitario, delle reti segnate. Solamente ventisei, come quelle della Salernitana retrocessa, meno di uno a partita. E allora come fanno gli azzurri a essere in quella posizione, a tre punti dal terzultimo posto? La ragione è semplice: Davide Nicola ha sistemato la difesa passando dalla media di 1,75 gol subiti a partita all'attuale 1 tondo tondo. Il tecnico ha saputo compattare il suo reparto arretrato, ponendolo al vertice della piramide del gioco. E i risultati si sono visti. Dal momento dell'arrivo di Nicola l'Empoli è diventato una delle migliori difese dell'intera Serie A.
I numeri parlano chiaro. Se prendiamo come riferimento le ultime tredici giornate per tutte le squadre, con i suoi tredici gol subiti l'Empoli si attesta al quarto posto, dietro solo a Inter, Bologna e Torino. Ciò significa che Nicola ha fatto un lavoro encomiabile, riuscendo a dare sicurezza a una squadra che poteva unicamente puntare sulla solidità difensiva viste le difficoltà dell'attacco. Il nuovo allenatore ha capito fin da subito quali erano i punti deboli della squadra e quali invece i punti di forza sui quali battere maggiormente.
A questo ci possiamo aggiungere altre prerogative come la continuità dei singoli - Luperto, Walukewicz e Bereszynski hanno dimostrato di essere molto affiatati - la crescita di Caprile e un impianto di gioco in cui tutta la squadra si sacrifica e riesce a dare man forte in fase difensiva. Certo, la strada verso la salvezza è ancora lunga e servono anche i gol per raggiungerla, ma l'Empoli deve continuare a proporre ciò che sa fare meglio. La chiave di volta per l'ennesimo miracolo può essere la compattezza difensiva.
I numeri parlano chiaro. Se prendiamo come riferimento le ultime tredici giornate per tutte le squadre, con i suoi tredici gol subiti l'Empoli si attesta al quarto posto, dietro solo a Inter, Bologna e Torino. Ciò significa che Nicola ha fatto un lavoro encomiabile, riuscendo a dare sicurezza a una squadra che poteva unicamente puntare sulla solidità difensiva viste le difficoltà dell'attacco. Il nuovo allenatore ha capito fin da subito quali erano i punti deboli della squadra e quali invece i punti di forza sui quali battere maggiormente.
A questo ci possiamo aggiungere altre prerogative come la continuità dei singoli - Luperto, Walukewicz e Bereszynski hanno dimostrato di essere molto affiatati - la crescita di Caprile e un impianto di gioco in cui tutta la squadra si sacrifica e riesce a dare man forte in fase difensiva. Certo, la strada verso la salvezza è ancora lunga e servono anche i gol per raggiungerla, ma l'Empoli deve continuare a proporre ciò che sa fare meglio. La chiave di volta per l'ennesimo miracolo può essere la compattezza difensiva.
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