Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / L'editoriale
LE VOCI DELLA FIORENTINA IN VENDITA MOLTIPLICANO I TEOREMI SUGLI STADI DI PROPRIETÀTUTTO mercato WEB
mercoledì 24 aprile 2024, 11:10L'editoriale
di Donato Mongatti
per Firenzeviola.it

LE VOCI DELLA FIORENTINA IN VENDITA MOLTIPLICANO I TEOREMI SUGLI STADI DI PROPRIETÀ

Le voci della messa in vendita della Fiorentina di alcuni giorni fa, secondo le quali il presidente Commisso avrebbe incaricato una banca di investimento di sondare il terreno per una possibile cessione, sono state smentite dal club gigliato. Quello che invece va avanti inarrestabile è la massa di teorie e teoremi volte a sostenere le varie tesi. Una, per esempio, è quella che sostiene che la Fiorentina non può essere venduta perché “a Rocco non gli hanno fatto fare lo stadio” e perciò liberandosi della società con annessi e connessi, senza l'impianto di proprietà non ci guadagnerebbe abbastanza. 

Che il mattone sia un buon investimento (soprattutto in una città come Firenze, tra le più care d'Italia per valore al metro quadrato) è fuori di discussione, ma quello che determina il valore di una società di calcio, prima di tutto, sono i risultati sportivi e il valore dei calciatori che ha sotto contratto.

Il tanto sbandierato Viola Park per tornare utile alla Fiorentina dovrebbe iniziare a formare campioni che un domani si possono tradurre in plusvalenze, a oggi il centro sportivo rappresenta un costo che non può essere certo sostenuto organizzando esclusivamente iniziative per i tifosi e feste aziendali. Il club ha più volte spiegato che costa 10 milioni di euro all'anno tra spese di manutenzione, utenze e personale. Fintanto che non cresceranno giovani calciatori che dal settore giovanile approderanno alla massima serie del calcio professionistico, i campi di allenamento rappresenteranno un costo non trascurabile.

Certo se tutti gli anni, o frequentemente, la Fiorentina si qualificasse anziché alla Conference League alla Champions, allora visto l'aumento significativo dei ricavi in base ai risultati, ecco che mandare avanti il centro di Bagno a Ripoli diventerebbe spesa quasi trascurabile. Con o senza stadio di proprietà. Perché il vero business, è bene ricordarlo, non sono le arene, ma quello che viene edificato intorno. I centri commerciali e gli alberghi si possono vendere a chiunque, anche se non è interessato a rilevare il club.

La vecchia proprietà della Fiorentina, quando presentò lo studio di fattibilità di un nuovo stadio con ben 87.000 metri quadrati di strutture connesse (principalmente commerciali) chiese il diritto di proprietà sui terreni dove le avrebbe costruite, mentre per lo stadio avanzò solo il diritto di superficie. Il diritto di proprietà sugli immobili dedicati al commerciale e al turistico-ricettivo fu negato e dato che il progetto insisteva su tutta l'area occupata dai mercati alimentari generali, tra le prescrizioni che dichiaravano la pubblica utilità dell'iniziativa, fu indicata anche la monetizzazione del “comparto nord”, “al fine di consentire all’Amministrazione comunale, mediante procedura ad evidenza pubblica, il tempestivo reperimento di altra idonea area (con le stesse caratteristiche per localizzazione, dimensioni, viabilità ed accessibilità) ove ricollocare e ricostruire le strutture mercatali e realizzare le necessarie opere di urbanizzazione”. 

Con l'arrivo di Commisso l'ipotesi Mercafir tornò sul tavolo, ma stavolta il diritto di proprietà negato ai Della Valle sulle strutture commerciali e ricettive, sarebbe stato concesso a seguito della alienazione (vendita) dei terreni (che da pubblici sarebbero diventati privati). Le superfici edificabili sarebbero state decisamente inferiori rispetto a quelle proposte dalla proprietà marchigiana. Si riprendeva in mano la variante “disegnata” dal sindaco che ha preceduto l'attuale. Ma se si moltiplica il valore immobiliare al metro quadrato per le superfici costruibili, si vede che il prezzo per l'acquisto dei terreni era tutt'altro che esoso. I dati si trovano sul sito dell'Agenzia delle Entrate...sono piuttosto precisi...per curiosità si può confrontarli con i valori immobiliari di Campi Bisenzio, ma poi diventa difficile credere che là lo stadio non glielo hanno voluto far fare...