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Milan, il rumore del silenzio nel 3-3 col Genoa. E il Grifone continua a stupire
Un silenzio assordante che fotografa il momento di un Milan secondo in classifica, ma con diverse crepe a cui bisognerà porre rimedio in vista della prossima stagione. Il clima di San Siro è stato inusuale, quasi surreale: prima la protesta della curva sud durata tutto il match, poi gli screzi tra Stefano Pioli e Rafael Leao, di mezzo il 3-3 maturato sul campo per mano di un Genoa propositivo nonostante la salvezza già ottenuta.
Il rumore del silenzio
Quello che è accaduto sul campo passa quasi in secondo piano. Sugli spalti il tifo è rimasto in silenzio esponendo uno striscione abbastanza significativo: "Strategia comunicativa, presenza istituzionale, acquisti mirati. Coesione, ambizione, capacità, un progetto vincente parte dalla società". Prima del fischio d'inizio è stato diramato un comunicato in cui sono stati evidenziati tutti i punti controversi nella gestione da parte della società rossonera. Poi il silenzio e l'uscita anticipata, col settore rimasto deserto poco prima del fischio finale del match. E anche l'uscita di Leao potrebbe rappresentare un bel problema: il portoghese è stato fischiato da tutti (tranne la Sud), ma a far rumore è stato sicuramente il mancato saluto con Stefano Pioli.
Cuore rossoblù
Il merito però va anche al Genoa, una squadra coraggiosa che ha dimostrato sin dall'inizio del campionato di avere mentalità e attitudine, ma soprattutto un'identità di gioco ben precisa, come sottolineato dallo stesso Gilardino: "Sono molto soddisfatto, interpretazione ottima della gara da parte dei ragazzi. Questa squadra ha un cuore grande e voglia di stupire, dobbiamo coltivare questi sentimenti perché il nostro DNA è questo. Per fare questo tipo di partite contro una squadra come il Milan abbiamo bisogno di questo tipo di sentimenti". Due facce e due medaglie differenti, ma soprattutto due stagioni diametralmente opposte. Nonostante il risultato.
Il rumore del silenzio
Quello che è accaduto sul campo passa quasi in secondo piano. Sugli spalti il tifo è rimasto in silenzio esponendo uno striscione abbastanza significativo: "Strategia comunicativa, presenza istituzionale, acquisti mirati. Coesione, ambizione, capacità, un progetto vincente parte dalla società". Prima del fischio d'inizio è stato diramato un comunicato in cui sono stati evidenziati tutti i punti controversi nella gestione da parte della società rossonera. Poi il silenzio e l'uscita anticipata, col settore rimasto deserto poco prima del fischio finale del match. E anche l'uscita di Leao potrebbe rappresentare un bel problema: il portoghese è stato fischiato da tutti (tranne la Sud), ma a far rumore è stato sicuramente il mancato saluto con Stefano Pioli.
Cuore rossoblù
Il merito però va anche al Genoa, una squadra coraggiosa che ha dimostrato sin dall'inizio del campionato di avere mentalità e attitudine, ma soprattutto un'identità di gioco ben precisa, come sottolineato dallo stesso Gilardino: "Sono molto soddisfatto, interpretazione ottima della gara da parte dei ragazzi. Questa squadra ha un cuore grande e voglia di stupire, dobbiamo coltivare questi sentimenti perché il nostro DNA è questo. Per fare questo tipo di partite contro una squadra come il Milan abbiamo bisogno di questo tipo di sentimenti". Due facce e due medaglie differenti, ma soprattutto due stagioni diametralmente opposte. Nonostante il risultato.
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