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San Siro, notte di paura tra sberle, minacce e coltelli: le testimonianzeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 2 ottobre 2011, 20:17In Primo Piano
di Redazione FcInterNews
per Fcinternews.it

San Siro, notte di paura tra sberle, minacce e coltelli: le testimonianze

Ecco il racconto di una serata di terrore vissuto al Meazza

Tra le tante segnalazioni di incidenti che ci sono arrivate in queste ore successive alla partita Inter-Napoli, ne riportiamo alcune particolarmente significative e in un certo qual modo anche drammatiche. Segnalazioni che danno un'idea del clima che si è respirato sulle tribune di San Siro, un clima di autentico terrore. Un racconto che vi abbiamo proposto qui narrato dalla tifosa Valentina evidenzia come in primo anello verde sia scoppiato un parapiglia. Un'altra testimonianza arriva da una ragazza di nome Stefania che scrive:

"Indignata, incazzata, schifata: ROCCHI NON DEVE PIU' ARBITRARCI. NE' IN CASA NE' IN TRASFERTA. Perchè se non è incapace è in malafede. In nessuno dei due casi un individuo del genere deve più mettere piede dove giochiamo noi. E' ora di finirla. (...) Ed è ora di finirla anche con i napoletani liberi di comprare i biglietti. La Digos dov'è quando serve? Il questore di Milano cosa fa? Il CASMS dov'è? Anzichè etichettare solo la partita come "ad alto rischio", impugnare la decisione del questore pareva brutto? E' inutile vietare la vendita ai residenti della regione Campania, perchè quelli son venuti qui 40 anni fa. Inter-Napoli è una partita ad altissimo rischio. E i precedenti degli altri anni stanno li a dimostrarlo.

E quelli che decidono che fanno? Anzichè limitare l'accesso ai soli abbonati e possessori di tessera del tifoso, pensano bene di limitare la vendita con esclusione della sola regione Campania. Provvedimento che non è servito a niente. Risultato? Napoletani ovunque. E risse ovunque. Non c'è settore dove sieda qualche mio amico dove non sia successo qualcosa.

Ora, dovete sapere che anche la scrivente ha rischiato di prenderle. Dopo il 3-0, quando la gente nerazzurra ha iniziato a lasciare lo stadio, tre ragazzotti napoletani si sono piazzati nella fila davanti a noi (come hanno fatto ad entrare, tanto per cominciare?).
Ad un certo punto sono arrivati - praticamente - faccia a faccia con me e un altro amico che era con me. Perchè, a loro dire, non ci era concesso inveire contro Rocchi. Un ragazzo si è avvicinato per allontanarli e cercare di fare da paciere. Risultato? Quelle BESTIE (non conosco altro termine per definirli e mi perdoneranno le bestie vere) hanno iniziato a pestarlo. Sembrava Fight Club, giuro!

Per fortuna mi sono sfilata dal mucchio ma, confesso, un po' di paura me la sono presa. Mediamente sono una che le sa dare ma, visti i controlli RIDICOLI, temevo che i tre vigliacchi sortissero armi da taglio. E in tutto questo mi chiedo: DOV'ERANO GLI STEWARD??? L'unico che c'era se l'è data a gambe. Ma per caso sono li per vedersi la partita gratis? O cosa?

Ci riempiamo la bocca di "modello inglese" e poi quelli che dovrebbero garantire la sicurezza scompaiono all'inizio del primo tempo? Quel poveretto hanno dovuto salvarlo altri spettatori (e il terzo del gruppo, che non è riuscito a darsela a gambe, le ha poi prese anche per i suoi compari). In Inghilterra certi elementi sarebbero già finiti nella cella dello stadio e processati per direttissima. Ma no, certo.

In questo è EVIDENTE che la politica non ha nessuna intenzione di risolvere il problema perchè le curve sono un serbatoio di voti. Non si possono ledere i diritti di questa gente che viene allo stadio per cercare la rissa (no, per carità, il differimento della flagranza non è costituzionale). In compenso, si impedisce di andare in pensione a chi ha maturato i requisiti. Quello è costituzionale, vero? 

Per la prima volta, uscita dallo stadio, confesso di avere avuto paura. Ho chiuso la felpa fino al collo per nascondere la maglia e riposto con ordine cuscino e sciarpa nella borsa. Ma io non mollo".

L'altra testimonianza ce la fornisce Chiara, un'altra tifosa dell'Inter che racconta quello che ha visto durante e dopo la partita. Più breve ma non per questo meno allarmante:

"Ad un certo punto due tifosi hanno cominciato a tirarsi un paio di sberle; la cosa brutta è che lo steward non ha fatto assolutamente nulla, contando anche il fatto che era un 70enne! All'uscita invece dopo una serie di sfottò due tifosi del Napoli han preso a calci un ragazzo dell'Inter e dopo l'hanno rincorso con un coltello gridando minacce in dialetto campano".

Sulla nostra pagina Facebook invece scrive Lorenzo: "Fuori dallo stadio c'è stata un rissa fomentata da alcuni tifosi del Napoli, che hanno inizialmente rubato una sciarpa ad un tifoso dell'Inter. Dopo ripetuti sfottò reciproci i napoletanii hanno picchiato pesantemente un ragazzo e lo hanno lasciato per terra davanti agli amici impietriti. Questi poi sono scappati a gambe levate". Inquietante anche la testimonianza di Silvia: "Secondo anello rosso. Dall'inizio del secondo tempo è diventato una bolgia. Eravamo circondati da tifosi che non facevano altro che esultare e provocare e comportarsi come se fossero in curva. Uno stewart ha provato a dire ad alcuni di moderare i toni e in tutta risposta si è sentito dire di farsi i fatti suoi e poi altre cose poco carine. Al primo verde avevo notato il movimento, c'erano non solo gli stuart e il primo soccorso, ma anche la polizia. Poi dalla curva ospiti si è levato un coro: "SIETE OSPITI, SIETE OSPITI" e tutti i tifosi del napoli non hanno capito più nulla, era il caos. Al terzo gol sembrava davvero di essere ospiti. Il problema è che l'arbitraggio scandaloso ha infiammato l'animo anche degli interisti e bastava un niente... Moltissimi di noi si sono alzati e se ne sono andati, me compresa, temendo che la situazione degenerasse. Non mi era mai successo di uscire ad un quarto d'ora dalla fine e tantomeno perchè la tifoseria avversaria mi sta praticamente cacciando!!!!! E vado allo stadio da anni. Purtroppo non è finita qui, perchè arrivata in via novara, mentre aspettavo il mio fidanzato, sono stata avvicinata da un gruppo di tifosi che hanno iniziato ad indicarmi e a deridermi. Io ero da sola, loro in cinque. Poi, quando è arrivato il mio fidanzato, si è fermata una macchina sempre a prendere in giro ed è intervenuto anche lui. Conclusione: non sono stata libera di vedermi una partita dell'Inter allo stadio. Ho avuto paura per colpa non di un gruppo ma di una intera tifoseria arrogante ed ignorante, che ha saputo farsi forte in settori dove vanno le famiglie. Avrei voluto vederli alle prese con la curva Nord, non con le donne!!!!!".

Queste non sono che alcune delle tante testimonianze che abbiamo avuto modo di ricevere; racconti che fanno seriamente riflettere e fanno venire dei dubbi concreti sullo stato di salute degli stadi italiani, dove ormai andare a godersi semplicemente una partita è diventata una vera e propria impresa. Cosa sarebbe successo ieri se lo stadio fosse stato senza barriere e con libero accesso al campo? Purtroppo, per colpa di qualcuno si rischia di compromettere la funzionalità di un intero progetto. Forse, in troppi non sono ancora maturi per il salto di qualità. Speriamo che chi di dovere possa prendere visione di quanto documentato e possa iniziare a prendere provvedimenti.