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Massimo Mauro: "Lo Stadium è il dodicesimo uomo della Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 22 gennaio 2017, 21:15Calciomercato
di Alessandro Vignati
per Tuttojuve.com

Massimo Mauro: "Lo Stadium è il dodicesimo uomo della Juve"

Parla l'ex bianconero.

Attraverso la propria rubrica su Repubblica.it "Visti dall'ala", l'ex esterno della Juventus Massimo Mauro ha parlato dei bianconeri. Analisi dell'ultimo turno: "Apro la mia rubrica con il tormentone che porterò avanti fino al termine della stagione. Perchè non si fa la riforma dei campionati? Perché il presidente Tavecchio la ha promessa e ora ha comunicato che non si può fare? La A a 20 squadre non ha credibilità, ed il fatto che alla seconda giornata di ritorno la lotta per la salvezza non abbia più nulla da dire ne è la conferma. Passando ai piani alti del campionato, va detto che dopo una batosta la Juve si riprende sempre alla grande. Contro la Lazio si è visto un gioco all'altezza sia in fase d'attacco che in quello di difesa. Vero che la squadra di Inzaghi poteva fare molto meglio, ma è giusto dire che la grande partita della Juve non ha consentito granché agli avversari. La forza dei bianconeri, oltre che nell'organico, è anche nello stadio: lo dico sin al giorno dell'inaugurazione, quando mi trovai a commentare la partita. Un vero giocatore in più, che nei momenti di difficoltà ti aiuta tantissimo. Inoltre, al calore di un impianto sempre pieno, va aggiunto un tifo che sta molto vicino alla squadra, che raramente ha distrutto la credibilità di un giocatore oppure è stato negativo durante una partita. Certo, nel passato con la Juve di Maifredi e quella di Delneri le contestazioni non sono mancate, ed anche con Ranieri ci sono state inquietudini. Ma da qualche anno a questa parte, lo Stadium è un fattore aggiuntivo. Mi viene da pensare che se Napoli e Roma giocassero in uno stadio del genere, avrebbero sicuramente cinque o  sei punti in più.

A proposito del Napoli, contro il Milan si è vista una dimostrazione di gioco spaventosa del primo tempo: classe, tecnica, personalità. In pratica tutto quello che serve . Se poi Mertens le partite importanti le gioca così, con questa intelligenza, chi se ne frega del centravanti, tanto la squadra mette davanti alla porta chiunque. Un rammarico dopo una partita del genere: i punti persi malamente in casa sono stati una vera sciagura.  Circa il Milan, è tornato alla sua dimensione: è una squadra che fa il suo dovere e onora il proprio livello, che è dal quarto all'ottavo posto. I rossoneri sono sicuramente inferiori a Juve, Roma, Napoli e probabilmente anche all'Inter. A proposito di quest'ultima, anche se il Palermo è disastrato, i tre punti presi in Sicilia sono fondamentali. Riaffermo il miracolo di Pioli: vista la rinuncia concordata con la società di Mancini, visto il disastro di De Boer, bisogna dare i meriti a un tecnico che con lo stesso materiale ha rimesso in piedi la baracca e lo ha fatto anche bene, ridando senso di appartenenza. Pioli ha avuto coraggio nel mettere un ragazzino italiano forte come Gagliardini in mezzo al campo, a fare la staffetta tra Joao Mario e Banega, ha recuperato Kondogbia. Insomma, ha fatto l'allenatore, impostando il lavoro sulla semplicità. E questa, in ogni campo, paga sempre".