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Casini: "Sistema calcio italiano arretrato, serve dare più autonomia a Lega Serie A"
Il presidente al Senato 'rischio elevato di derive autoritarie'
(ANSA) - ROMA, 23 APR - "Il sistema calcio presenta una arretratezza di modelli organizzativa e fragilità istituzionali. Come l'eccessivo accentramento di poteri in capo a una sola figura, il presidente federale. Servirebbe una maggiore autonomia della Serie A, sul modello inglese, dove il veto della federazione è una clausola residuale di salvaguardia qualora la lega dovesse adottare soluzioni sproporzionate". Così il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, durante l'audizione sulle prospettive di riforma del calcio italiano nella Commissione cultura, istruzione e sport del Senato.
"Ci sono stati atteggiamenti quasi autoritari da parte della federazione - prosegue Casini -, cito il tentativo di sopprimere il diritto di intesa delle leghe sull'ordinamento dei campionati. Il sistema delle istituzioni sportive è uno dei rarissimi casi di sistema parallelo alternativo rispetto a quello che è l'ordinamento statale, insieme alla chiesa. Se non si introducono quelli che la scienza americana chiama meccanismi di 'checks and balances' rispetto ai poteri, il rischio che ci possano essere delle derive di tipo autoritario è elevato", continua il numero uno della Serie A.
Infine, una riflessione: "Le regole attuali non sono adatte ad evitare conflitti e contrasti, soprattutto se la componente che guida il calcio italiano e lo finanzia, e che dovrebbe essere libera di prosperare per il bene di tutti, si trova a dialogare su azioni che bloccano la situazione. Quando la Premier nacque ci fu un endorsement da parte governativa, avere una Serie A più forte è una conseguenza politica", conclude. (ANSA).
"Ci sono stati atteggiamenti quasi autoritari da parte della federazione - prosegue Casini -, cito il tentativo di sopprimere il diritto di intesa delle leghe sull'ordinamento dei campionati. Il sistema delle istituzioni sportive è uno dei rarissimi casi di sistema parallelo alternativo rispetto a quello che è l'ordinamento statale, insieme alla chiesa. Se non si introducono quelli che la scienza americana chiama meccanismi di 'checks and balances' rispetto ai poteri, il rischio che ci possano essere delle derive di tipo autoritario è elevato", continua il numero uno della Serie A.
Infine, una riflessione: "Le regole attuali non sono adatte ad evitare conflitti e contrasti, soprattutto se la componente che guida il calcio italiano e lo finanzia, e che dovrebbe essere libera di prosperare per il bene di tutti, si trova a dialogare su azioni che bloccano la situazione. Quando la Premier nacque ci fu un endorsement da parte governativa, avere una Serie A più forte è una conseguenza politica", conclude. (ANSA).
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