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Rimossa la statua di Dani Alves nella sua Juazeiro: metteva in discussione la dignità delle donne
Il consiglio comunale di Juazeiro ha rimosso la statua a grandezza naturale di Dani Alves. Secondo quanto riportato da As, il monumento che era stato eretto in suo onore nella sua città natale, non c'è più. Il motivo è facilmente intuibile: in molti cittadini hanno infatti protestato dopo la sua condanna per violenza sessuale. Il Pubblico Ministero ha condiviso un comunicato in cui è entrato nel merito della decisione: “In ottemperanza alla raccomandazione del Ministero Pubblico di Bahia (MP-BA), basata sulla Legge N. 6.454/1977, che regola l’uso delle risorse pubbliche per l’acquisizione e l’installazione di monumenti di persone viventi, il Consiglio Comunale di Juazeiro ha ritirato questo lunedì un monumento pubblico a Orla II”, si legge nella lettera.
L'attivista brasiliana Manuella Tyler ha presentato una denuncia al Centro Operativo di Supporto per i Diritti Umani, assicurando che la scultura metteva in discussione "il valore e la dignità delle donne". Sui social netwoek ha scritto: "Sostiene la cultura dello stupro, l'immagine di un uomo che ha commesso uno stupro ed è libero solo perché ha soldi, perché ha pagato".
Prima della rimozione la statua è stata vandalizzata più volte per mano di movimenti cittadini e gruppi in difesa delle donne, specialmente l'8 marzo, quando per la Festa della Donna è stata dipinta con vernice bianca. Inoltre questo omaggio non avrebbe mai dovuto essere stato fatto per una legge contenuto nella Costituzione dello Stato di Bahia, che impedisce di dare un nome a un bene pubblico.
L'attivista brasiliana Manuella Tyler ha presentato una denuncia al Centro Operativo di Supporto per i Diritti Umani, assicurando che la scultura metteva in discussione "il valore e la dignità delle donne". Sui social netwoek ha scritto: "Sostiene la cultura dello stupro, l'immagine di un uomo che ha commesso uno stupro ed è libero solo perché ha soldi, perché ha pagato".
Prima della rimozione la statua è stata vandalizzata più volte per mano di movimenti cittadini e gruppi in difesa delle donne, specialmente l'8 marzo, quando per la Festa della Donna è stata dipinta con vernice bianca. Inoltre questo omaggio non avrebbe mai dovuto essere stato fatto per una legge contenuto nella Costituzione dello Stato di Bahia, che impedisce di dare un nome a un bene pubblico.
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