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tmw / livorno / Calcio
Bordocampo. Gli altri segnano, il Livorno piangeTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 2 marzo 2015, 16:12Calcio
di Emilio Guardavilla
per Amaranta.it

Bordocampo. Gli altri segnano, il Livorno piange

Piombino - La prima tappa del tour pianificato dal calendario nel profondo Sud dello stivale inizia a Crotone, una città vecchia di 2800 anni, nello stadio Ezio Scida, uno stadio vecchio di 70. La squadra che vi disputa le gare casalinghe e molto più giovane ma non certo più in salute dato che sta attraversando uno dei periodi più critici della stagione in corso. Nell’ultimo mese la squadra di mister Drago ha racimolato la miseria di un punto in quattro partite e nell’ambiente si parla già di partita da dentro o fuori. D’altronde l’ultima posizione in classifica è ben poco rassicurante e anche le ultime prestazioni non hanno lasciato ben sperare riguardo ai margini di miglioramento. A Cutroni, qui si dice così, la tifoseria non organizzata vive già la disillusione di un campionato finito male ed infatti all’impianto di via Giovanni Paolo II non c’è da fare la fila per biglietti o accrediti; ad inizio partita le poltroncine colorate rosse e blu sono molto di più di quelle occupate da paganti o abbonati. Il Livorno vive una situazione di classifica di gran lunga meno drammatica anche se la brutta sconfitta interna con l’Avellino brucia ancora sia per i tre punti lasciati ma soprattutto per le modalità con cui si è realizzata. Un tiro in porta degli avversari, un gol subito; sette occasioni da gol costruite, nessun gol fatto. C’è di che rammaricarsi. In settimana il Patron dalla giacca gialla si è fatto sentire a Tirrenia per la strigliata di rito a staff tecnico e giocatori ma poi ha disertato tutte le sedute di allenamento. La fiducia è una cosa seria. In giornata ricorre il cinquantesimo anniversario della moviola come strumento di indagine dei fatti accaduti su un rettangolo di gioco e, ironia della sorte, a Belfast, l’International Board dell’Uefa sta discutendo su l’adozione di questo magico strumento in campo. Se l’esito del dibattimento si dovesse concretizzare come in molti addetti ai lavori si augurano, in partite come questa, comunque, sarebbe uno stipendio buttato al vento. Per esempio, il signor Eugenio Abbattista di Molfetta e i suoi collaboratori non avrebbero certo necessitato il supporto tecnologico per gestire le malefatte dei ventidue, specialmente di quegli undici venuti dalla Toscana. Il 3-5-2 del Livorno, in giallo con inserti amaranto, parte con un pressing asfissiante sui portatori di palla ma al 15° ha già rischiato due volte per i pericoli creati dai pitagorici.

Al 19° invece, il numero 28 in rossoblu, tale Camillo Ciano da Marcianise, sfrutta una respinta della difesa, e con l’esterno destro al volo disegna una linea che nemmeno lo stesso Pitagora avrebbe potuto calcolare; figurarsi Mazzoni con il piede. Una volta in svantaggio, qualcosa là davanti si vede. Siligardi dal limite, Vantaggiato molto da lontano e Biagianti, ahi lui, molto da vicino ma in bocca a Cordaz. Il piano B di mister Gelain, quello per la ripresa, prevede Rivas, Jelenic per Moscati e Luci e come ultima speranza, è già l’80°, Jefferson per Biagianti. Il mister, nonostante la fiducia rinnovata è visibilmente preoccupato, non per la sua panchina evidentemente, ma per il gioco della squadra. Al contrario che con l’Avellino, si costruisce poco se non niente di concreto, e quel poco, sono comunque buone occasioni, non vengono sfruttate a dovere. Inoltre, nel secondo tempo il Crotone legittima il risultato con due contropiedi che fanno sudare freddo anche a queste latitudini. I 18 punti di differenza in classifica si manifestano ma non si concretizzano. All’85° un sinistro di Siligardi sorvola la traversa. Al 95° l’arbitro fischia e qui si festeggia come il giorno di San Dionigi l’Areopagita, santo protettore delle città di Crotone e Atene. In zona mista Gelain parla di leggerezze, leziosità, mancanza di attenzione e cattiveria agonistica. Difficile da contraddire. Sempre nella stessa zona una voce molto meno autorevole dal punto di vista tecnico esprime lo stesso concetto usando però una sintassi molto più stringata e diretta: -“Gli altri, quando tirano segnano”. Anche questo è difficile da contraddire.