Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / livorno / Calcio
Quarto tempo. Così non vaTUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
lunedì 26 settembre 2016, 15:01Calcio
di Emilio Guardavilla
per Amaranta.it

Quarto tempo. Così non va

Olbia – Il Livorno torna in continente senza aver fatto un tiro in porta. In settimana, la stampa locale ci aveva presentato come candidata alla promozione in B specificando “sulla carta”. Tra il dire e il fare, in questo caso, c’è stato in mezzo tutto il Tirreno. Al Nespoli, gremito per l’occasione da 1600 spettatori, nuovo record per l’impianto olbiese, il Livorno, in formazione ampiamente rimaneggiata e con un attacco spuntato, ha fatto da comparsa. I padroni di casa sono riusciti ad imporre il loro gioco e a produrre più occasioni da gol, grazie anche ad una migliore condizione atletica soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. In tutto e per tutto una partita da dimenticare.

Mister Foscarini potrebbe aggrapparsi alle assenze, ne avrebbe ben d’onde, ma non lo fa. Della sua squadra non gli è piaciuto niente. “Così non va, non va niente negli atteggiamenti e nei comportamenti”. In sala stampa, visibilmente contrariato, ce l’ha con chi ha giocato. “Dovevamo e potevamo fare qualcosa in più”. Qualcosa di meno è difficile immaginarlo. Per forza di cose menziona una rosa a dir poco striminzita: “Il Livorno dovrebbe avere dei ricambi per sopperire alle numerose assenze”, un’affermazione che riaprirebbe un dibattito infinito.

Spavalda e frizzante l’Olbia ci ha provato e ci ha creduto fino in fondo. L’incornata di Miceli sullo spiovente dal corner in zona Cesarini non può essere considerata una beffa. Alessandro Lambrughi, una delle poche sufficienze, fra l’altro strappata con il sudore della fronte, non si fa una ragione della pochezza e dell’inconsistenza di quanto espresso campo. “Spero che non ricapiti più perché non si può perdere in questo modo”.