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L'Europa League non è utopia ma serve compattezza in tutti gli ambiti. Questa rosa va rinforzataTUTTO mercato WEB
giovedì 17 aprile 2014, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

L'Europa League non è utopia ma serve compattezza in tutti gli ambiti. Questa rosa va rinforzata

Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Un sentimento ha sempre dominato l’ animo dei tifosi, l’illusione. L’illusione ha un sapore dolce, è gentile, allegra, divertente e spettacolare. Se poi si accompagna con il sogno di andare in Europa, di chiudere la stagione con un filotto straordinario, di rinverdire inseguimenti formidabili, beh, nel naso non comincio a sentire solo i pollini  delle graminacee e delle parietarie che mi perseguitano  da una vita, ma anche le bollicine stimolanti della grande impresa. Qualcuno si spaventa per una possibile  preparazione molto anticipata che potrebbe  complicare la prossima stagione. Altri sono preoccupati per le trasferte disagevoli e le partite ravvicinate soprattutto nei mesi di febbraio e marzo. Io allora mi sono divertito a mettere la tuta dell’allenatore. Ho diviso poi la rosa in due gruppi, per affrontare al meglio, con una squadra fresca e competitiva, il campionato e  la coppa. In Europa League le squadre approdate ai quarti con la Juventus sono l’Az Alkmaar, settima in Olanda, le spagnole Betis, ultima in classifica, il Siviglia e il Valencia, rispettivamente quinta e ottava, il  Benfica e il Porto, prima e terza in Portogallo, il Lione a 25 punti dal Psg ed il Basilea, in testa nella Super League.

Ebbene io credo che non sia necessario un Milan stellare per arrivare a giocarsi la Coppa con le rivali appena citate. Prendendo in considerazione i giocatori della rosa attuale, non mi sembra così male una formazione  con Pazzini, unica punta. Dietro di lui c’è da scegliere tra  Birsa, Poli, Saponara , Robinho, Taarabt o El Shaarawy. A centrocampo Essien o Cristante e Muntari mentre in difesa con Amelia,  Zapata e Bonera centrali, sulle fasce  Abate o De Sciglio a destra e Emanuelson o Constant a sinistra. Credo che un Milan così schierato possa avere buone possibilità di eliminare il Betis o l Az permettendo dunque a Abbiati, Mexes, Rami, Montolivo , De Jong, Balotelli, Kakà, Honda e ad un altro attaccante di riposare per il campionato.

Ottimista? No, solo  tifoso di un grande Club come il Milan che il prossimo anno certamente cercherà di migliorare la rosa, di studiare una preparazione atletica mirata e efficace, di  partire subito forte, rimanendo così fra le prime senza inseguimenti logoranti e frustranti. Per cercare l’impresa di conquistare un posto in Europa però sono fondamentali cinque partite attente, giocate con un totale animus pugnandi,  feroci a livello di determinazione.  Le ultime voci, le ultime indiscrezioni circa il futuro tecnico però non aiutano certo a rimanere concentrati sulla missione finale. La panchina di Seedorf, nonostante la sua certezza di essere ancora lui il prossimo allenatore, per molti sta traballando come se l’olandese  fosse seduto sulla carrozza di “Ombre Rosse”. Si mormora anche che qualche  giocatore   italiano voglia essere ceduto in caso di conferma del tecnico. Sono le ultime buche insomma sulla strada di una stagione perigliosa e complicata. 

Confido nell’orgoglio e nel senso di appartenenza di Clarence Seedorf, nella fame e nella voglia di stupire del gruppo, nella esperienza dei dirigenti rossoneri  per superare anche questi ultimi ostacoli. Finalmente il fischio finale del prossimo 18 maggio  poi chiarirà la situazione ,  attenuando   i patemi in campo e fuori .Si tirerà infine una bella riga su questi mesi, ripartendo con strategie mirate, con obiettivi realistici, con un allenatore , Seedorf o un altro tecnico, che abbia la fiducia incondizionata della Società. “Solo chi cade può risorgere“ titolava un film del 1947 con Humphrey Bogart. Attenzione però perché il Milan non è ancora caduto! La qualificazione in Europa sarebbe il forte  ruggito di un Leone troppe volte ferito, troppe volte morsicato da qualche iena ridens, troppe volte beccato da qualche avvoltoio. Un ruggito fiero  perché tutti fuggano via  spaventati . Io ci credo.