Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Tutta colpa della Dea Eupanca. Il 24 maggio ci regalerà ancora una emozioneTUTTO mercato WEB
giovedì 21 maggio 2015, 00:35Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Tutta colpa della Dea Eupanca. Il 24 maggio ci regalerà ancora una emozione

Per me tutto nasce dalla rivalità, da una forte antipatia tra due dee dell'Olimpo Calcistico. La Dea Eupalla, della quale spesso ci ha parlato il grande collega Gianni Brera, ha sempre massimamente amato Pippo Inzaghi, suo figlio prediletto, che ha tenuto per mano, nel corso di tutta la carriera. Il suo pianto si è alzato forte, quando il mitico attaccante ha deciso di mettere, in una teca, le sue magiche scarpe, vecchio e magico dono della sua protettrice, ben avvolte nella porpora, la stoffa dei re. Non sono, però, mai andate d'accordo la Dea Eupalla e la sua invidiosa rivale, la Dea Eupanca. Nonostante Carlo Ancelotti abbia invocato magnanimità e affetto per il suo giovane allievo, sacrificando sul suo altare di Reggiolo, perfino un pregiato prosciutto crudo di Langhirano, stagionatura diciotto mesi, la Dea Eupanca ha prima perfidamente illuso Inzaghi, durante il torneo di Viareggio, poi lo ha perfidamente avversato. E' certamente la dea la maligna ispiratrice di quei gesti nervosi e fallosi, che hanno costretto il Milan a contare ben dodici cartellini rossi nel corso della stagione. Nel momento più delicato del campionato, non ha permesso al giovane allenatore di poter contare sull'intera rosa, fermando giocatori di ogni ruolo e età.

E' sempre Dea Eupanca che ha abbagliato l'assistente di porta, deciso a concedere il gol, nonostante la palla non fosse entrata. Si narra che la stessa sorte, con inizi tribolati, sia toccata ad altri tecnici, che poi hanno vinto tutto, ma dopo anni difficili proprio per gli umori della capricciosa abitante dell'Olimpo. Inzaghi non deve temere che questi mesi spesso amari abbiano scalfito l'affetto, la riconoscenza, l'ammirazione che ha meritato, grazie non solo ai gol, ma anche alla sua totale dedizione, al suo infinito amore verso la maglia, sempre indossata con grande amore. Dopo quattordici anni indimenticabili, il 24 maggio non verrà solo ricordato per l'epico trionfo di Barcellona, quando ottantamila tifosi, ventisei anni fa, hanno festeggiato la vittoria sulla Steaua, ma forse anche per l 'ultima recita di "Pippo Mio", a San Siro, con lo stemma del Milan sul suo cuore. Mi auguro che i giocatori capiscano quanto siano epocali i novanta minuti di domenica prossima, regalando una prestazione degna della storia del loro allenatore, che ci auguriamo chiusa con una bella vittoria. Spero altresì che i ragazzi della curva interrompano le loro proteste almeno per una notte, salutando il loro, il nostro idolo con l'omaggio doveroso ad una grande giocatore, ad un fortissimo attaccante, a un uomo che ha regalato ogni secondo della sua vita professionale al Milan. Insomma, nella notte di un altro emozionante 24 maggio, vorrei che, ancora una volta, salisse verso le stelle un coro, che spesso ha accarezzato il cielo di San Siro, un coro che abbracci per sempre, come una magia, le tribune del vecchio e caro Stadio milanese: "Ohi,ohi,ohi,Ohi,ohi,ohi ,Pippo Inzaghi segna per noi!".