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tmw / milan / Editoriale
La cura Montella ha bisogno di qualità e certezze. La priorità è un difensore centrale per dare tranquillità a un reparto già in crisiTUTTO mercato WEB
martedì 30 agosto 2016, 00:00Editoriale
di Furio Fedele
per Milannews.it

La cura Montella ha bisogno di qualità e certezze. La priorità è un difensore centrale per dare tranquillità a un reparto già in crisi

Furio Fedele, giornalista professionista al seguito del Milan per il Corriere dello Sport e corrieredellosport.it

Vincenzo Montella ha ricevuto solo conferme dalla sconfitta contro il Napoli. Conferme sia in senso positivo sia in senso negativo. La fase offensiva del Milan è l’unica modalità efficiente e redditizia di un meccanismo di gioco che, invece, accusa evidenti deficit sia a centrocampo che in difesa. I numeri parlano chiaro: 5 i gol all’attivo, 6 quelli al passivo. Numeri importanti e al tempo stesso contraddittori. Ma il bilancio parziale dopo 180' non può essere soddisfacente. Il Milan quando attacca, con rabbia e determinazione, sa fare male, molto male. Anche quando Bacca, come è successo a Napoli, inciampa nella serata sbagliata. Infatti ci hanno pensato Niang e Suso a riagguantare lo 0-2 maturato nei primi 45' che sembrava avesse messo definitivamente kappaò la squadra rossonera.

TRIPLETE. Dice bene Montella quando sostiene che ha visto 3 partite differenti in una. Tre sfide che hanno avuto i seguenti risultati: doppio 2-0 per il Napoli, con il Milan che ha ottenuto l’identico risultato quando ha riacciuffato il pareggio recuperando lo svantaggio di due reti. Ma dove iniziano i meriti del Milan? O meglio: quanto può aver inciso la discontinuità di rendimento di un Napoli che anche nell’esordio di Pescara era stato costretto a vedersi rimontare dal 2-0 al 2-2 dall’avversario? Nel caso della sfida del San Paolo i rossoneri sono stati padroni del loro destino. Subendo 4 reti tutte evitabili, così come lo erano state le due al passivo contro il Torino.



FASE DIFENSIVA. La fragilità di centrocampo e difesa è stata finora solo parzialmente compensata dalla grandiosità di Gigio Donnarumma. Non ancora maggiorenne ha dimostrato di essere più maturo, lucido ed equilibrato della maggior parte dei suoi compagni di squadra. È uno dei pochi che impersona e racchiude dentro di sè il vero spirito del Milan. Oltre che
risultare, nelle due gare ufficiali di campionato, il migliore in campo dei rossoneri nonostante i 6 gol al passivo. Del resto Montella nel suo primo approccio al Milan aveva chiesto acquisti assai diversi rispetto quelli che poi gli sono stati recapitati a Milanello. Aveva chiesto un difensore centrale (Musacchio), un regista davanti alla difesa (Badelj) e un esterno alto in attacco (Cuadrado). Solo il mastino paraguaiano Gustavo Gomez ha dimostrato di avere un minimo di affidabilità. Ma, almeno sulla carta, nè Sosa nè Pasalic possono interpretare il ruolo di regista davanti alla difesa per alternarsi con Montolivo. Come certificato dallo stesso Montella che ha fatto anche una pesante ironia sulle caratteristiche dei
due nuovi acquisti.

«COLPI». A questo punto, a poche ore dalla chiusura del mercato, Montella spera in uno o due colpi. Affidandosi più alla consuetà magnanimità del presidente Berlusconi piuttosto che alla latitante passione degli investitori cinesi. Il tecnico vorrebbe almeno un altro difensore centrale. Dovendo fare i conti più che con un’infermeria mai definitivamente sgombra, con la psicosi di gran parte dei suoi giocatori. Oltre a un esorcista, qui alla corte del diavolo, servirebbe a quanto
sembra anche uno psicanalista. Ma uno di quelli veramente bravi...