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Furlani a Sky: "Pioli è l'allenatore del Milan e ci vuole rispetto. I tifosi sono insoddisfatti perché siamo il Milan e dobbiamo vincere, cosa che dirigenza e società capiscono"TUTTO mercato WEB
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sabato 27 aprile 2024, 21:05News
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Furlani a Sky: "Pioli è l'allenatore del Milan e ci vuole rispetto. I tifosi sono insoddisfatti perché siamo il Milan e dobbiamo vincere, cosa che dirigenza e società capiscono"

Nel post partita dell'Allianz Stadium, l'amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani è intervenuto ai microfoni di SkySport 24 parlando a 360 gradi di quello che è il momento che sta attraversando la formazione e la società rossonera, con un occhio di riguardo anche al futuro. Queste le sue dichiarazioni. 

Non lo so se oggi si è chiuso un cerchio attorno alla stagione del Milan ma siete quasi vicini all'aritmetica certezza di un posto alla prossima Champions. Come ha vissuto il Milan questi ultimi 10-15 giorni, Pioli l'ha definiti 'dolorosi'. Come sono stati da dirigenti?
"Credo dolorosi sia la parola giusta. Adesso noi siamo focalizzati non tanto all'aritmetica ma a consioldare il secondo posto. Comunue la speranza ad inizio stagione era vincere, non ci siam riusciti, siamo secondi, ci terremmo, spero, il secondo posto ben stretto". 

Più volte Furlani ha ribadito che al di là di quello che andrà nel corso dell'estate è come se meritasse rispetto Stefano Pioli per quello che ha fatto e sta facendo ancora col Milan. Quali sono i vostri rapporti, i vostri dialoghi, colloqui ed anche i vostri pensieri attorno a Stefano Pioli uomo ed allenatore:
"Dici bene, ci vuole rispetto. Ha fatto cose molto importanti per il Milan e conitnua ad esser l'allenatore del Milan. Al di là di tante voci, di cose che si scrivono, Stefano Pioli è l'allenatore del Milan". 

Ho capito che non si può commentare quello che potrà o non potrà succedere in futuro in merito alle questioni tecniche. Quanto saranno importanti i pensieri della pancia, dei tifosi, del popolo rossonero che è stato sempre dalla vostra parte:
"I tifosi sono insoddisfatti perché siamo il Milan, ed il Milan deve vincere. E questa è una cosa che la dirigenza e la società capisce. Quindi anche noi siamo insoddisfatti, nel senso che puntiamo e vogliamo vincere, e siamo al lavoro per farlo l'anno prossimo". 

La scorsa estate il Milan fece una rivoluzione, a partire dall'aspetto dirigenziale per poi andare pesantemente sulla squadra. Volevo sapere se quest'anno ci dobbiamo aspettare un'altra rivoluzione oppure se ci saranno soltanto dei ritocchi alla rosa:
"Quest'anno il lavoro sarà molto diverso. C'era necessità di fare una rivoluzione perché pensavamo che la rosa l'anno non era all'altezza. Adesso pensiamo di avere le basi di una rosa, è chiaro che vogliamo migliorare, per ottenere risultati migliori, ma sarà un alvoro più preciso e mirato". 

Una cosa che io leggo spesso a proposito del Milan, è che a voi piace come metodo di lavoro la condivisione. E' possibile spiegare un po' meglio questo concetto? 
"Noi lavoriamo in gruppo. Non c'è una persona che decide, ma tutti contribuiscono con i loro pensieri e competenze. Dal punto di vista tecnico le decisioni, le opinioni rilevanti oggi sono di Moncada e di Ibrahimovic e la mia. Poi le decisioni finali, parlando di mercato, sono della proprietà. Queso è il gruppo di lavoro. E si è corretto che decidiamo in gruppo".