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Milan, Scaroni risponde a un'intervista di Maldini di mesi fa. Qualcosa si era già rotto
Paolo Scaroni, presidente del Milan, non ha risparmiato una frecciata a Paolo Maldini, ex direttore tecnico del suo club. "Non l'ho più sentito, io penso sempre che quando qualcuno guarda al proprio passato con un certo tasso di acrimonia vuol dire che non sta vivendo benissimo il presente. Mi auguro che non sia questo il caso di Maldini, a cui auguro ogni soddisfazione".
D'altro canto, è possibile biasimare Maldini per come è stato accompagnato alla porta nella scorsa estate? Tutto però probabilmente arriva da una frase in un'intervista di qualche mese fa, proprio su Scaroni. "In prima fila per lo scudetto, ma lo vedevo spesso lasciare lo stadio in anticipo quando le cose non andavano bene".
Insomma, nel passaggio tra una e l'altra epoca dirigenziale qualcosa si è rotto ufficialmente. Forse situazioni che covavano sotto la cenere, dopo che lo stesso dt aveva portato a una vittoria insperata dello Scudetto, rischiando di diventare più importante degli stessi proprietari.
Per comprendere il motivo per cui Maldini guarda al passato con il dente avvelenato è anche il modo con cui si è consumato l'addio. "Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati, giustificandolo con i cattivi rapporti con Furlani e aggiungendo una battuta sulla semifinale Champions persa con l'Inter. Con lui in un anno solo una chiacchierata e quattro messaggi. Mi era stato chiesto di preparare un piano per vincere la Champions. L'ho steso con Massara e un amico consulente, l'ho mandato ma non mi è stata mai data una risposta".
Insomma, l'ennesimo capitolo di un addio non proprio pacifico. Sarà un caso che il nome di Maldini sia uscito nelle ultime settimane come possibile dirigente (nuovamente) con il fondo PIF? Probabilmente no. Da capire se, poi, succederà davvero.
D'altro canto, è possibile biasimare Maldini per come è stato accompagnato alla porta nella scorsa estate? Tutto però probabilmente arriva da una frase in un'intervista di qualche mese fa, proprio su Scaroni. "In prima fila per lo scudetto, ma lo vedevo spesso lasciare lo stadio in anticipo quando le cose non andavano bene".
Insomma, nel passaggio tra una e l'altra epoca dirigenziale qualcosa si è rotto ufficialmente. Forse situazioni che covavano sotto la cenere, dopo che lo stesso dt aveva portato a una vittoria insperata dello Scudetto, rischiando di diventare più importante degli stessi proprietari.
Per comprendere il motivo per cui Maldini guarda al passato con il dente avvelenato è anche il modo con cui si è consumato l'addio. "Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati, giustificandolo con i cattivi rapporti con Furlani e aggiungendo una battuta sulla semifinale Champions persa con l'Inter. Con lui in un anno solo una chiacchierata e quattro messaggi. Mi era stato chiesto di preparare un piano per vincere la Champions. L'ho steso con Massara e un amico consulente, l'ho mandato ma non mi è stata mai data una risposta".
Insomma, l'ennesimo capitolo di un addio non proprio pacifico. Sarà un caso che il nome di Maldini sia uscito nelle ultime settimane come possibile dirigente (nuovamente) con il fondo PIF? Probabilmente no. Da capire se, poi, succederà davvero.
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