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Bigica: «Vittoria figlia di pazienza e coraggio. Rizzo Pinna? Un talento da seguire»
mercoledì 26 ottobre 2016, 17:50Under 17
di Alessandro Paoli
per Tuttonazionali.com
fonte Rai Sport

Bigica: «Vittoria figlia di pazienza e coraggio. Rizzo Pinna? Un talento da seguire»

Emiliano Bigica, CT dell'Italia Under 17, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport al termine della 1ª giornata del Gruppo 4 del turno di qualificazione alla fase élite della UEFA Under 17 Championship 2016/2017 vinta per 1-0 dagli Azzurrini contro i pari categoria dell'Albania:

«Era una partita difficile - afferma il Commissario Tecnico azzurro -. Probabilmente era la partita più difficile di questo raggruppamento. Dall'altra parte c'era una Nazionale emergente che, nei primi undici, aveva sette ragazzi che giocano in Italia (Sinani [Novara Calcio], Pjetri [Udinese Calcio], Kalaj [AS Roma], Kumbulla [Hellas Verona FC], Doda [UC Sampdoria], Lakti [ACF Fiorentina] e Kraja [Atalanta BC],ndr), quindi abituati ad un campionato difficile. Abbiamo avuto la pazienza di provare a far girare la palla, anche se avrei voluto l'avvessero fatto in maniera più veloce, e trovare questa spiraglio che ci ha consentito di andare in vantaggio».

«All'intervallo ho provato a cambiare qualcosa - prosegue Bigica -. Siamo partiti con il 4-3-1-2, un modulo che tendenzialmente predilige vie centrali, ma loro hanno preparato bene la partita mettendo spesso nella posizione giusta per chiuderci gli spazi. L'inserimento di Visconti, schierato nella posizione di ala, mi ha permesso di aprire il campo oltreché di aprire le linee avversarie. Siamo stati bravi, pazienti e fortunati a sbloccare la partita».

Su Andrea Rizzo Pinna (Atalanta BC): «Rizzo Pinna, a dire la verità, è l'ultimo arrivato. È un ragazzo che, insieme al nostro scouting, abbiamo visto giocare con l'Atalanta (Under 17 Serie A e B, ndr) e, visto che avevamo cambiato qualcosa a centrocampo passando a tre, abbiamo pensato che potesse essere un interprete ideale di questo ruolo in mezzo al campo e devo dire che, fin ora, si è rivelato un giocatore molto importante per noi. È un ragazzo da seguire, molto intelligente tatticamente, e che, soprattutto per il suo modo di ragionare fuori dal campo, potrebbe fare qualcosa di importante nel calcio».

«L'Italia doveva avere, per forza, pazienza e coraggio - conclude il CT italiano -. Il nostro giro palla è stato, a volte, macchinoso però abbiamo avuto la pazienza di provarci sempre e di fare quello che avevamo preparato. Diciamo che abbiamo avuto ragione segnando un gol ed ottenendo una vittoria che potrebbe darci morale per il prosieguo del nostro cammino. Speriamo di continuare così. A caldo devo dire che non c'è stato nulla che non mi è piaciuto, forse perché abbiamo vinto. Probabilmente il giro palla difensivo, che veniva fatto con un solo avversario in pressione, è stato troppo lento e consentiva agli avversari di posizionarsi sempre nel modo giusto intercettando diversi palloni e mettendoci in apprensione con immediati passaggi filtranti. La cosa di cui sono molto contento, invece, riguarda le nostre marcature preventive sulle loro ripartenze dove siamo stati sempre abbastanza attenti, e bravi, a non farci mai cogliere di sorpresa».