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tmw / reggina / L'angolo dei Tifosi
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mailTUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
sabato 3 ottobre 2015, 13:09L'angolo dei Tifosi
di Redazione Tuttoreggina
per Tuttoreggina.com

L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

Ecco le prime reazioni dei tifosi dopo le ulteriori novità in casa Reggio Calabria

La casella di posta elettronica alla quale inviare le vostre considerazioni è tuttoreggina@libero.it. Potete continuare ad inviare i vostri pensieri sulla Reggina, ESCLUSIVAMENTE all'indirizzo di posta sopracitato. 


Spett.le Redazione, 
Dopo la disastrosa fine della Reggina Calcio, auspicavo la nascita di una nuova Società libera da debiti, condanne, deferimenti, penalizzazioni e quant'altro. Purtroppo però,  mi pare di riscontrare che questa dirigenza non sia libera di agire liberamente, mi pare di capire che subisca forti pressioni difficili da gestire. Spero di assere smentito da Voi o dai fatti. Saluti

Giorgio D.

LA REDAZIONE RISPONDE: Giorgio, i fatti degli "attori" in causa contano più di parole o opinioni.

Spett. Redazione,

ho letto, come sempre, le mail dei tifosi. Antonio S (Torino) riferisce di aver visto i filmati delle partite. Mi sapete dire come si fa a vederle (registrate?). Quanto alla penalizzazione per cui si giocherà a porte chiuse, alla notizia mi sono venute alla memoria le immagini del motorino gettato dalle gradinate del Meazza. E’ vero che qualunque azione violenta è bene che sia sanzionata. E’ giusto che il lancio di oggetti in campo venga punito. Non lo discuto. Tuttavia la giustizia, sportiva o non, dovrebbe avere una direzione unica e un metro di giudizio se non unico, almeno non così palesemente diverso. Sarebbe sicuramente più accettabile e soprattutto educativa.

Cari saluti a tutti i tifosi ed a voi, che ci consentite di avere informazioni sempre aggiornate e di esprimere le nostre opinioni.

Antonino da Padova

LA REDAZIONE RISPONDE: Antonino, dovrebbe essere così, ma la normalità nel calcio italiano non esiste.

Esimio Direttore, Egregi Signori lettori,  

questa mia è stata stimolata dalle affermazioni espresse nella  e-mail non firmata e dalla risposta che a questa ha dato il Direttore. In particolare le affermazioni dell'anonimo lettore/scrivente: "Grazie a Lillo abbiamo passato 10 anni di INFERNO….."; "L’EX  presidente Lillo ci aveva abituati male, comprava ( o gli regalavano) solo caproni scarsi, che nessuna altra squadra voleva...". Non è chiaro a quali dieci anni il Signore faccia riferimento (l'ex Presidente ha gestito la società per circa ventisei anni). Non credo che si riferisca ai dieci anni in cui la Reggina ha disputato nove campionati di Serie A ed uno di B, quello del velocissimo ritorno in Serie A, se fosse così vorrei essere ancora "all'Inferno", calcisticamente parlando. Non credo voglia, nemmeno,  riferirsi agli ultimi dieci anni, di cui quattro in Serie A (compreso la salvezza da meno undici), cinque in Serie B (sfiorato il ritorno in A con Atzori allenatore) ed uno in  Lega Pro. Di cosa scrive, allora?

Certo gli ultimi tre anni sono stati fallimentari. Però, considerare un periodo un inferno per solo  tre anni disastrosi su un'attività più che positiva di ventisei anni, mi sembra capzioso. 

Circa la validità dei calciatori  ingaggiati dall'ex Presidente, chi segue le telecronache delle partite di Serie A, sente citare ancora Barreto, Carmona, Biondini, Acerbi, Brienza, Rigoni (Pa), Hallfreðsson ed, il tanto vergognosamente bistrattato dai Reggini ma osannato dai cronisti nazionali, nostro Simone Missiroli.    Né si possono considerare, poi, "caproni" o scarti di altre squadre calciatori del calibro di: Paredes, Pirlo, Nakamura, Amoruso, Bianchi, Lucarelli, ed infine, Bonazzoli, Cacia, Puggioni, Costa, Rizzato, Barillà etcetera. Acquistare calciatori a poco prezzo e venderli a prezzi più alti non è un demerito, anzi nel resto del mondo le società che creano plusvalenze sono definite virtuose.

In questa nostra città solo per il desiderio di denigrare e sminuire, si citano  come negatività anche le cose positive. Tutto ciò mi rammenta due passi della poesia di Nicola Giunta "'NTA 'STU PAISI 'NC'ESTI SULU 'A PIRIA ": "n'ta 'stu paisi cunta sulu a 'mbiria, pirciò non sunnu tutti chi cicoria... Nani su' iddi e vonnu a tutti nani; nci vannu terra terra, peri e mmani; e, pâ malignità bbrutta e superba, cca non crisci chi erba, erba, erba..." In merito, invece, a parte della Sua risposta vorrei scrivere alcune cose. Casi di occupazione abusiva di appartamenti assegnati per lo più a persone anziane che vengono ricoverate in strutture, senza che ci sia alcun intervento delle forze dell'ordine per "cacciare" gli abusivi, le cronache italiane sono piene, casi simili si manifestano anche a Reggio. La Sua domanda che vorrebbe essere retorica: "... se una società opera su un terreno demaniale e nessuno va a dirgli  di sloggiare, vuol dire che lo fa nel massimo della legalità, che ne dice lei?...", ma che retorica non lo è, potrebbe avere più risposte, tutte plausibili. No! Caro Direttore, non  è tutto così scontato. Il mancato intervento delle istituzioni potrebbe essere anche causato da una grave omissione di attività amministrative e/o iniziative giuridico-legali. Questa potrebbe essere una delle tante risposte. Posto che siamo stati sempre d'accordo, sia privatamente sia  pubblicamente, che bisogna prima informarsi sui fatti e, poi, esprimere  le proprie opinioni, specialmente, come nel caso del Sant'Agata, se ci fossero aspetti giuridico-amministrativi, bisognerebbe fareriferimento anche agli atti ed alle norme giuridiche che riguardano questa vicenda.  Infatti, il codice civile stabilisce che spetta all'autorità amministrativa la tutela dei beni demaniali (la Provincia di Reggio Calabria nel nostro  caso). Il codice della navigazione, in concordato col codice civile, stabilisce che, alla cessazione della concessione, i beni "inamovibili" costruiti dal concessionario sul suolo demaniale diventano di proprietà dello Stato. Il regolamento sul demanio idrico della Provincia di Reggio Calabria stabilisce che una delle cause di revoca della concessione è la morosità. La Cassazione con propria sentenza ha sancito che chi detiene un suolo demaniale senza concessione è un abusivo, ed alla pari lo è il concessionario  a cui non è stata rinnovata la concessione, anche se ha pagato il canone. I fatti. Il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, dottor Giuseppe Raffa, in una nota trasmissione radiofonica reggina, avrebbe affermato che:

a) il 31 dicembre 2014 è scaduta la concessione alla Reggina Calcio per l'occupazione del suolo demaniale, noto come Sant'Agata, e che non sarebbe stata rinnovata;

b) che la Reggina Calcio non avrebbe versato il canone per la suddetta concessione ormai scaduta, pari ad un importo di ottantamila euro. 

E' semplice, caro Direttore, far rientrare le suddette fattispecie nelle norme sopra citate. Pertanto, stante così le cose, ci sarebbe qualcosa di legale o di legittimo nella  occupazione del suolo demaniale da parte della Reggina Calcio?

Per cui tiri Ella le somme, la  Reggina Calcio in quanto occupante il suolo demaniale sarebbe "abusiva", secondo la Cassazione e le affermazioni del dottor Raffa? 

Ora, ritenuto che gli ottantamila euro del canone non versato non dovrebbero riguardare un solo anno; poiché non risulterebbe (mi smentisca, se fosse il contrario, ne sarei felice) alcuna azione amministrativa e/o legale da parte della Provincia di Reggio Calabria al fine di "tutelare" un bene demaniale; non ci sarebbe una grave, nonché reiterata, omissione da parte dell'Ente provinciale?

La sfido a fare gli opportuni passi presso la Provincia per chiarire la vicenda ed informare noi lettori, per sgombrare il campo da illazioni ed anche per amore del "Diritto di Cronaca", tanto strombazzato dalla Sua categoria.

Cordialmente

Piero   

LA REDAZIONE RISPONDE: Piero, la sua mail meriterebbe vari articoli e approfondimenti. Riassumendo in breve la prima parte della sua mail, è chiaro che paragonando le categorie nelle quali la Reggina militava sino a due anni fa, con l'inferno attuale della serie D e con il penultimo posto di quella che vuole essere l'erede della Reggina, non possiamo accusare Foti di averci dato calcio di pessima qualità. Del resto, la serie A è qualcosa che oggi ci appare lontanissimo e sopratutto distante dai radar della Reggio sportiva. Sulla seconda parte, la questione è lunghissima e complessa e spesso, non è il suo caso, si va fuori tema e spesso si dicono e si scrivono castronerie. Da quanto ci risulta, la Reggina Calcio sta operando nella legalità, è chiaro che in atto ci sono dei contenziosi, ma che non sono sfociati in morosità o roba del genere. Noi diciamo una cosa: è possibile che Reggio Calabria non abbia impianti sportivi per poter fare allenare quella che ad oggi è la squadra più importante? Negli ultimi 10-15 anni cosa è stato fatto per l'impiantistica sportiva? NULLA. Per forza il Sant'Agata è il luogo da doversi accaparrare a tutti i costi? Gli errori gestionali e strategici di Foti, non giustificano il fatto di dovergli strappare quasi a forza il Centro Sportivo che la Reggina Calcio ha tirato su mattone per mattone. Giusti che si rispettino norme e leggi, ma nessuno può pretendere qualcosa che nei fatti non è suo. Se poi l'unico e solo problema è il Sant'Agata, allora iniziamo amolti dubbi sul futuro del calcio a Reggio. Seguiremo da vicinissimo la vicenda, senza dover per forza appoggiare, e molti lo fanno per una mera questione di opportunità, l'una o l'altra parte.